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Erano occhi grandi, di una spettacolare sfumatura di verde, come quella degli alberi nei sogni più vividi. Verdi come il mare, se il mare fosse perfetto.
Continuammo a fissarci per cinque lunghi secondi, mentre miriadi di mondi e vite parallele che avrebbero potuto essere e non saranno mai vorticavano intorno a noi. Alla fine parlò.
«Quanto sono malvagia?» mi rispose dischiudendo le labbra in un mezzo sorriso. «È una domanda molto personale. Pensandoci bene potrebbe essere la domanda più personale che mi abbiano mai fatto. Se ti capita di passare al Leopold potresti scoprirlo».
Le antiche leggende sanscrite narrano di amori predestinati, di connessioni karmiche fra anime destinate a incontrarsi, urtarsi e incantarsi a vicenda.
L’amore sopravvive in noi proprio perché non è saggio.
Il fato ha bisogno di complici, e le pietre sui muri del destino sono cementate da piccole e inconsapevoli complicità.
Non sapevo che il mio cuore apparteneva già a quella donna e a quella città. Perciò, ancor prima che il sorriso svanisse dalle mie labbra, ero sprofondato in un sonno quieto e senza sogni.
Il passato si riflette perennemente in due specchi: quello luminoso delle parole pronunciate e delle azioni compiute e quello scuro, colmo di tutte le cose che non abbiamo detto o fatto.
Si dice che in certi uomini la repressione alimenti la ribellione, e in effetti io mi ribellavo al mondo in ogni momento della mia esistenza.
«un uomo deve porsi dei limiti. Tutto sommato la civiltà è caratterizzata più da ciò che ci proibiamo che da ciò che ci concediamo».
«L’ho incontrata per strada poche ore dopo il mio arrivo a Bombay», dissi senza pensarci. «C’è qualcosa in lei che… ecco, penso sia uno dei motivi per cui mi sono fermato qui tanto a lungo. Lei, e Prabaker. Mi piacciono – mi sono piaciuti subito tutti e due. A me interessa la gente, capisci? Se trovassi gente interessante in una baracca di lamiera la preferirei al Taj Mahal, che peraltro non ho ancora visitato».
Non sempre la verità ci aiuta ad amare il mondo, ma senza dubbio c’impedisce di odiarlo.
Gli uomini brutti covano un oscuro sentimento nei confronti di quelli belli: non è proprio odio, ma è qualcosa in più di una semplice antipatia. È un sentimento irragionevole e immotivato, naturalmente, ma è sempre in agguato, si cela fra le lunghe ombre proiettate dall’invidia. Sguscia fuori e si manifesta quando t’innamori di una bella donna.
L’ottimismo è parente stretto dell’amore, ed è esattamente identico all’amore in tre modi: è sfacciato, non ha senso dell’umorismo e si fa vivo quando meno te lo aspetti.
«Io penso che ognuno di noi debba guadagnarsi il proprio futuro», disse lentamente. «Penso che il futuro sia come tutte le altre cose importanti. Bisogna guadagnarselo. In caso contrario, siamo senza futuro. Se non ce lo guadagniamo, se non ce lo meritiamo, dobbiamo vivere nel presente, più o meno per sempre. O peggio, dobbiamo vivere nel passato. Penso che l’amore sia proprio questo: un modo di guadagnarsi il futuro».
La saggezza è solo intelligenza svuotata della sua forza.
“A volte per vincere devi saperti abbandonare”, aveva detto Karla.
A volte la fortuna consiste semplicemente nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto, proprio come a volte l’ispirazione è fare la cosa giusta nel modo giusto. Sono due possibilità che ti capitano solo se svuoti il cuore da ambizioni, scopi e progetti e ti abbandoni completamente al momento magico che ti offre il destino.
Ma l’anima non ha cultura. L’anima non ha nazione. L’anima non ha colore, accento, stile di vita. L’anima è per sempre. L’anima è una. E quando il cuore prova un momento di verità e di dolore, l’anima non sa restare immobile.
