Donatella Conte

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Dalia non trovò la volontà di infliggere alla bambina punizioni corporali come aveva fatto con Yussef. Lasciò Amal ai suoi capricci ribelli, guardandola come se contemplasse un’emotività ardente che l’aveva abbandonata da tempo per ritornare, dieci volte più forte, nella figlia. Il destino era stato perverso in questo, perché Dalia non aveva difese contro la vitalità sfrenata. Imparò a essere una madre stoica e a comunicare le richieste e le offerte della maternità con diverse gradazioni di silenzio. A questo taciturno distacco, la piccola oppose impulsività e insolenza, mescolate a effusioni ...more
Ogni mattina a Jenin
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