Via col vento

by Margaret Mitchell

Quasi balbettando per l’eccitazione, Carlo prese fra le sue quelle manine tiepide e fissò i begli occhi verdi e ridenti. Era questo il modo in cui le ragazze erano solite parlare con gli altri giovanotti, ma mai con lui. Non sapeva perché, ma lo trattavano sempre come un fratello più giovane ed erano gentili, senza mai prendersi la pena di stuzzicarlo. Lui avrebbe voluto che si comportassero come con altri molto meno belli e meno benestanti. Ma le rare volte in cui questo avveniva, lui non sapeva mai che cosa dire ed era afflitto da un tormentoso imbarazzo a causa della sua timidezza. E restava poi sveglio tutta la notte a pensare alle frasi galanti che avrebbe potuto dire, ma raramente gliene capitava l’occasione, perché le fanciulle dopo un paio di tentativi lo ignoravano. Perfino con Honey, con la quale esisteva una tacita intesa di matrimonio nel momento in cui lui sarebbe entrato in possesso della sua proprietà, era silenzioso e diffidente. A volte lo assaliva il pensiero poco gentile che le civetterie di Honey e i suoi atteggiamenti dispotici nei suoi riguardi non fossero da attribuirsi a particolare simpatia, ma al fatto che le piacevano tanto i giovanotti e che lei avrebbe tenuto lo stesso contegno con chiunque gliene avesse dato l’opportunità. La prospettiva di sposarla non lo eccitava, perché la fanciulla non destava in lui nessuna delle emozioni violente che i suoi amati libri gli assicuravano fossero appannaggio del perfetto innamorato. Lui aveva sempre anelato...