Donatella Conte

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Una voce dal mio passato si alzò da dietro. “Sei a Jenin!” Il mio cuore esplose al ricordo dell’amore. Al ricordo della vita. “Devi sempre dire delle ovvietà?” dissi, voltandomi verso gli occhi tigrati di Huda. Ci tuffammo l’una nelle braccia dell’altra, ridendo attraverso le lacrime. “Sei ingrassata” disse. “Anche tu.” “Devi sempre dire delle ovvietà?” disse, imitandomi.
Ogni mattina a Jenin
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