Finché il caffè è caldo in Lo Scaffale Tematico

Mar 11, 2021 Emanuela rated it really liked it

Di solito non amo la letteratura orientale per diversi aspetti, ed alcuni li ho ritrovati anche in questo libro.
Nello specifico l’imperturbabilità dei personaggi che affrontano situazioni particolari ed emozionanti come se stessero solo bevendo un bicchiere d’acqua, senza reazioni di alcun tipo o al massimo molto molto tiepide.

Ci troviamo in Giappone in un bar dove si può viaggiare nel tempo sedendosi ad uno dei tavolini e sorseggiando una tazza di caffè, che deve però essere terminato prima che Di solito non amo la letteratura orientale per diversi aspetti, ed alcuni li ho ritrovati anche in questo libro.
Nello specifico l’imperturbabilità dei personaggi che affrontano situazioni particolari ed emozionanti come se stessero solo bevendo un bicchiere d’acqua, senza reazioni di alcun tipo o al massimo molto molto tiepide.

Ci troviamo in Giappone in un bar dove si può viaggiare nel tempo sedendosi ad uno dei tavolini e sorseggiando una tazza di caffè, che deve però essere terminato prima che diventi freddo, per non restare intrappolati nel passato per sempre.

Oltre al fatto che la particolare caratteristica di questo bar avrebbe dovuto far gridare al miracolo ed essere assalito da frotte di curiosi ed invece addirittura la stampa ne parla in maniera distaccata perché tanto non è possibile cambiare nulla nel presente, e il fatto che ci sia un fantasma in pianta stabile a un tavolino e che riesca a interagire con oggetti e persone, a bere caffè e si possa toccare, non suscita il minimo scalpore.
In più questi personaggi sono tutti o quasi vestiti in maniera piuttosto particolare e sgargiante e non capisco se sia una cosa normale che una donna vada in giro con i bigodini in testa.
I nomi sono davvero complicati da ricordare e associare perché non hanno per noi occidentali che non abbiamo confidenza con quel mondo, qualcosa che li faccia individuare facilmente come maschili o femminili.

Detto ciò, questo libro è probabilmente il primo libro giapponese che io abbia amato. Non è particolarmente per la storia ed i personaggi che non mi hanno lasciato molto, tranne forse Miki e Kotake che mi hanno toccato il cuore, ma proprio per la storia e per il messaggio che vuole lanciare.
Ed è stato probabilmente questo a farmi sorvolare su evidenti paradossi che contiene in riferimento alle conseguenze dei viaggi nel tempo sul passato e sul futuro, per esempio nelle frasi che dice il fidanzato di Fumiko alla fine del viaggio, e con Fusagi che nel passato sa già che Kotake sarebbe tornata indietro dal futuro e Kazu che dice che nel futuro si ricorderà il giorno in cui Kei arriverà dal passato.

Nello specifico assistiamo a quattro storie diverse di persone che con varie motivazioni vogliono viaggiare nel tempo pur non potendo modificare il presente a causa delle rigide regole stabilite per l’evento, per poter rivedere un’ultima volta una persona cara in un certo modo.
Si va dai fidanzati la cui storia si conclude per il trasferimento di lavoro di lui, la coppia con il marito Fusagi malato di Alzheimer, la perdita di persone care, la scelta di affrontare una gravidanza a rischio sicuro.
Il senso però è lo stesso per tutti: quello di fare i conti con il proprio passato e placare i propri rimpianti.
In tutti questi casi però assistiamo a evidenti cambiamenti positivi nella vita dei protagonisti dei viaggi, fino a che è proprio Kei nell’ultimo viaggio a comprendere questo, cioè che i viaggi non sono inutili per tale motivo.

È stata questa speranza di miglioramento che trasmette, di delicatezza nell’entrare nelle vite e nei sentimenti degli altri, ma anche di forza nel decidere di modificare la direzione delle proprie esistenze, di prendere il controllo del proprio futuro, anche quando le possibilità di miglioramento apparentemente siano nulle ma consistano solo nel modo di affrontarlo, quello che mi ha fatto apprezzare tanto questo libro.
È il modo in cui in poche pagine riesca a sottolineare l’importanza della vita e l’immenso potere che abbiamo di decidere di viverla nel modo migliore possibile, la grande ricchezza di questo libro. ...more

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Feb 20, 2021 Nadia rated it did not like it

Lo sapevo che non dovevo dare retta all'hype esagerato intorno a questo libro... ma alla fine ho ceduto e ho fatto male.
Mi sono annoiata, non sono riuscita a empatizzare con i personaggi e quel "din don" a fine paragrafo mi è entrato nel cervello. Per non parlare di tutti i nomi giapponesi... troppi per ricordarmene almeno uno.
La sinossi mi ha di nuovo fregato.
Non credo che leggerò il seguito, visti i presupposti. ...more

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Feb 11, 2021 Roberto rated it liked it

Il passato non cambia, noi invece possiamo

Il passato, il passato di ciascuno di noi, non è un argomento particolarmente semplice. Tutti abbiamo cose che non abbiamo detto al momento giusto o cose che non abbiamo fatto con conseguenze drammatiche, errori imperdonabili che non sono stati perdonati, vite intere cambiate in un singolo indimenticabile episodio che poi diventa memoria e rimorso indelebile. Ciò almeno accade alle persone normali, persino a chi crede di potersene dimenticare. Pochi sono Il passato non cambia, noi invece possiamo

Il passato, il passato di ciascuno di noi, non è un argomento particolarmente semplice. Tutti abbiamo cose che non abbiamo detto al momento giusto o cose che non abbiamo fatto con conseguenze drammatiche, errori imperdonabili che non sono stati perdonati, vite intere cambiate in un singolo indimenticabile episodio che poi diventa memoria e rimorso indelebile. Ciò almeno accade alle persone normali, persino a chi crede di potersene dimenticare. Pochi sono coloro che non hanno momenti così, e non so come fanno.

