Mi fermo davanti allo sportello prima che lo apra. «La chiave. Guido io». Gli porgo la mano. «Oh, no…» Sorride isterico, come se pensasse a uno scherzo. «Oh, sì. Forza». Agito le dita per incitarlo. Mi fissa incredulo, alza gli occhi al cielo e mi consegna la chiave. «Bravo bambino».

