Clarasbookshelfmagic

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La sua vicinanza mi annienta. Fuggo e vorrei tornare indietro e sono una stupida, stupida, stupida idiota, perché la cosa più spaventosa è che io, dannazione, lo amo ancora con ogni millimetro di pelle, di organi interni che lui mi rimescola, di cellule microscopiche che si attivano al suo passaggio. Inutile far finta di non aver sentito il bisogno di abbracciarlo, inutile far finta di non aver provato il bisogno di baciarlo, inutile fingere di non sentire tuttora il desiderio di udire, dalle sue labbra, i motivi per cui non è venuto da me, a prendermi, a portarmi in salvo.
Le cicatrici dei Damyanov
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