Cecità in Lo Scaffale Tematico

Feb 23, 2022 Raffa rated it it was amazing

Shelves: classics, miei-cartacei, i-100-da-leggere-assolutamente

Premio Nobel per la Letteratura 1998.

Che dire? Un libro geniale.
Incantevole e straordinaria la prosa di Saramago, che fa un uso tutto personale di punteggiatura e più in generale di tutti i segni di interpunzione.

Mancando i 2 punti e le virgolette, i dialoghi scorrono fluidi tra un personaggio e l’altro e magicamente, giusto con qualche virgola il lettore intende tranquillamente chi dice cosa ed a chi.
Questa è una delle particolarità del libro.

Poi c’è la trama distopica, pesante, drammatica, fa Premio Nobel per la Letteratura 1998.

Che dire? Un libro geniale.
Incantevole e straordinaria la prosa di Saramago, che fa un uso tutto personale di punteggiatura e più in generale di tutti i segni di interpunzione.

Mancando i 2 punti e le virgolette, i dialoghi scorrono fluidi tra un personaggio e l’altro e magicamente, giusto con qualche virgola il lettore intende tranquillamente chi dice cosa ed a chi.
Questa è una delle particolarità del libro.

Poi c’è la trama distopica, pesante, drammatica, fa male. A volte bisogna distogliere lo sguardo dalle pagine, tanta e’ l’angoscia che arriva al lettore. A me è arrivata tutta. Credevo di non avere scampo.
Eppure resti incollata al libro, vuoi sapere, hai fame di dettagli, di evoluzioni, della conoscenza che Saramago ti dispensa tra le righe, senza che tu neanche te ne accorga. A volte fa parlare un personaggio, a volte un altro, talvolta è una donna, talaltra un uomo, eppure ti senti che Saramago è lì, accanto a te, a sussurrarti: hai capito cosa intendo? Mi segui in questa fantasia/metafora?
Ed ogni volta gli ho detto SI, purtroppo.😣

Altra caratteristica: non ci sono nomi propri. Questa Cecità si verifica ad un certo punto, in un certo Paese e colpisce certe persone, identificate da un mestiere (il dottore, il poliziotto, il ladro di automobili), una benda sull’occhio, dall’ordine con cui si è manifestato il problema ( il primo cieco). Insomma come a dire che non è la storia di Tizio e Caio, bensì una storia che può capitare ovunque ed a chiunque.

Qual è il senso di questa epidemia di Cecità improvvisa, inspiegabile e devastante?
Forse serve a riconoscere che tutti noi siamo ciechi in fondo. Ignoriamo le cose che non vogliamo vedere, dimenticando che abbiamo a che fare con persone. E Saramago ci ricorda che la vista ti rende essere umano, capace di sentimenti: se io ti vedo, e ti vedo veramente, allora tu esisti ed io tengo a te, e nasce un’empatia tra di noi.
Se non ti vedo, tu non ci sei, posso farti tutto, posso usarti, posso scansarti, posso lasciarti morire senza preoccuparmi di nulla. Posso decidere di non vederti e farti così qualsiasi cosa.

Così schematizzata, la trama di Saramago è applicabile a tanti eventi: pandemie, stragi, stermini che si sono susseguiti nella Storia.
In fondo quel che non cambia è l’essere umano ed i livelli di abominio che sono assopiti dentro ognuno di noi e che ciascuno, se messo alle strette, può tirare fuori, come un istinto ancestrale, senza freni e remore. ...more

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Oct 18, 2020 -Notta. rated it really liked it · review of another edition

Shelves: stato_presi-in-biblioteca, genere_romanzi, pagine_201-300, spippolo-level_alto, readingchallenge2020, anni_1990s, paese_letteratura-iberica

(Breve parere scritto come parte della Reading Challenge 2020 del gruppo Il Circolo della Lettura)

Era davvero inevitabile non bissare Saramago dopo aver letto Le intermittenze della morte, con quel suo particolarissimo e affascinante narratore così distante anni luce dagli eventi narrati da essere una cosa davvero unica e irripetibile.
In Cecità, da molti considerato il suo capolavoro, questa distanza "antropologica" viene accantonata a favore di una partecipazione più diretta nelle vicende di un ...more

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Jan 31, 2021 Domenica Puglisi rated it really liked it

Shelves: 200-classici-da-leggere, jolly-roger-2021

Mi è piaciuto? Ne si ne no.
Non voglio essere drastica ma non si può definire un bel libro nel senso stretto della parola. Non c'è niente di bello in quello che viene raccontato, un crescendo di eventi e brutture che colpiscono le persone, diventate cieche di punto in bianco, senza nessuna motivazione apparente.
Da un singolo primo caso il "contagio" si propaga sempre più velocemente.
La soluzione logica? La quarantena. Ma se poi viene gestita male, invece di migliorare la situazione peggiora fin Mi è piaciuto? Ne si ne no.
Non voglio essere drastica ma non si può definire un bel libro nel senso stretto della parola. Non c'è niente di bello in quello che viene raccontato, un crescendo di eventi e brutture che colpiscono le persone, diventate cieche di punto in bianco, senza nessuna motivazione apparente.
Da un singolo primo caso il "contagio" si propaga sempre più velocemente.
La soluzione logica? La quarantena. Ma se poi viene gestita male, invece di migliorare la situazione peggiora fino a diventare insostenibile.
Ed è quello che qui accade, perché il primo gruppo che arriva è ancora unito ma poi, con l'aumentare delle persone, la mancanza di alimenti e l'inadeguatezza del luogo, un ex manicomio abbandonato, mal funzionante, trasforma le persone in qualcosa di diverso, l'umanità si perde e iniziano una serie orrenda di brutture e di soprusi ai danni di chi, nonostante tutto, ancora mantiene il suo carattere e i suoi principi.
Se estraiamo il contenuto, il come è scritto è perfetto nella sua particolarità, senza una punteggiatura precisa, ma allo stesso tempo l'uso della maiuscola per individuare il cambio di periodo o di battute facilita la comprensione e aiuta la lettura che rimane fluida e costante. Non per niente lo scrittore è un premio Nobel!
All'inizio proprio questa particolarità riferitami da chi mi aveva consigliato il libro mi aveva fatto "preoccupare", pensavo di non essere molto concentrata e di perdere il filo o capirne il significato a fondo, ma dopo le prima pagine lo scoglio si supera e si legge facilmente.
Non si superano certi dettagli descritti minuziosamente sulla sporcizia o su quello che accade....
Ti immedesimi facilmente, senti quasi quegli odori ma quello che in più di un'occasione è stata la "paura" del buio, io che ci soffro, quel non poter vedere più all'improvviso e perdersi, perdere ogni riferimento. E sto parlando delle parti più tranquille...figuratevi il resto.
Se poi ci aggiungiamo che siamo in mezzo ad una pandemia.... nel marzo scorso non lo avrei letto proprio, ora si, qualcosa è cambiato... però nonostante le morti, almeno, ci siamo risparmiati le brutture descritte nel libro. ...more

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