Il silenzio dev’essere contemplato, e giudicato, in sede morale. Non ci è dato scegliere se essere felici o infelici. Ma bisogna scegliere di non essere diabolicamente infelici. Il silenzio può raggiungere una forma d’infelicità chiusa, mostruosa, diabolica: avvizzire i giorni della giovinezza, fare amaro il pane. Può portare, come si è detto, alla morte.