drammatica.I nostri concittadini, quelli almeno che più avevano sofferto nell’essere separati, si abituavano forse alla situazione? Non si tratta di questo. Sarebbe più esatto dire che tanto nel morale quanto nel fisico soffrivano di disincarnazione. Al principio della peste ricordavano benissimo la persona che avevano perduto, e la rimpiangevano. Ricordavano nitidamente il volto amato, il suo riso, quel giorno che riconoscevano a posteriori come un giorno felice, e tuttavia avevano difficoltà a immaginare cosa potesse fare l’altro nell’istante in cui lo rievocavano e in luoghi divenuti ormai
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