One Flew Over the Cuckoo’s Nest in Reading Challenges

Oct 09, 2014 L. rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: favourites, classici, in_libreria, 1001_books, statunitensi

"…«E Billy, e Sefelt, e Friedrickson e gli altri?»
«Non posso parlare a nome loro» rispose Harding. «Hanno ancora le loro difficoltà da risolvere, proprio come noi. Sono ancora malati, sotto molti aspetti. Ma c'è una cosa, almeno: Sono uomini malati, Mack. Non più conigli»..."

Libro straordinario, scoperto per caso e per questo ancora più apprezzato. Non avendo neanche visto il celeberrimo film che ne è stato tratto non sapevo proprio cosa aspettarmi, ma la trama mi ha subito incuriosita. La lettu "…«E Billy, e Sefelt, e Friedrickson e gli altri?»
«Non posso parlare a nome loro» rispose Harding. «Hanno ancora le loro difficoltà da risolvere, proprio come noi. Sono ancora malati, sotto molti aspetti. Ma c'è una cosa, almeno: Sono uomini malati, Mack. Non più conigli»..."

Libro straordinario, scoperto per caso e per questo ancora più apprezzato. Non avendo neanche visto il celeberrimo film che ne è stato tratto non sapevo proprio cosa aspettarmi, ma la trama mi ha subito incuriosita. La lettura mi ha conquistata subito, poiché sin dall'inizio ti immerge nel bel mezzo della vicenda: ci troviamo in un ospedale psichiatrico dell’Oregon negli anni Sessanta e la voce narrante della storia, il pellerossa Bromden, che tutti chiamano “Capo”, descrive come si svolge la vita all’interno della corsia e come tutto cambia con l’arrivo del paziente R.P. McMurphy, galeotto trasferito lì da una fattoria correzionale. McMurphy è probabilmente uno dei personaggi più particolari che abbia mai incontrato nel corso delle mie letture: schietto, chiassoso, villano, anticonformista, ribelle. Incorreggibile, direi. McMurphy non può essere messo in riga, non può essere cambiato, non può essere ingabbiato negli schermi prestabiliti della società, e questo lo rende pericoloso.
Tra lui e Miss Ratched, la “Grande Infermiera”, la capo-reparto che mantiene l’ordine nella corsia suscitando terrore nei pazienti e facendo leva sul loro senso di inferiorità, si instaura subito una vera e propria guerra, fatta di mosse e contromosse.
McMurphy scatena una rivoluzione non solo all’interno della corsia, ma all’interno dei pazienti stessi: insegna loro che la diversità non implica necessariamente inferiorità, insegna loro ad affrontare la vita con una risata e a non prendere troppo sul serio la loro condizione e l’opinione che ne hanno gli altri.
Credo che inizialmente McMurphy sfidi la Ratched solo per dimostrare di poter vincere la scommessa, ma ad un certo punto egli comincia davvero ad affezionarsi ai pazienti e si assume la missione di liberarli dalle loro paure e dalla presenza oppimente della Ratched, anche a costo di sacrificare se stesso.
Difatti, quando McMurphy viene neutralizzato egli ha già vinto. Ha vinto dal momento in cui il Capo ha ricominciato a parlare, ha vinto quando le risate dei pazienti hanno ricominciato a risuonare nella corsia, ha vinto quando metà degli Acuti sceglie di dimettersi dopo la sua aggressione all’Infermiera.
McMurphy dimostra che solo perché la maggior parte delle persone sceglie di vivere allo stesso modo, conformandosi alla società e sottomettendosi a quella che il Capo chiama “La Cricca”, (..."E quei cinquemila ragazzi abitavano nelle cinquemila case, appartenenti ai tipi che scendevano dal treno. Le case erano tutte così uguali che, ripetutamente, i ragazzetti rientravano per sbaglio in case non loro, in famiglie non loro. Ma nessuno se ne accorgeva mai"...) non vuol dire che quello sia l’unico modo possibile di vivere. Si può vivere anche essendo diversi, persino malati.
Racconto crudo, disincanto, che racconta una realtà tragica come quella degli ospedali psichiatrici negli anni Sessanta (che l'autore ha vissuto personalmente), ma è anche un racconto che fa sorridere, che fa sperare.
A questo punto sono decisamente curiosa di vedere il film, conto di recuperarlo presto.
Lettura assolutamente consigliata. ...more

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Dec 25, 2020 Lorenza Alessandri rated it really liked it · review of another edition

Un libro crudele e bellissimo.

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Feb 16, 2015 Phuong rated it really liked it · review of another edition

Shelves: format_e-book, nation_usa, 1001-libri-da-leggere, language_original-language, year_2017, period_post-1950, language_english, century_twentieth, decade_1960s, cover_brown

Pesante come libro, per i temi e per il senso di oppressione che trasmette in certe scene. Ma anche ricco di emozioni e di significato e non mancano neanche i momenti di rilassatezza che strappano più di un sorriso. Dolceamaro nel finale, ti lascia con un sacco di pensieri in testa.

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Nov 21, 2015 Je rated it really liked it · review of another edition

Shelves: 1001-libri-da-leggere, gr-100-fiction

Mi è sempre interessato il tema della malattia mentale e di come la società tenti di normalizzare gli elementi tacciati di un qualche squilibrio o che comunque rifiutano in un modo o nell'altro di allinearsi, secondo me Kesey riesce a rappresentare benissimo il disagio di queste persone e lo scontro tra la forza normalizzatrice della Grande Infermiera che sebbene si ammanti di civiltà ricorre a modalità barbare pur di ottenere i propri scopi e MCMurphy che invece è l'elemento sovversivo. È curi ...more

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