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Se sei inteligiente puoi avere molti amici e parlarci e non ti succiede mai di sentirti continuamente solo.
«Quanto più diventerai intelligente, tanto più numerose saranno le difficoltà che incontrerai,
la gente ha sempre parlato e agito come se io non fossi presente, come se le fosse stato del tutto indifferente che io sentissi.
Ora capisco che una delle ragioni importanti per frequentare l’università e farsi un’istruzione è la necessità di imparare che le cose nelle quali si è creduto per tutta la vita non sono vere, e che niente è come sembra essere.
L’intelligenza ha conficcato un cuneo tra me e tutti coloro che conoscevo e amavo e mi ha scacciato dalla panetteria.
Ora è impossibile. Sono lontano da Alice con un quoziente d’intelligenza di 185 come lo ero con un quoziente di 70. E questa volta lo sappiamo entrambi.
Strana questa faccenda della cultura; quanto più progredisco, tanto più mi rendo conto di non aver mai neppure saputo della sua esistenza. Poco tempo fa credevo stupidamente di poter imparare ogni cosa… tutto lo scibile umano. Ora spero soltanto di poter sapere che esiste e di capirne un solo granello.
Non sono soltanto una cosa, ma anche un modo di essere, uno dei tanti modi, e conoscere le vie che ho seguito e quelle che non ho preso mi aiuterà a capire che cosa sto diventando.
Tutti edificano sugli insuccessi altrui. In realtà, nella scienza non vi è nulla di originale. Quello che conta è il contributo di ogni uomo alla somma delle conoscenze.»
l’intelligenza e l’educazione che non siano temperate dall’affetto umano non valgono nulla.»

