Si avvaleva in questo dei buoni principi di Thwackum, il quale sosteneva che se il fine che ci si propone è sacro, come è sacro il matrimonio, conta poco quanto siano onesti i mezzi per ottenerlo. In altre circostanze si avvaleva invece della filosofia di Square, secondo la quale il fine è irrilevante, e conta solo che i mezzi siano onesti e moralmente corretti. Per essere sinceri erano rare le occasioni nella sua vita in cui non potesse trarre vantaggio dai precetti dell’uno o dell’altro dei due grandi maestri.