Fahrenheit 451 in Reading Challenges

Aug 21, 2015 Yukino rated it really liked it · review of another edition

Shelves: miei, 2015, sfida-viaggio-nel-sistema-solare

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Dec 01, 2012 Sara Sbaraglia rated it really liked it · review of another edition

Shelves: 1950-1999, usa

This review has been hidden because it contains spoilers. To view it, click here. Si è facilmente tentati di interpretare Fahrenheit 451 come romanzo profetico della società odierna, anche se esasperatamente caricaturale, in cui l'individualismo e la soggettività non sono semplicemente soffocati, ma piuttosto totalmente ignorati. Il "divertimento", il "non pensare per non soffrire" e il "dimenticare" non sono più soltanto un sogno di ognuno, che vorrebbe interrompere il flusso di pensieri per non essere infelice, ma è una realtà. Una società fatta di suoni aggressivi, che rim Si è facilmente tentati di interpretare Fahrenheit 451 come romanzo profetico della società odierna, anche se esasperatamente caricaturale, in cui l'individualismo e la soggettività non sono semplicemente soffocati, ma piuttosto totalmente ignorati. Il "divertimento", il "non pensare per non soffrire" e il "dimenticare" non sono più soltanto un sogno di ognuno, che vorrebbe interrompere il flusso di pensieri per non essere infelice, ma è una realtà. Una società fatta di suoni aggressivi, che rimbombando nelle orecchie non ti permettono di ascoltare i pensieri; di colori ipnotici che accecano e non ci fanno scorgere la bruttezza del mondo esterno; di tempo libero colmato di nulla o di neutre sensazioni suggerite dalla televisione, così che tu non debba sentirti in dovere di riflettere: hai tutto quello che un uomo desidera a portata di click.
In questo contesto i libri vengono considerati illegali e dati alle fiamme, da un lato per favorire l'indottrinamento delle masse, dall'altro rifuggiti dalle masse stesse poiché obbligano a pensare a ciò che si vuole dimenticare.
Così se mio marito partisse per la guerra, le vacue parole urlate dalla televisione e dalla radio mi impedirebbero di sentire la sua mancanza e se poi dovesse morire l'inesistenza del silenzio mi consentirebbe di non realizzarlo. Ma cosa accadebbre se odiosi versi di morte e di amore si insinuassero tra gli striduli sceneggiati degli attori alla tv? Come potrei fermare le lacrime dolorose?
Nella perenne ricerca della felicità, che è la natura stessa dell'uomo, tutto ciò che potrebbe rendere infelici è da distruggere, incenerire, in modo che non ne rimanga traccia.
Ma l'assenza di infelicità non necessariamente rende felici. E il mondo, che è arrivato persino a scordare perché i libri sono stati banditi, non riesce a comprendere la causa di quell'orribile sensazione che ogni notte spinge decine di persone a tentare il suicidio.
In questo contesto non è il potere che cerca di indottrinare il popolo, è il popolo stesso che vuole auto-indottrinarsi. Non è il governo a voler annullare l'individualismo, è l'individuo a non voler manifestarsi. I libri non sono la cultura negata, sono emozione soffocata.

Montag, il protagonista, è un "vigile del fuoco" che appicca gli incendi là dove sono conservati i libri. Egli sa, dentro di sé, che c'è qualcosa che non funziona, finché un giorno tale pensiero prende forma. Ma la realtà è così sconvolgente che difficilmente la mente abituata a non riflettere può accettarla: lui non è felice; lui non sa cosa sia l'amore.

"Lasciarti in pace! Non è difficile, ma come potrò io lasciare in pace me stesso? A noi occorre non essere lasciati in pace! Abbiamo bisogno di essere veramente tormentati una volta ogni tanto! Da quanto tempo non c'è più nulla che ti tormenti? che ti tormenti sul serio, per qualcosa che conti realmente?"

