The Count of Monte Cristo in Reading Challenges

Mar 22, 2017 Yukino rated it it was amazing · review of another edition

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LETTURA DI GRUPPO Dusty pages - GDL Classici

Ecco l'ho finito. Non mi sembra vero. Mi ero ormai affezionata ad Edmond Dantes, alias Conte di Montecristo e a tutti i personaggi. Mi mancherà molto andare a dormire solo dopo aver letto qualche capitolo di questo meraviglioso libro.

Non ho mai voluto leggerlo prima, perchè ho sempre avuto il timore che mi potesse annoiare e lasciare libri in sospeso proprio non piace. Invece con mia grande sopresa mi sono ritrovata a leggere senza mai alzare la testa ...more

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Jul 11, 2012 Sakura87 rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: autori-francesi, classici, drammatico, ottocento, favorites, 1001list

"Insensato!", disse. "Mi dovevo svellere il cuore il giorno in cui decisi di vendicarmi!"

Non lasciatevi spaventare dalla mole, né dal secolo in cui è stato scritto.
Questo è un romanzo che potrete portarvi a letto, sotto l’ombrellone, sulla tazza del wc, spaparanzati nella vostra poltrona preferita. Un romanzo dal nome altisonante che potrete sfoggiare con orgoglio sul tram, in una sala d’aspetto, su una panchina del parco.

Dumas è senza dubbio il genio dei romanzi d’appendice. Se questi erano i f "Insensato!", disse. "Mi dovevo svellere il cuore il giorno in cui decisi di vendicarmi!"

Non lasciatevi spaventare dalla mole, né dal secolo in cui è stato scritto.
Questo è un romanzo che potrete portarvi a letto, sotto l’ombrellone, sulla tazza del wc, spaparanzati nella vostra poltrona preferita. Un romanzo dal nome altisonante che potrete sfoggiare con orgoglio sul tram, in una sala d’aspetto, su una panchina del parco.

Dumas è senza dubbio il genio dei romanzi d’appendice. Se questi erano i feuilleton, all’epoca, argh, non so cosa siano questi fogli di carta stampata che si vendono oggigiorno.
Fatto sta che questo è un ottimo libro. Dal punto di vista storico, dal punto di vista politico, dal punto di vista umano. Presenta una moltitudine di personaggi vivi, che agiscono spinti da passioni estreme: invidia, cupidigia, amore, vendetta.
Edmond Dantès è semplicemente un personaggio da colpo di fulmine: spinto dalla gioia di vivere che la sua età gli permette, dall’amore verso la sua bella fidanzata, accecato dalla fiducia nei confronti del suo migliore amico, cade dalla felicità più alta agli abissi più reconditi della crudeltà umana. Tradimento, ingenuità, e anche un pizzico di sfortuna: ed eccolo gettato in una profonda segreta nel Castel d’If, privato anche di un regolare processo per un reato di bonapartismo di cui non si è mai macchiato. Quattordici anni di prigionia. Probabilmente chiunque perderebbe il senno, in uno squallido buco in cui non penetra mai la luce: ma Dantès no. Dantès risveglia la sua mente: e passa in rassegna tutti i suoi ricordi, tutte le sue conoscenze. Qualunque cosa, pur di non pensare alla sua condizione.
Dantès riemerge dagli abissi dell’inferno a trentaquattro anni. Ricco, libero (grazie al suo ingegno e all’aiuto dell’abate Faria), e spietato. Ed ecco che il romanzo storico si trasforma in romanzo di vendetta: con lucida premeditazione, sfruttando la sua nuova incommensurabile ricchezza che prostra ai suoi piedi uomini e istituzioni, Edmond, adesso Conte di Montecristo, pianifica con lucida perfidia un complotto che priverà coloro che hanno cospirato alle sue spalle di tutto ciò che amano. Ricchezze, famiglia, serenità. E forse anche della vita.
Impossibile non innamorarsi di questa figura misteriosa per tutti ma non per noi. Noi che conosciamo il suo passato, i suoi desideri, ma non riusciamo a prevedere i suoi piani. Noi che divoriamo pagina dopo pagina i suoi pensieri, assimiliamo i personaggi, tifiamo per uno e proviamo antipatia per l’altro, ci infuriamo, ci commuoviamo, sospiriamo di sollievo. Ma sempre, sempre, sempre, sentiamo il cuore traboccare di compassione e complicità nei confronti del nostro amato Edmond Dantès. Un personaggio che ti si incastona nel cuore senza possibilità di separazione, come pochi altri.
Il conte di Montecristo è un catalogo delle infinite sfaccettature dell’essere umano. Mostra la vittoria della ragione sul sentimento, che pure si prende le sue piccole rivincite. Mostra come la vendetta sia un piatto che va servito freddo. Mostra come la sorte dell’uomo sia continuamente in bilico, e com’egli possa cadere dal più alto dei trionfi alla peggiore delle sorti. Mostra come l’umana saggezza stia tutta in due parole: aspettare e sperare.

