Donatella Conte

88%
Flag icon
I vecchi erano morti, i giovani erano invecchiati, le case si erano alzate e i vicoli si erano ristretti, erano nati bambini, ragazzini erano andati a scuola e rincorrevano i polli, e gli ulivi si erano piegati sotto il peso dei frutti. Eppure il campo profughi di Jenin era lo stesso di un tempo, un brandello di terra di due chilometri quadrati e mezzo, escluso dal tempo e imprigionato in un eterno 1948.
Ogni mattina a Jenin
Rate this book
Clear rating
Open Preview