Villette

by Charlotte Brontë

Abbandonata a me stessa, mi sarei infallibilmente fatta sfuggire quest’occasione. Priva di spirito avventuroso, indifferente agli impulsi di un’ambizione pratica, sarei stata capace di starmene seduta lì per vent’anni a insegnare le prime regole alle bambine, a rivoltare vestiti di seta e a fare abitini per le piccole.

mi sembrava una gran cosa vivere senz’ansia, sollevata da ogni prova vitale; l’assenza di gravi sofferenze era quanto di più prossimo alla felicità potessi mai sognare di raggiungere.

È giusto di quando in quando controllare con coraggio i conti della nostra vita, e saldarli onestamente. Ed è un povero truffatore chi, calcolando i vari punti, mente a se stesso ascrivendo alla voce felicità la propria miseria.

Bisogna chiamare angoscia l’angoscia e disperazione la disperazione; scrivere le due parole a caratteri forti, con penna risoluta; in questo modo si paga meglio il proprio debito al Destino.

fanno tutto a coppie; credo che ci vogliano due falegnami labassecouriani anche per battere un chiodo.