More on this book
Community
Kindle Notes & Highlights
Nell’amore e nel piacere non mi sentivo un corpo intrinsecamente diverso da quello degli uomini.
Stabilivo confusamente un legame tra la mia classe sociale d’origine e quello che mi stava succedendo. Prima a fare studi superiori in una famiglia di operai e piccoli commercianti, ero scampata alla fabbrica e al bancone. Ma né il diploma né tutti gli esami dati a lettere erano riusciti a ostacolare la fatale trasmissione di una miseria di cui la ragazza incinta era, alla stregua dell’alcolizzato, l’emblema. Mi ero fatta fregare all’ultimo dagli ardori, e ciò che cresceva in me era, in un certo senso, il fallimento sociale.
L’indomani mattina, allo studentato, ho ritrovato la mia stanza come l’avevo lasciata il giorno precedente, quando nel primo pomeriggio ero uscita portandomi dietro soltanto il necessario per le lezioni. Il letto non era sfatto, era tutto uguale, ed era trascorsa quasi un’intera giornata. È da questo genere di dettagli che si misura l’inizio del disordine nella propria vita.
Aver vissuto una cosa, qualsiasi cosa, conferisce il diritto inalienabile di scriverla. Non ci sono verità inferiori. E se non andassi fino in fondo nel riferire questa esperienza contribuirei a oscurare la realtà delle donne, schierandomi dalla parte della dominazione maschile del mondo.)
Ma non c’è bisogno di pensare alle cose perché le cose siano tutte intorno a noi, e probabilmente sapere che per la maggior parte delle persone la vita stava andando avanti come prima era ciò che mi spingeva a ripetermi «cosa ci faccio qui».
Provavo un senso di fierezza. Forse la stessa dei navigatori solitari, dei drogati e dei ladri, quella di essersi spinti fin dove gli altri non oserebbero mai andare. Può darsi sia qualcosa di quella fierezza ad avermi fatto scrivere questo racconto.
Ho finito di mettere in parole quella che mi pare un’esperienza umana totale, della vita e della morte, del tempo, della morale e del divieto, della legge, un’esperienza vissuta dall’inizio alla fine attraverso il corpo.
le cose mi sono accadute perché potessi renderne conto. E forse il vero scopo della mia vita è soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura, qualcosa di intelligibile e di generale, la mia esistenza completamente dissolta nella testa e nella vita degli altri.