Sentivo che, mentre camminavamo chiacchierando, tu mi osservavi di lato con una certa meraviglia. Il tuo intuito, il tuo intuito dell’animo umano fiutò subito, magicamente sicuro com’era, qualcosa di insolito, un segreto in quella ragazza carina e premurosa. L’essere curioso che c’è in te si destò e, dai tuoi giri di parole, dalle tue domande insinuanti, mi resi conto che volevi scoprire il mio segreto. Ma io eludevo quelle domande: preferivo sembrare stramba, piuttosto che rivelartelo.