Sara Simoni's Blog, page 2

July 6, 2017

Giornata mondiale del bacio

Buongiorno, lettrici e lettori!
Siccome oggi è la giornata mondiale del bacio, vi presento il primo bacio tra i protagonisti de "La musa della notte", tratto dal capitolo 6 del romanzo.
“Durante il gioco dei segreti avrei potuto inventare una cazzata qualsiasi e oggi pomeriggio regalarti un’uscita romantica da manuale. Una di quelle che tra cinquant’anni avresti potuto ricordare con un sorriso.”
Per un momento gli pare che gli occhi di Viviana si riempiano di tristezza, così tanta da farli diventare lucidi. “Anche io continuo a pensare a te da venerdì scorso” ammette in un soffio.
Lui le posa una mano sui capelli. Li sente leggeri sotto le dita. "Ok. Questo è il momento in cui sei ancora in tempo per scappare da questa casa e da me."
"Preferisco restare."
"Te ne pentirai."
Senza darle il tempo di rispondere niente Arturo si china su Viviana e posa le labbra sulle sue. La sente trattenere il fiato per un momento e rilassarsi mentre le avvolge le spalle con un braccio. I loro corpi si stringono l’uno all’altro e questo contatto li colma di brividi.
Arturo la tiene stretta come se non dovesse lasciarla andare più e ha paura. Le affonda le dita nella pelle, appoggia il mento sulla sua testa e chiude gli occhi. In silenzio prega e chiede perdono perché sa di aver detto una bugia, e se Viviana adesso se ne andasse, dopo avergli guardato dentro, lui no, non la lascerebbe fare.
card illustrativa la musa della notte
Che ve ne pare? Anche se è uno dei momenti più dolci e romantici, il conflitto tra i due protagonisti è già sotteso. Fatemi sapere le vostre opinioni!
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Published on July 06, 2017 06:35

June 20, 2017

Recensioni pericolose: Patti di streghe


Buongiorno a tutti, lettrici e lettori!Oggi sono qui per parlarvi dell'ultimo romanzo che ho letto; si tratta di "Patti di streghe", dark fantasy di Sara Cabitta, edito da La piccola volante e nato come spin-off del romanzo "La cacciatrice d'Orsi" (La Piccola Volante, 2013).Ecco la descrizione del libro che si può leggere sul sito della casa editrice:
L’aviatore Lotario ha nascosto il suo aereo cargo e forse mai più si alzerà in volo. La sua mente e il suo cuore tendono a una sola cosa: scoprire che fine ha fatto Nadia e quali segreti abbia portato con sé. Mentre il tempo passa Lotario accumula debiti e nemici e il suo errare tormentato lo porta a incrociare il pericolo più di una volta. Ci sono ombre alle sue spalle e minacce davanti ai suoi passi, ma non può fermarsi. Inoltrarsi in uno dei boschi più antichi e vasti dei Territori lo spingerà al limite e lo costringerà a scoprire che i demoni incontrati in passato sono ben poca cosa rispetto alle misteriose creature che si celano tra le fronde degli alberi. Uomini e streghe si contendono la foresta e lui dovrà riuscire a varcarne i confini se vorrà proseguire il suo viaggio.

"Patti di streghe" è, innanzitutto, una storia di inseguimenti. Si comincia con Lotario, un aviatore che non vola e, ritratto spiegazzato alla mano, dedica ogni istante della propria esistenza alla ricerca di una donna, Nadia. Per trovarla ha intenzione di raggiungere la città, Adriata, anche se per farlo dovrà passare attraverso la foresta e le creature terribili che la abitano. Ma, nel corso della propria queste, suo malgrado diventa la preda della caccia di qualcun altro, che per trovare Lotario si metterà sulle tracce di un altro personaggio ancora...
Non lasciava tracce, non pretendeva legami. Descriveva colei che cercava, rincorrendo il viso nella propria memoria. "Cerco mia sorella." "Cerco la mia donna." "Cerco…" Altre storie, altre vite raccontate a chiunque si soffermasse ad ascoltare.

