Infinite Jest
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Come essere in pace ma molto tristi».
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una moderna America dove lo Stato non è una squadra o un codice ma una specie di intersezione abborracciata di desideri e paure, dove l’unica forma di consenso pubblico a cui il ragazzo ben disciplinato deve arrendersi è la supremazia riconosciuta della ricerca diretta di quest’idea miope e piatta della felicità personale:
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nella pubblica platz della cittadina tedesca occidentale il cui nome sembrava a Mario il verso di qualcuno che stiano strangolando.
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Le infinite radici della bellezza del tennis sono autocompetitive. Si compete con i propri limiti per trascendere l’io in immaginazione ed esecuzione.
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Niente terreno o roccia sotto i piedi. Cadi; fluttui qua e là. Come si dice: “tragicamente, involontariamente, perduto”».
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Il clacson dell’automobile continuava laggiú nel buio, sembrava desolato e per certi versi nautico.
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la nuova pan-agorafobia serví ad aprire enormi nuovi mercati imprenditoriali teleputerizzati di home-shopping con consegna a domicilio, e l’industria non ebbe a preoccuparsene granché.
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perderete nulla di quello che loro
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«Sarò lieto di dire chi sono se prima vorrà spiegarmi cosa mi si chiede di essere. È questa la mia posizione. Lei mi sta chiedendo di affermare elementi di cui non sono in possesso.
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la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi.
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per qualche perversa ragione, è spesso piú divertente desiderare qualcosa che averlo.
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Che Dio potrebbe inserire la questione se crediate nell’esistenza di un dio o meno piuttosto in basso nella lista delle cose sul vostro conto che a lui/lei/esso interessano.
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Se tutte le differenze discendessero da quest’unica differenza? L’intero e il parziale. Il menomato e l’integro. Il deforme e il bellissimo. Il pazzo e il sorvegliante. Il nascosto e l’evidente. L’artista e il pubblico. Nessun Uno tipo Zen, ma sempre Due, e uno dei due rovesciato in una lente convessa.
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È una specie di antipubblicità. Dirige l’attenzione verso ciò che non è detto.
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uno di quei bellissimi e vuoti uomini patrizi il cui profilo sembra fatto apposta per essere impresso su una moneta,
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quasi nessuna delle cose importanti ti accade perché l’hai progettata cosí.
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Per tenervi uniti, dovete odiare qualcun altro. Gentle è pazzo nella testa, ma aveva ragione a dire che era colpa di qualcuno. Un ennemi commun.
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Come ci può essere libertà di scegliere se non si impara come scegliere?»
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nelle primissime fasi della pubertà e del pensiero astratto, quando l’allergia alle realtà confinanti del presente inizia a emergere sotto forma di una strana nostalgia per cose che non si sono mai nemmeno conosciute134
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Come mai di solito la verità non solo non è interessante ma è anche anti-interessante?
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chiaro che qualcun altro nella famiglia Incandenza
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Dico che la Cee si deve pagare le proprie spese per la difesa d’ora in avanti.
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la cosa affascinante delle sirene nella notte urbana è che se non sono cosí vicine che le luci ti bagnano di rosso-blu-rosso, sembrano sempre terribilmente e dolorosamente lontane e ancora in allontanamento, e urlano verso di te attraverso uno spazio in espansione. O
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La luce della città rende la notte urbana solo semibuia, come la liquirizia, una luminescenza proprio sotto la pelle del buio, che trasuda.
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Se chiudi gli occhi su un marciapiede affollato il rumore dei diversi passi e delle diverse scarpe di tutta quella gente diversa ti sembra qualcosa che viene masticato da una Cosa enorme, e paziente e instancabile.
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L’idea che il raggiungimento di qualcosa non conferisca automaticamente un qualche valore interiore è, per loro, ancora, a questa età, un’astrazione, come l’idea che un giorno dovranno morire
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Il sentimento equivale all’ingenuità in questo
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certe persone sono terrorizzate perfino all’idea di infilare l’alluce nel vero rimpianto o nella vera tristezza, oppure di arrabbiarsi. Questo vuol dire che hanno paura di vivere.
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standard del maschio bianco in quanto a codardia morale, volgarità emotiva, e marciume.
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un uomo al termine del suo guinzaglio esistenziale
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Improvvisamente il mondo sembrava quasi commestibile, pronto per essere ingerito.
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A volte negli ultimi tempi mi sembrava quasi una specie di miracolo nero che qualcuno potesse tenere tanto a un argomento o a un’impresa, e potesse continuare a tenerci tanto per anni. Che potesse dedicarvi tutta la vita. Mi sembrava ammirevole e patetico allo stesso tempo.
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C’era qualcosa di patetico. Una fuga-da sotto forma di un tuffarsi-in. Ma esattamente una fuga da cosa?