Guerra e pace
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E perché andate alla guerra, voi? - chiese Pierre. - Perché? Non lo so. Però bisogna andarci. E poi... io ci vado... - E a questo punto si fermò un momento. - Ci vado perché la vita che conduco qui è una vita che non fa per me!
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Non sposarti, non sposarti mai, amico mio! Ascolta il mio consiglio o, per lo meno, non sposarti sino a quando non potrai dire a te stesso di aver fatto tutto il possibile per cessare di amare la donna che avrai scelto e prima di vederla qual è in realtà... Se no. commetterai un errore crudele e irreparabile... Sposati quando non sarai più che un vecchio buono a nulla... Se no annullerai tutto ciò che c’è in te di buono e di nobile... Tutto si disperderà in inezie. Sì, sì, sì! Non guardarmi con quell’aria così stupefatta! Se attenderai da te stesso qualcosa per l’avvenire, ti accorgerai a ogni ...more
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Tu parli di Bonaparte ma, quando egli lavorava, quando un passo dopo l’altro camminava verso la sua meta, era libero e null’altro vedeva se non quella meta; per questo la raggiunse. Ma quando sei legato a una donna, come un galeotto incatenato, hai perduto qualsiasi libertà. E tutto ciò che c’è in te di speranza e di forza viene annientato, e il pentimento ti tormenta. I salotti, i pettegolezzi, i balli, le ambizioni, le nullità... questo è il circolo vizioso dal quale non posso uscire. Ora parto per la guerra, per la più grande guerra che mai sia stata combattuta; io non so nulla, non sono ...more
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Ma bisogna essere indulgenti verso certe piccole debolezze; chi non ne ha, Andréj? Non dimenticare che essa è stata educata ed è vissuta nel gran mondo. E poi, anche la sua attuale condizione non è affatto rosea. Bisogna sempre mettersi nei panni degli altri. “Tout comprendre, c’est tout pardonner” [Tutto comprendere è tutto perdonare].
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Il tedesco si mise a ridere, uscì dalla stalla, si levò il berretto e agitandolo sopra la testa, gridò: - “Und die ganze Welt hoch!” . [Evviva anche tutto il mondo!]
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io dico che se fosse possibile sapere quello che ci sarà dopo la morte, nessuno la temerebbe più. E’ così, mio caro! Un’altra voce più giovane lo interruppe: - Paura o no, non la si può evitare...
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Eppure si ha paura - proseguì la prima voce, quella che al principe Andréj pareva di conoscere. - La paura dell’ignoto, ecco tutto. Si ha un bel dire che l’anima sale al cielo... Noi sappiamo che il cielo non esiste, che sopra di noi c’è soltanto l’atmosfera...
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mentre gli occhi, chissà perché, gli si riempivano di lacrime.
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la mia vocazione è di essere felice di un’altra felicità: la felicità dell’amore e del sacrificio. E, per quanto mi costi, farò la felicità della povera Amélie. Lo ama così appassionatamente! Ed è così profondamente pentita!
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Tutti sono colpiti dalla giustezza delle sue considerazioni, ma nessuno si assume la responsabilità di realizzarle.
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Eppure io li amo e voglio trionfare soltanto per tutti costoro; anelo soltanto a questa forza misteriosa e a questa gloria che sento passare sopra di me, qui, in mezzo a questa nebbia!”.
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Sopra di lui non c’era più niente, più niente se non il cielo, il cielo alto, infinitamente alto, non sereno eppure infinitamente profondo, sul quale correvano dolcemente delle nuvole grigie. “Che dolcezza, che calma, che solennità! Tutto diverso da quando io correvo!”, pensò il principe Andréj. “Non è più come quando tutti gridavano e fuggivano, come quando l’artigliere e il francese si contendevano furenti il caricatore... Allora le nuvole non galleggiavano così alte in questo profondo cielo infinito! Perché mai non lo vedevo, poco fa, questo cielo così profondo? E come sono felice di averlo ...more
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Sapeva che colui che parlava era Napoleone, il suo eroe, ma in quel momento Napoleone gli pareva un uomo straordinariamente piccolo e insignificante, a paragone con ciò che stava accadendo tra la sua anima e quel cielo profondo e infinito sul quale correvano, inseguendosi, le nuvole.
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“Cogli gli attimi di felicità, lasciati amare e ama! Questa è la sola verità del mondo: il resto è sciocchezza. E questo solo ci interessa e ci occupa”,
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Che cosa è bene? Che cosa si deve amare e che cosa odiare? Per che cosa bisogna vivere, e io stesso cosa sono? Che cos’è la vita, che cos’è la morte? Quale forza governa tutte le cose?”,
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Sì, questa è l’unica cosa che ormai mi è rimasta nella vita!
