Il Maestro e Margherita in Dusty Pages ~ GDL classici <3

Jan 09, 2021 Dolceluna ♡ rated it liked it · review of another edition

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Nì.
So che è un grande romanzo, e il fatto che sia stato censurato e inedito per diversi anni non ha fatto che accrescere la mia curiosità. Ma laddove non capisco ciò che leggo non posso ammettere di apprezzare a prescindere solo perché è un celebre classico e l’ha scritto Michail Bulgakov. E qui, a più riprese non ho capito.
La prima parte, a mio avviso la più accattivante, è incentrata sulla figura di un misterioso professore esperto di magia nera, di nome Woland, il quale arriva nella Mosca de Nì.
So che è un grande romanzo, e il fatto che sia stato censurato e inedito per diversi anni non ha fatto che accrescere la mia curiosità. Ma laddove non capisco ciò che leggo non posso ammettere di apprezzare a prescindere solo perché è un celebre classico e l’ha scritto Michail Bulgakov. E qui, a più riprese non ho capito.
La prima parte, a mio avviso la più accattivante, è incentrata sulla figura di un misterioso professore esperto di magia nera, di nome Woland, il quale arriva nella Mosca degli anni ’30, con una serie di bizzarri personaggi, e causa scompiglio e disordine in tutta la città, attraverso una serie di azioni atte a stuzzicare e colpire i vizi e le debolezze dei suoi abitanti. Woland altro non è che il Diavolo.
Nella seconda parte compare la Margherita del titolo, l’amante che il Maestro (il quale non è Woland?) ha sedotto e abbandonato e tutto diventa più caotico e incomprensibile. Non per il carattere grottesco, da commedia nera, ma la trama sconclusionata, sfilacciata, tale da chiedersi, in continuazione:” Chi? Cosa? Perché?”. E tutto, ahimè, si è concluso così.
In pratica, ho provato una dicotomia di sensazioni, alla lettura delle due parti: nella prima mi sono spesso sentita bruciare in un fuoco ardente, quello del male generato da Woland, sotto forma di azioni tragicomiche che altro non hanno portato che disguidi, disordini, malessere e confusione…in fondo è così che me lo immagino l’inferno, simile ai gironi danteschi, una bolgia caotica in cui la prima cosa che si avverte è il disordine; nella seconda mi sono invece sentita annegare in un bicchiere d’acqua, incapace di trovare un approdo cui fermarmi, riprender fiato e capire.
A conti fatti non lo definirei nemmeno un cattivo libro. Forse è troppo ricco di simbolismi e rimandi che, semplicemente e onestamente, non mi sono sentita di approfondire. O forse il genere “visionario” non fa per me.
Un romanzo maledetto, perché in ogni caso mi ha intrappolata in qualcosa da cui, per un motivo o per l’altro, non sono riuscita a uscire.
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Jul 31, 2023 Aurora Faletti rated it really liked it · review of another edition

Nei giorni di mare pensavo di scrivere un diario, me lo sono portata. Ho scritto nulla, niente manco una riga. Pensavo di leggere romanzi leggeri, me li sono portata. Ho letto un mattonazzo di un morto russo gelido.

Ma nessuno riesce a scrivere del dolore come fanno i russi. Fanno ridere.
Leggete Dostoevskij, c’è da pisciarsi.

Bulgakov vuole scrivere del diavolo che va a Mosca. Non gli frega che suo padre sia un teologo. Non gli frega di essere cieco e che quindi parola dopo parola deve dettare il ...more

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