Zahra allunga una mano per stringere la mia. Io apro il pugno e lascio che le nostre dita si intreccino insieme. È un gesto semplice, che non dovrebbe significare granché, eppure stringere Zahra è come aggrapparsi a un’àncora di salvezza. Come se le uniche alternative fossero serrare la presa o farmi inghiottire dagli angoli più bui della mia mente.