Nella confusione seguita da questa folle scoperta cerca nei libri il significato stesso della realtà, convinto che essi nascondano la verità. Ma i libri non sono la realtà. I libri sono una serie di pensieri, sensazioni, ricordi. Non sono la luce che illumina la strada, sono lo specchio entro cui vediamo il nostro volto. L'unica verità che sono in grado di fornirci è la completa consapevolezza della nostra tristezza (a questo proposito mi sono piaciute le parole di Beatty, che cerca di far capire a Montag che i libri non contengono alcuna verità rivelata, che si contraddicono l'uno con l'altro e contraddicono persino sé stessi).
Come si può allora sopravvivere in un mondo che non si rende conto neanche della guerra tutt'intorno, che non si accorge della roboante chiamata della distruzione totale, che non sente il sibilo delle bombe in arrivo? E' solo attraverso la conservazione della memoria, che i libri stessi rappresentano, che si può evitare, forse, in un utopico futuro, di riperpretrare gli stessi errori compiuti nel distopico presente. ...more

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Feb 03, 2015 Alias Valia rated it it was ok

Peccato che non si possano mettere le mezze stelle, perché sicuramente sarebbe due stelle e mezzo.
Questo libro è uno di quei libri che bisogna leggere una volta nella vita perché porta davvero a riflettere sui libri, su cosa significhi cultura e ovviamente sulla società moderna. Ray (si, siamo in confidenza.) voleva creare un mondo in cui la tecnologia ha reso le persone indifferenti riguardo a ciò che succede al di fuori degli schermi televisivi e a essere sinceri non è così diverso, secondo me Peccato che non si possano mettere le mezze stelle, perché sicuramente sarebbe due stelle e mezzo.
Questo libro è uno di quei libri che bisogna leggere una volta nella vita perché porta davvero a riflettere sui libri, su cosa significhi cultura e ovviamente sulla società moderna. Ray (si, siamo in confidenza.) voleva creare un mondo in cui la tecnologia ha reso le persone indifferenti riguardo a ciò che succede al di fuori degli schermi televisivi e a essere sinceri non è così diverso, secondo me, da quello che stiamo vivendo adesso: se non lo pubblichi su facebook/istagram/twitter/ecc. non è realmente successo oppure non è abbastanza figo. Il nostro protagonista Montag è un milite del fuoco, ovvero quello in cui si sono tramutati i vigili del fuoco: invece di spegnere gli incendi, li appiccano. Precisamente appiccano incendi nelle case in cui si sospettano essere nascosti dei libri. Questi sono diventati illegali in quanto causavano una differenziazione di intelletto nella popolazione che di conseguenza creava minoranze e senso di inferiorità, per cui è stato deciso che per evitare questa dilagante infelicità bisognasse rimuoverne la causa. Ma come ogni regola troppo ferrea arriverà il momento in cui qualcuno inizierà a domandarsi perché esista e cosa ci sia di così sbagliato nella carta stampata. Certamente Montag non è stato il primo e sicuramente non sarà l'ultimo.
Allora, ammetto che Montag non mi piace. Lo trovo veramente stupido e troppo impulsivo, la metà delle cose che succedono sono colpa del suo non riflettere a cosa succederà in seguito. Ho passato tutto il libro a provare una rabbia profondissima per lui, per il suo modo di pensare e vedere le cose, per i suoi continui piagnistei sul nulla e per le scelte a dir poco discutibili. Millie, sua moglie, l'avrei presa e sbattuta contro un muro. Faber mi è piaciuto tantissimo, lo amato dal primo momento che è stato introdotto anche se pure lui in alcuni momenti si è meritato una sonora sculacciata immaginaria da parte mia. Ma riflettendoci immagino che l'ottusità di Montag e l'inutilità di Millie siano stati descritti ad hoc per far capire quanto la società sia plasmata per essere solo un oggetto nelle mani del governo, per cui il fatto che mi abbiano fatto così tanto arrabbiare sia dovuto al fantastico modo di scrivere di Ray (ripeto, si, siamo in confidenza ormai.). Lo stile di scrittura, però, come ogni classico che si rispetti, è un po' lento all'inizio e devi ingranare prima di iniziare a far volare le pagine in pochissimo tempo!
In conclusione consiglio questo libro per chi voglia riflettere un po' e voglia delle bellissime citazioni da segnarsi su un block notes. La mia preferita, ovviamente, è questa:

"Sapete" proseguì "che i libri hanno un po' l'odore della noce moscata o di certe spezie d'origine esotica? Amavo annusarli, da ragazzo. Signore, quanti bei libri c'erano al mondo un tempo, prima che noi vi rinunciassimo!"

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