Il museo delle promesse infrante
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Read between January 15 - January 15, 2025
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Una volta era certa che il pessimismo fosse una condizione di vita e anche il più piccolo intoppo rovesciava i pensieri fuori dalla scatola in cui cercava di tenerli chiusi.
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percorrere tutte le strade senza sapere perché, cadendo a ogni ostacolo, ritrovandosi col viso nel fango.
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L’atmosfera suggeriva lotte per vivere e prosperare, alcune fallimentari, altre trionfanti.
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La redenzione era più di una parola. Era il nirvana. Era uno stato di grazia che le sfuggiva continuamente di mano.
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L’esperienza le aveva insegnato che il silenzio era molto potente, come una spugna che assorbiva tutto il dolore.
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Conoscere se stessi era un compito enorme, un percorso in salita. E non finiva mai.
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Stringere a sé una persona, essere stretti in un abbraccio, era la dimostrazione che si era vivi. Si era sentita una cosa muta e fredda per troppo tempo.
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Tutta la natura umana, nelle sue qualità e nelle sue stravaganze, era rappresentata da quei personaggi.
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Dimenticare la Storia è una follia. Ti si ritorce sempre contro.»
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Ci concediamo il permesso di riconoscere la nostra tristezza.»
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Abbiamo tutti dei sentimenti, e alcuni sono molto profondi. Nasconderli significa ignorare di proposito la loro esistenza.»
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L’amore era così impaziente da accontentarsi dei frammenti che venivano offerti.
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«Ogni cultura deve avere i suoi musei, e un Paese che non li ha è un Paese che – deliberatamente o senza volerlo – distrugge il proprio passato. È sempre pericoloso.»
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Le storie che raccontiamo su noi stessi non sono sempre del tutto veritiere. Oppure non riusciamo a vedere con lucidità ciò che abbiamo fatto.