la ‘vera donna’ è un prodotto artificiale fabbricato dalla società nello stesso modo che una volta fabbricava i castrati; i pretesi ‘istinti’ di civetteria, di docilità le sono inoculati, come nell’uomo l’orgoglio fallico; lui non sempre accetta la vocazione virile; e lei ha molte buone ragioni per accettare con ancora minore docilità quella che le viene assegnata.”