Quarta lettura (la terza ben 7 anni fa, troppi). ...more

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Sep 23, 2017 Cristina rated it it was amazing · review of another edition

Meraviglioso. Avventura, vendetta, ingegno, amore, lealtà, odio. C'è tutto. Un'esperienza di lettura fantastica. Il romanzo d'appendice per antonomasia. ...more

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Aug 23, 2012 Sara Sbaraglia rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: xix-secolo, francia, sf_1001libri

È veramente difficile fare una recensione su un capolavoro di tale portata. Nonostante sia stato scritto quasi due secoli fa è così "moderno" da non percepire minimamente quella distanza di tempo nei pensieri e nelle azioni che spesso ho riscontrato nelle opere di quel periodo. La trama è così fitta di colpi di scena ed intrighi da non riuscire a smettere di leggere. Ma non è solo la trama a trascinare, è anche una profondissima attenzione alle emozioni, rese così vive da averle provate io stess ...more

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Jun 24, 2012 Loredana Puma rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: classici

“Tu strapperai i denti al drago e calpesterai sotto i tuoi piedi i leoni, disse il Signore”

Uscito a puntate sul Journal des Débats dal 1844 al 1846, Il Conte di Montecristo rimane a tutt’oggi uno dei romanzi d’appendice più noti e amati di sempre.
La storia, ben nota al grande pubblico anche per essere stata trasposta in tutte le salse, è quella di Edmond Dantès, giovane marinaio marsigliese che nel momento più felice della sua vita viene rovinato da un complotto ordito alle sue spalle da nemici “Tu strapperai i denti al drago e calpesterai sotto i tuoi piedi i leoni, disse il Signore”

Uscito a puntate sul Journal des Débats dal 1844 al 1846, Il Conte di Montecristo rimane a tutt’oggi uno dei romanzi d’appendice più noti e amati di sempre.
La storia, ben nota al grande pubblico anche per essere stata trasposta in tutte le salse, è quella di Edmond Dantès, giovane marinaio marsigliese che nel momento più felice della sua vita viene rovinato da un complotto ordito alle sue spalle da nemici che neppure immaginava di avere. Arrestato e gettato nelle oscure segrete del Castello d’If, riuscirà molti anni dopo a tornare nella vita dei suoi aguzzini sotto le spoglie del misterioso, affascinante e ricchissimo Conte di Montecristo, con un solo proposito: la vendetta; oppure, a seconda dei punti di vista, la giustizia.
Una volta udii una persona affermare che la trama de Il Conte di Montecristo rappresenta l’apice dell’intreccio romanzesco, e che dopo le vette da esso raggiunte non si può sperare, a questo livello, di creare qualcosa che gli stia alla pari. Dopo averlo letto posso dire che concordo. Il labirinto attraverso cui la trama si sviluppa rasenta la perfezione, e Dumas, da quel volpone che era, architetta il tutto similmente a un mago che orchestra un gioco di prestigio. Ovviamente si tratta di un feuilleton ottocentesco, condito quindi da tutti gli ingredienti che potete immaginare: donne che svengono come se piovesse, suppliche, gemiti, mani che si alzano al cielo, colpi di scena, intrighi, avvelenamenti, agnizioni, rapimenti, amori segreti, passioni, scene madri - Dumas nasce come uomo di teatro e si vede - e naturalmente un pizzico (o anche più) di Divina Provvidenza. Si tratta in definitiva di un gigantesco giocattolone, ma di quelli di squisita fattura e funzionante come un orologio svizzero. Con in più un asso nella manica: il suo protagonista.
Impossibile, infatti, non rimanere ammaliati dalla metamorfosi che dal leale ma sprovveduto Edmond Dantès conduce alla figura quasi sovrannaturale del Conte di Montescristo, questa sorta di Superuomo ante litteram, questo profondo conoscitore del mondo e dell’umana natura, questo implacabile giustiziere che si ritiene investito da Dio stesso della missione di ripagare i malvagi con la stessa moneta, inverosimile nelle vesti con cui si mostra all'altrui sguardo ma ben più umano e "vero" quando lo vediamo nell’intimo della sua coscienza, dove si rivela assai più dubbioso e molto meno onnipotente di quanto non appaia agli occhi del mondo.
Ma ecco che, tra le maglie di questo gioco di prestigio, Dumas finisce altresì per far emergere il ritratto di una società – quella parigina della Restaurazione – interamente fondata sull’apparenza, l’ipocrisia, il potere del denaro e un distorto senso dell’onore che porta molti dei personaggi a badare assai più alla facciata che alla sostanza (con relative conseguenze). E qui avviene il prodigio: nel renderci questo affresco, e in maniera ben più verosimile di quanto ci si aspetterebbe, il giocattolo costruito per attirare masse di lettori smette d’improvviso d’esser tale e diventa qualcosa di più, il feuilleton si eleva sopra gli altri del suo genere e si fa letteratura. Insieme alla monumentale figura di Montecristo, è in questo aspetto che ho colto il grande valore del capolavoro di Alexandre Dumas padre, ciò che lo distanzia dai suoi predecessori e successori iniettandogli il siero della verità.
Sia comunque che si voglia scavare più a fondo, sia che ci si fermi al semplice piacere di immergersi in una trama abbagliante popolata da personaggi indimenticabili, Il Conte di Montecristo rimane un romanzo semplicemente perfetto. Chiudiamo rammentando che a suo tempo gli uomini di una certa cultura ammettevano con vergogna (o negavano spudoratamente) di leggere questo genere di libri, e che ciò che oggi definiamo un classico all’epoca della sua apparizione era soltanto “roba commerciale”. Beh, che dire: beati i tempi in cui i libri “commerciali” erano di questo tenore! ...more

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Feb 06, 2013 Mari rated it it was amazing · review of another edition

Edmondo! Edmondo! Edmondo!
Il conte di Montecristo è la storia di un uomo. Un uomo a cui la vita sembra sorridere. Sta per sposare la donna che ama, gli stanno offrendo il lavoro che ha sempre desiderato e così potrà offrire al suo vecchio padre e alla sua futura moglie una vita decorosa. L’invidia e la gelosia degli uomini però non gli permetteranno di realizzare i suoi sogni. Il destino sembra diventargli avverso e il dolore e la sofferenza faranno maturare in lui il seme della vendetta…..
Non a ...more

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