M’era venuto da pensare che in Occidente, per varie ragioni, con il passare del tempo l’uso della mente era andato limitandosi e che con ciò s’era persa gran parte della sua capacità. Mi interessava riscoprire, se davvero c’era mai stata, quella via dimenticata. Poteva la mente essere come un organo che si atrofizza perché non viene sfruttato in tutta la sua potenzialità? Pensavo a me. Ogni giorno, da anni ormai, corro per qualche chilometro, faccio ginnastica e cerco di tenere in esercizio i muscoli che so essermi utili. Ma quando mai mi sono occupato della mia mente? Quando mai ho fatto
M’era venuto da pensare che in Occidente, per varie ragioni, con il passare del tempo l’uso della mente era andato limitandosi e che con ciò s’era persa gran parte della sua capacità. Mi interessava riscoprire, se davvero c’era mai stata, quella via dimenticata. Poteva la mente essere come un organo che si atrofizza perché non viene sfruttato in tutta la sua potenzialità? Pensavo a me. Ogni giorno, da anni ormai, corro per qualche chilometro, faccio ginnastica e cerco di tenere in esercizio i muscoli che so essermi utili. Ma quando mai mi sono occupato della mia mente? Quando mai ho fatto degli esercizi per rafforzarla, per permetterle ciò di cui è capace? La mente è uno degli strumenti più sofisticati che abbiamo a disposizione, eppure non la trattiamo neppure con il riguardo con cui trattiamo i muscoli delle gambe! Non le insegniamo a concentrarsi, non la addestriamo più a sviluppare quei poteri che in passato altri le hanno attribuito. Alexandra David Neel, la straordinaria esploratrice francese dell’Himalaya degli anni ’30, racconta di lama tibetani capaci, con la mente, di smaterializzarsi e di altri capaci di comunicare tra loro a grandi distanze. Tutto falso? Forse no. Forse c’era davvero qualcosa nella mente umana che, strada facendo, abbiamo perso. È stata l’ipotesi che da qualche parte nel mondo ci fossero ancora esseri umani in grado di usare la mente in questo modo a spingere alcuni europei alla loro ricerca in Asia. Nel 1924 un giovane inglese, Paul Brunton, a...
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