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In apparenza erano uguali a prima, ma in realtà erano diversissime. Cos’era a renderle diverse? Erano semplicemente invecchiate? No, era qualcosa di più profondo del semplice trascorrere del tempo. Avevano perduto qualcosa di sé e del loro mondo. Cinque anni prima vivevano protette da una sicurezza così composta e discreta che neanche si accorgevano di averla. Sotto quella campana di vetro sbocciavano, mentre adesso insieme con quella sicurezza se n’era andato anche il gusto per la vita, la sensazione che dietro l’angolo ci fosse sempre qualcosa di gradevole e di entusiasmante ad aspettarle.
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O forse invece dipendeva dal fatto che gli altri erano senza speranza ma continuavano a sorridere alla vita, inchinandosi con grazia e lasciando che la vita scorresse. E questo Scarlett non lo poteva fare. Non poteva lasciar scorrere via la vita. Voleva viverla, e la vita era troppo brutale, troppo ostile, per poterne ammorbidire gli spigoli con un sorriso.
«Il problema non è aver perso il denaro, mia cara. Il problema è che hanno perso il loro mondo, quello in cui erano nati e cresciuti, e ora sono come pesci fuor d’acqua, o gatti con le ali. Erano nati e cresciuti per diventare persone di un certo tipo, fare certe cose e occupare certe nicchie. Ma quelle persone, quelle cose e quelle nicchie sono scomparse
