“Cos’è l’inferno?”. Così ragiono: “La sofferenza di non poter più amare”. Una volta, nell’infinito dell’essere, non misurabile né nel tempo né nello spazio, a una creatura spirituale venne data, alla sua comparsa sulla terra, la capacità di dire a sé: “Io sono, e io amo”. Una volta, una volta soltanto fu a lei dato un attimo di amore attivo, vivo, e per questo venne data la vita terrena, e con essa il tempo e i termini, e che accadde? Questa felice creatura respinse il dono inestimabile, non gli diede valore, non l’amò, lo guardò beffarda e ne rimase insensibile.

