Sul comodino, in camera mia, il carillon smette di suonare la sua musica malinconica e sgraziata. Ansante, allungo un braccio dal letto sul quale sono riverso sfiancato e afferro la giostra ora immobile. Traccio con un dito le rifiniture, gli intarsi dorati, i cavalli bianchi, prima di caricare l’ingranaggio che le permetterà di suonare di nuovo.

