Sotto forma di stampa, il pensiero è più imperituro che mai; è volatile, inafferrabile, indistruttibile. Si confonde con l’aria. Al tempo dell’architettura, esso si faceva montagna e si impossessava potentemente di un secolo e di un luogo. Ora si fa stormo d’uccelli, si disperde ai quattro venti e, insieme, occupa tutti i punti dell’aria e dello spazio.