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Kindle Notes & Highlights
Tendiamo a cercare modelli, a credere in un mondo coerente nel quale le regolarità (come una sequenza di sei femmine) appaiano non per caso ma in conseguenza di una causalità meccanica o dell’intenzione di qualcuno. Non ci aspettiamo di vedere la regolarità prodotta da un processo casuale e, quando individuiamo quella che pare essere una regola, subito respingiamo l’idea che il processo sia davvero casuale. I processi casuali producono molte sequenze che convincono le persone che il processo dopotutto non sia affatto casuale.
L’idea che il futuro sia imprevedibile è inficiata ogni giorno dalla facilità con cui viene spiegato il passato. Come osserva Nassim Taleb nel Cigno nero, la nostra tendenza a costruire e a credere a narrazioni coerenti del passato ci rende difficile accettare i limiti della nostra capacità di prevedere.
Quelli che sanno di più sono poco più bravi a prevedere di quelli che sanno di meno. Ma quelli dotati delle conoscenze massime sono spesso i meno attendibili. Il motivo è che chi acquisisce più conoscenze sviluppa sempre più l’illusione della propria abilità e diventa troppo sicuro di sé, staccandosi gradatamente dalla realtà.