Il buon Kawaguchi, sceneggiatore e regista, affronta in maniera originale questo tema e racconta le storie personali di alcuni possibili noi. Storie paradigmatiche che nel loro passato nascondono un vulnus, una occasione mancata per renderle migliori di come sono poi andate, comunque male. Ed ecco lo spunto originale, l'idea di Kawaguchi: pur ammettendo che il passato non si possa cambiare, avremmo però potuto fare meglio di come abbiamo fatto, potevamo magari mitigare il dolore e il rimorso di certe scelte?

Come in una 'piece' teatrale, ci ritroviamo allora in un bar senza tempo in cui invece nel tempo è possibile viaggiare, a certe condizioni. E' vero che l'atmosfera sembra quella un poco smielata della giovane Banana Yoshimoto, che si fa un poco di fatica a definire e seguire la girandola di personaggi che si avvicendano nel bar e che il tutto ha un che di claustrofobico (e di palcoscenico teatrale, ma forse era inevitabile dato l'autore). Però, pian piano, si diviene parte delle vite dei suoi personaggi. Sfumati, cerimoniosi, umani.

E così si parla di amore e di malattia, di nascita e di morte. Di come le cose avvengano al di là del nostro controllo, ma di come a volte basterebbe proprio poco a fare una qualche differenza. Le cose avvengono e non possiamo cambiarle, ma forse, se potessimo farlo, cambieremmo il modo in cui le abbiamo vissute e abbiamo reagito. Il modo in cui ne abbiamo gestito le conseguenze, per noi e per gli altri. Perché il rimorso spesso non è tanto legato a ciò che è accaduto, ma soprattutto a come abbiamo reagito poi.

Accettare il passato, ma cambiare il nostro modo di reagire. Perché tutto sia più accettabile per noi e, quando occorra, per le persone a noi care. Per consolare meglio il dolore per le cose accadute, trovarne e rivalutarne il senso e, magari, gestirne meglio le conseguenze. Sarebbe molto importante e questo solo possiamo fare. E se questo era il messaggio in bottiglia di Kawaguchi per noi, non è un messaggio da poco. ...more

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Jan 31, 2021 Anto_s1977 rated it really liked it

Shelves: r-challenge2021

Come si può ben supporre dal titolo, il libro è ambientato in un minuscolo e particolarissimo caffè giapponese, un caffè che permette di viaggiare nel tempo ed incontrare uno dei suoi avventori, per chiarire qualcosa, recuperare un momento perso, affrontare di petto una situazione da cui si è fuggiti.
Il libro è diviso in quattro parti, ognuna legata ad uno dei personaggi che costituiscono il cuore pulsante del piccolo locale. In ognuna delle 4 parti si affronta un viaggio nel tempo, che però ha ...more

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Feb 24, 2021 Kris Bennet rated it it was ok

Un po' come dormire su quella sedia, con gli occhi tra il passato e il futuro, e in mano un caffè da non raffreddare. Romanzo che sì, si fa leggere, ma risulta troppo ripetitivo, fin troppo noioso. Se il caffè è efficace per svegliarsi, quello bevuto dai protagonisti ha svolto l'esatto opposto, in me. ...more

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Dec 29, 2023 Emma rated it really liked it

Shelves: fantasy-e-fantascienza, narrativa

Nel complesso carino e piacevole. Inizialmente ero dubbiosa sulla riuscita della formula, ma devo dire che, proseguendo, mi ha sorpreso. È un libro leggero, perfetto per uscire dal blocco del lettore.

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Jan 07, 2021 Lelena rated it liked it

Doveva essere una lettura speciale fatta in un momento speciale. Il libro è deludente e lascia l'amaro in bocca delle cose incompiute. ...more

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May 30, 2022 Domenica Puglisi rated it really liked it

Poco alla volta sto leggendo sempre più autori giapponesi e li apprezzo sempre di più, anche se non sempre sono libri dello stesso genere.
Questo libro era da tanto nella lista da leggere; sin da subito la particolare trama ha attirato la mia attenzione, il poter ritornare indietro nel tempo, un'azione che sarebbe stupendo poter fare ma nella realtà impossibile da realizzare.
Ma in questa storia è possibile a patto che si seguano delle rigide regole, che ci si sieda in un particolare posto e che s ...more

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Oct 04, 2021 Simona Fabri rated it liked it

Shelves: readings_2021

Un buon romanzo. Leggero e scorrevole.
Ma non cercate in questo successo editoriale mondiale la spiritualità giapponese, non cercate quella luce speciale che i romanzi orientali sanno emanare. È molto occidentale. Se cercate una bella storia, positiva, di speranza e riscatto forse qui la troverete ma purtroppo manca di quell'emozione speciale che solo i veri scrittori orientali sanno farti provare. Almeno secondo la mia chiave di lettura. ...more

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Feb 19, 2021 La Baldu rated it really liked it

Bello. Devo essere sincera, all’inizio non mi è piaciuto. La prima storia l’ho trovata banale e superficiale: temi importanti ma affrontati in modo effimero. Poi proseguendo mi sono ricreduta. Nonostante sia un libro suddiviso in racconti apparentemente divisi, ognuno é collegato all’altro fino ad arrivare all’ultimo che chiude il cerchio, riconnettendosi al primo. Finito il libro rimango dell’idea l’autore avrebbe dovuto esprimere meglio alcune sensazioni, concetti e pensieri (2 righe sul tema ...more

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