Via col vento

by Margaret Mitchell

Mentre chiacchierava, rideva e lanciava rapidi sguardi all’interno della casa e nel cortile, i suoi occhi caddero su uno straniero, solo nel vestibolo; la fissava con una fredda impertinenza che destò in lei un sentimento misto di piacere femminile per aver suscitato l’interesse di un uomo e di imbarazzo per la sensazione che il suo abito fosse eccessivamente scollato. Le sembrò tutt’altro che giovane, doveva avere almeno trentacinque anni ed era alto e ben fatto. Rossella si disse che non aveva mai visto un uomo con le spalle così larghe e con muscoli così vigorosi, fin troppo per un gentiluomo. Quando lo sguardo di lei incontrò il suo, sorrise mostrando una dentatura candida da animale da preda sotto i baffi neri tagliati corti. Era bruno di pelle, abbronzato come un pirata, e i suoi occhi erano arditi e neri appunto come quelli di un pirata che abborda una galera per depredarla, o una fanciulla per rapirla. Il suo volto era freddo e indifferente e la bocca aveva un’espressione cinica mentre sorrideva. E Rossella trattenne il fiato. Sentiva che quello sguardo era offensivo e si irritava di non sentirsi insultata. Non sapeva chi fosse, ma innegabilmente quel viso bruno rivelava una persona di buona razza, come si vedeva anche dal naso sottile, aquilino, dalle labbra rosse e carnose, dalla fronte alta e dal bel taglio degli occhi. Distolse lo sguardo senza rispondere al sorriso, e l’uomo si voltò mentre qualcuno chiamava: «Rhett, Rhett Butler, venite qui! Voglio presentarv...