Uno dei motivi per cui abbiamo un terribile bisogno d’amore, e lo cerchiamo disperatamente, è perché l’amore è l’unica cura per la solitudine, la vergogna e la sofferenza. Ma alcuni sentimenti si nascondono così profondamente nel cuore che solo la solitudine può aiutarti a ritrovarli. Alcune verità sono così dolorose che solo la vergogna può aiutarti a sopportarle. E alcune circostanze
sono così tristi che solo la tua anima può riuscire a urlare di dolore.
Pensavo a un altro fiume, un fiume che scorre in ognuno di noi, qualunque sia la nostra patria. È il fiume del cuore, il desiderio del cuore. È verità pura, essenziale: ciò che ognuno di noi è, ciò che ognuno può ottenere. Avevo lottato per tutta la vita. Ero sempre stato pronto – fin troppo pronto – a lottare per ciò che amavo, e contro ciò che detestavo. Alla fine ero diventato una manifestazione di quella lotta, e la mia vera natura si era nascosta dietro una maschera ostile e minacciosa. Come tutti i duri, il messaggio che esprimevo con il volto e con un certo modo di muovermi era: “Non
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“Quando in un sogno paura e desiderio sono in perfetto equilibrio”, disse, “lo chiamiamo incubo”.
«Ti darei consigli solo se non m’importasse di quello che ti può capitare».
I pipistrelli che volavano fra i cavi della luce sembravano note su un gigantesco pentagramma.
«Non c’è atto di fede più bello della generosità di un povero»,
Ora so che nella vita di ognuno di noi esistono molti inizi e punti di svolta, creati dalla fortuna, dalla volontà e dal fato.
«La verità è che non esistono uomini buoni o cattivi», rispose. «Sono le azioni a essere buone o cattive. Gli uomini sono soltanto uomini: è quello che fanno o evitano di fare che li guida al bene o al male. La verità è che un istante di amore autentico, nel cuore di qualsiasi persona – il più nobile o il più malvagio degli uomini – possiede lo stesso fine, la stessa evoluzione e lo stesso significato, ed è come una gemma fra i petali di loto della sua passione. La verità è che ognuno di noi, ogni atomo, ogni galassia e ogni particella di materia nell’universo, si sta muovendo verso Dio».
Anche l’amicizia è una specie di medicina, e a volte si trova solo al mercato nero.
giustizia deve essere equa, e portare al perdono. Non c’è giustizia finché tutti non siano soddisfatti, persino quelli che ci hanno fatto un torto e meritano una punizione. Non dobbiamo soltanto punire i colpevoli, dobbiamo cercare di guidarli alla salvezza».
“Paura e rimorso sono gli angeli oscuri che assillano i ricchi”,
Da giovani pensiamo che il dolore sia causato dagli altri. Quando invecchiamo, e in un modo o nell’altro ci viene sbattuta la porta in faccia, comprendiamo che la vera sofferenza si misura con ciò che abbiamo perduto.
A volte piangiamo senza lacrime, ma con tutto il nostro essere.
«Vedi, Lin», disse con dolcezza Khaderbhai, «in Afghanistan abbiamo un detto: non diventi uomo finché non doni il tuo amore sincero e disinteressato a un bambino. Ma non sei un vero uomo finché non ricevi in cambio l’amore sincero e disinteressato di un bambino».
Le notizie raccontano che cosa hai fatto, e i pettegolezzi quanto te la sei spassata».
«Ma in un certo senso si può dire che anche se abbiamo abbandonato il mare dopo milioni d’anni di vita nelle sue profondità, l’oceano è rimasto dentro di noi. Quando una donna porta in grembo un bambino, lo fa crescere nell’acqua, e l’acqua nel suo corpo è quasi identica a quella del mare, contiene quasi la stessa quantità di sali. La donna crea un piccolo oceano nel proprio corpo. Ma non solo. Il nostro sangue e il sudore hanno quasi la stessa composizione dell’acqua di mare. Portiamo oceani dentro di noi, nel nostro sangue e nel nostro sudore. E con le nostre lacrime, piangiamo oceani».
