«Quanti siete?» «Solo io» dico, proprio mentre Rowan risponde: «In due». L’addetto sposta il peso del corpo da un piede all’altro. «Mmh, vi pregherei di darvi una mossa. Il veicolo sta per ripartire.» Scatto in avanti e prendo posto sul piccolo sedile. Il sangue mi martella nelle tempie quando Rowan scivola accanto a me e tira giù la barra di sicurezza, intrappolandoci sul veicolo. «Mi spieghi perché non mi vuoi lasciare in pace?» domando rauca. «Vorrei saperlo anche io» ribatte lui, la voce talmente bassa da indurmi il dubbio di essermi inventata ogni cosa. Malgrado tutto, l’idea che Rowan
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