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Non tocca agli uomini giudicare ciò che è giusto e ciò che è ingiusto. Gli uomini hanno sbagliato sempre, sempre sbaglieranno e, soprattutto, nel giudicare ciò che è giusto e ciò che non lo è.
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[Io non conosco nella vita che due veri mali: il rimorso e la malattia. Il bene non è che l'assenza di questi mali]
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No, non posso essere del vostro parere. Vivere soltanto per non far male ad alcuno e non aver rimorsi, è troppo poco. Sono vissuto così, sono vissuto per me solo e ho sprecato la mia vita. Soltanto adesso che vivo, o che almeno mi sforzo (Pierre si corresse per modestia) - di vivere per gli altri, soltanto adesso ho capito che cosa sia la felicità della vita. No, non sono d’accordo con voi, e penso che neppure voi crediate a quello che dite.
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non riusciva nemmeno a capire come mai prima, basandosi su altrettanto poco ragionevoli pretesti, gli apparisse evidente che si sarebbe umiliato se, dopo tante lezioni che gli aveva dato la vita, avesse creduto ancora alla possibilità di essere utile e alla possibilità di amare e di essere felice. Ora la ragione gli dimostrava tutto il contrario.
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Ciò che più di ogni altra cosa gli suscitava quel desiderio di lacrime era il violento contrasto, di cui aveva avuto improvvisa coscienza, tra qualcosa di infinito e di grande che era in lui e la materia angusta, corporea, di cui si sentiva fatto e di cui era fatta anche Natascia. Contrasto che lo rattristava e lo allietava insieme, mentre Natascia cantava.
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Aveva ragione Pierre quando affermava che per essere felici bisogna credere che la felicità è possibile. E ora io ci credo. Lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti; ma sino a che si vive si deve vivere ed essere felici”,
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L’uomo ha la coscienza di vivere per se stesso, ma serve da strumento incosciente al conseguimento delle finalità storiche dell’umanità.
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Quando la mela è matura cade; perché cade? Per l’attrazione di gravità della terra, perché il picciuolo si dissecca, perché il sole l’avvizzisce, perché è ormai diventata troppo pesante, perché il vento la scrolla o perché il ragazzo che sta sotto vuole mangiarla?
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Era come se quella infinita volta del cielo, che un tempo si alzava sopra di lui, si fosse a un tratto trasformata in una volta bassa e limitata che lo soffocava, sotto la quale tutto aveva contorni precisi, ma dove non vi era alcunché di eterno, alcunché di misterioso.
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Se io fossi una donna, lo farei, Maria. Quella del perdono è una virtù femminile, ma l’uomo non deve e non può dimenticare e perdonare
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Per quanto si vergognasse di confessarsi che, per prima, aveva cominciato ad amare un uomo che forse non l’avrebbe mai ricambiata, si consolava al pensiero che nessuno l’avrebbe saputo e che non sarebbe stata colpevole se, sino alla fine della vita.
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[Tutto arriva a tempo per chi sa aspettare]
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“Io non posso, io non voglio morire, io amo la vita, amo quest’erba, questa terra, quest’aria...”.
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Compassione, amore, amore per i fratelli, amore per chi ci ama, amore per chi ci odia, amore per i nemici; sì, quest’amore che Iddio ha predicato sulla terra, che la principessina Maria mi ha insegnato e che io non ho compreso; ecco perché rimpiangevo la vita, ecco ciò che ancora mi sarebbe rimasto se avessi potuto vivere. Ma ora è troppo tardi. Lo so!”.
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Per scoprire le leggi della storia, dobbiamo cambiare assolutamente l’oggetto delle nostre osservazioni, lasciare in pace re, ministri e generali e studiare, invece, gli elementi comuni, infinitamente piccoli, che guidano le masse.
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L’uomo non può possedere nulla sino a quando ha paura della morte. Ma a colui che non teme la morte, tutto appartiene.
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[Ma tutto questo non è che la messinscena della vita. La sostanza è l'amore. L'amore! Non è vero, signor Pierre? Ancora un bicchiere?].
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Amare tutto e tutti, sacrificarsi sempre per l’amore, significava non amare nessuno, significava non vivere di vita terrena. E perciò, quanto più era permeato da questo principio d’amore, tanto più rinnegava la vita e tanto più distruggeva quella terribile barriera che, quando non c’è amore, sta tra la vita e la morte.