Erano poveri, stanchi e preoccupati, ma erano indiani, e ogni indiano è pronto a dirvi che anche se l’amore non è stato inventato in India, è qui che ha raggiunto la perfezione.
La solitudine e l’amore di una vita si stavano ammassando nel mio petto, e il cuore era gonfio d’amore per Karla come una nuvola gravida di pioggia. Correvo, correvo.
Presto o tardi il destino ci fa incontrare tutte le persone che possono farci capire ciò che non dovremmo mai diventare. Prima o poi incontriamo l’ubriacone, il perdigiorno, il traditore, la mente crudele, il cuore pieno d’odio. Ma naturalmente il destino trucca i dadi, perché di solito amiamo o proviamo pietà per le persone di quel genere. È difficile disprezzare chi t’ispira pietà, o evitare chi ami.
“La felicità è un mito”, mi aveva detto Karla, “inventato per farci comprare cose inutili”.
Ogni giorno milioni di sogni nascevano tutto attorno a noi. Ogni giorno milioni di sogni morivano, per nascere di nuovo. Nella mia Bombay l’aria umida era satura di sogni.
Khaderbhai una volta mi disse che ogni azione virtuosa è ispirata da un oscuro segreto.
Un mercenario olandese a Kinshasa mi aveva detto che l’unico momento in cui smetteva di odiarsi era quando il rischio era talmente grande da costringerlo ad agire senza pensare e senza provare nessuna emozione. Avrei preferito che non me lo dicesse, perché sapevo esattamente cosa significava. Guidai a tutta velocità nella notte, e l’indifferenza che provavo somigliava molto a una sensazione di pace.
“Meglio così”, mi aveva detto Karla, “perché se tutti imparassimo quello che bisogna imparare fin dal primo momento, non avremmo più bisogno dell’amore”.
La pietà è la parte dell’amore che non chiede nulla in cambio, e per questo ogni atto di pietà è una specie di preghiera.
All’inizio, quando amiamo veramente una persona, la nostra più grande paura è che smetta di amarci. Ciò che invece dovrebbe davvero terrorizzarci è che non smetteremo di amarla, anche quando sarà scomparsa per sempre. Perché io ti amo con tutto il cuore, Prabaker. Ti amo ancora. E a volte, amico mio, l’amore che provo e non posso darti mi toglie il fiato. A volte, come in questo momento, il mio cuore sprofonda in un abisso di pena dove non esistono le stelle, i sorrisi e il sonno.
«Una volta Karla mi ha detto che nel corso della nostra vita tutti tentiamo di suicidarci più di una volta, e prima o poi ci riusciamo».
«Ci sono persone che riescono sempre a suscitare la nostra pietà, anche se poi ci sentiamo stupidi e proviamo rabbia per come ci siamo comportati. Sono per così dire i canarini nelle miniere dei nostri cuori. Se quando ci piantano in asso smettiamo di provare pietà per loro, è il segnale che ci troviamo in guai seri. Comunque io non mi sono lasciato coinvolgere in questa storia per aiutare lei. L’ho fatto per te».
Un gatto può farti sentire goffo e un cane può farti sembrare stupido, ma solo un cavallo riesce a farti provare le due imbarazzanti sensazioni allo stesso tempo.
infranto le più elementari norme di scaramanzia. Il detto “la superbia andò a cavallo e tornò a piedi” echeggia il versetto biblico in Proverbi, 16, 18: “Davanti alla rovina c’è l’orgoglio e davanti alla caduta lo spirito altero”. Il versetto è attribuito a Salomone. Se fu veramente lui a dirlo, si può dire che il profeta conoscesse a fondo i cavalli;