Kindle Notes & Highlights
veri eroi della disperazione e della furia nascono una volta ogni cento anni. Sono quelli che riescono a ottenere un destino di mitica grandezza e occupano nella storia un posto eccezionale e tragico che conferisce loro eterna durata come archetipi dell’esasperato eroismo senza via d’uscita.
Evidentemente le cose che ci riguardano davvero e che determinano il nostro destino non hanno bisogno di essere dette.
gatti di Istanbul, – aveva spiegato il Gabbiere, – possiedono una saggezza assoluta. Controllano completamente la vita della città, ma lo fanno in modo cosí prudente e segreto che gli abitanti non si sono ancora accorti del fenomeno.
Cosí come nella vita, nel quadro conta solo la verità. È lí che il quadro si gioca la carta dell’immortalità. Mentire significa falsificare la vita, in una parola: morire.
Il mare è la cosa piú importante che ci sia al mondo. Bisogna saperlo vedere, seguire i suoi cambiamenti d’umore, ascoltarlo, annusarlo. Sa perché? Per una ragione molto semplice che tutti credono di conoscere e che non riescono mai a capire fino in fondo: perché lí è nata la vita, da lí siamo venuti e una parte di noi rimarrà sempre sommersa laggiú tra le alghe e le profondità nelle tenebre.
Con il vento è lo stesso e ciò che in realtà io so fare è questo: guardare, guardare fino a diventare la cosa stessa.
Innocenti nel senso in cui i russi usano la parola, e cioè: zelanti servitori della verità.
La vita ci assale come una bestia cieca. Inghiotte il tempo, gli anni della nostra esistenza, passa come un tifone e non lascia nulla. Neppure la memoria, perché la memoria è fatta della stessa sostanza inafferrabile e fulminea con cui si generano i miraggi e poi scompaiono.
Non bisogna provocare le forze che muovono i fili delle nostre vite senza abbassarsi a consultarci.
parlo di quei momenti della vita in cui pensiamo che l’angolo che non svoltiamo mai, la donna che non torniamo a cercare, la strada che abbandoniamo per un’altra, il libro che non finiremo mai, tutto questo si va ad accumulare fino a formare un’altra vita parallela alla nostra e che, in un certo modo, ci appartiene ugualmente.
Sono sempre stato convinto che ci si debba aspettare assai poco dai nostri simili che costituiscono, senza dubbio, la specie piú dannosa e superflua del pianeta.

