E alcuni di loro, fra cui Rambert, come si è visto riuscivano persino a credere di agire ancora da uomini liberi, di essere ancora in grado scegliere. Ma in realtà a questo punto, a metà agosto, si poteva dire che la peste aveva sommerso tutto. Così non c’erano più destini individuali, ma una storia comune costituita dalla peste e sentimenti condivisi da tutti. Il più forte era quello della separazione e dell’esilio, con tutto ciò che comportava in termini di paura e di rivolta.