Non ho avuto alcuna esitazione quando ho sottratto l’orrido bozzetto di Zahra dal suo ufficio, e nemmeno quando sono andato alla cartoleria più vicina per comprare una confezione da cento matite colorate e un album da disegno. A dirla tutta, la parte più complicata è stata obbligare Martha a prendersi il resto della giornata libera per garantirmi un po’ di privacy. La mia mano, stretta intorno alla matita HB, trema. Col braccio rigido, ne premo la punta sul foglio. La mina si spezza e rotola via, senza lasciarmi nient’altro che un inutile pezzo di legno. «Mi spieghi che cavolo stai facendo?»
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