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Se gli hai detto che qualcosa era importante per te e si è dimenticato di farla, ti
ha ignorato.»
August fece un profondo sospiro. Dentro di Seth c’era un muro, contro il quale lui si era schiantato per l’ennesima volta. Sembrava impossibile passarci sopra o sotto, o anche solo aggirarlo. E non sembrava certo sul punto di crollare. Per quanto lui dicesse a quel ragazzino di prendere le cose più serenamente, era un po’ come parlare al vento.
«August, non dire cose del genere. I tuoi superpoteri non hanno niente a che vedere con le tue gambe».

