(Su questa immagine ne scivola adesso un’altra, di nove anni precedente. Quella della grande macchia rosacea, di sangue e umori, lasciata un pomeriggio di aprile sulla federa del mio cuscino dalla gatta di casa, morta mentre ero a scuola e subito seppellita, prima che io tornassi, con i gattini morti dentro di lei.)