Personalmente amo molto le trame basate sul tema dell'inseguimento: si tratta di uno spunto antico e carico di tensione drammatica e "Patti di streghe" lo sfrutta appieno.I personaggi sono ambigui e spietati come il mondo in cui vivono, coinvolti più o meno loro malgrado in una guerra di tutti contro tutti in cui chi sembra alleato può rivelarsi un nemico e perfino l'avversario più crudele con la giusta motivazione può trasformarsi in un aiuto indispensabile. Oltre a Lotario, nel corso del romanzo il lettore incontra Ulah il cacciatore, le mutaforma Mjna e Gelsa e, infine, la giovanissima Medara, capace di crescere e trasformare i resti della propria ingenuità in astuzia per cambiare il proprio destino.Non ci sono buoni e cattivi in questa storia, ma solo cani e corvi, predatori in lotta per la supremazia nella foresta in un momento in cui tutto sta cambiando. I confini sono labili, gli uomini assomigliano (e non solo) alle bestie e seguono le stesse leggi feroci della natura.Sono state rese molto bene le atmosfere e le ambientazioni di questo universo narrativo, fatte di foreste che l'umanità non può dominare, villaggi miseri, luoghi abbandonati. Insieme a Lotario e agli altri personaggi il lettore visita cave e bordelli, boschi e capanne, all'inseguimento di qualcosa che si trova sempre un po' più in là, dove la mano non arriva. Questo romanzo tiene alta la bandiera del dark fantasy grazie a sangue q.b., combattimenti e violenze assortite. Le scene forti sono tutte bene inserite e hanno una propria ragion d'essere, ma astenersi lettori impressionabili! ;)Vorrei spendere due parole anche per la copertina, a mio parere molto bella e capace di trasmettere quel senso di mistero, inquietudine e ferinità che permea il romanzo. Credo che l'artista abbia fatto un ottimo lavoro nel tradurre in immagine lo spirito di "Patti di streghe".
"Patti di streghe" è un romanzo che è stato capace di stupirmi e consiglio a tutti gli appassionati di fantasy a tinte forti in cerca di una storia diversa da quelle (spesso così simili tra loro) che si trovano di solito sugli scaffali delle librerie. Una storia diversa e, forse proprio per questo, appassionante e sorprendente, drammatica come poche."Patti di streghe" è disponibile sul sito della casa editrice in brossura a 14,00€ oppure in ebook (PDF) a 4,00€.
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Published on June 20, 2017 06:19

June 9, 2017

Test di Bechdel per valutare il sessismo di una narrazione

Buongiorno, lettrici e lettori!Vi è mai capitato, guardando un film o leggendo un libro, di notare una netta predominanza (non solo numerica) dei personaggi maschili rispetto a quelli femminili?Che l'impronta della nostra società, anche a livello culturale, sia tendenzialmente maschilista credo che sia fuor di dubbio. Negli ultimi tempi qualcosa si sta smuovendo, ma sono ancora tante le narrazioni (cinematografiche, ma non solo; parliamo anche di romanzi e fumetti) che non superano il test di Bechdel.Il test di Bechdel serve a determinare se la forma di racconto presa in considerazione abbia o meno contenuti di tipo sessista. Per superare questo test il racconto deve possedere tre semplici requisiti:
Sono presenti almeno due donne (identificate con un nome proprio).Le due donne parlano almeno una volta tra di loro.Le due donne parlano di qualcosa che non sia un uomo.Questo test prende origine da una striscia del 1985 della fumettista Alison Bechdel, autrice della serie Dykes to Watch Out For ("lesbiche da tenere d'occhio").
Ad oggi esiste un sito internet intitolato a questo test che recensisce i film in uscita e determina se questi superino il test oppure no. Certo, non sempre il giudizio espresso dai recensori di questo sito deve essere preso come oro colato: ad esempio, "Inferno" di Dan Brown è stato bocciato perché, nelle scene in cui delle donne parlano da sole, l'argomento di conversazione è Dante, che è un uomo. Ora, mi sembra chiaro che qui si stia davvero esagerando e che Dante non potesse essere un argomento di interesse in quanto essere umano dotato di caratteristiche sessuali maschili.Se si evitano buffi estremismi, a sottoporre a questo test diverse narrazioni si ottengono risultati stupefacenti.Tra i grandi promossi di genere fantastico: "I guardiani della galassia vol. 2", "Zootropolis", "Star Wars - Il risveglio della forza". Bocciati celebri: "Ladyhawke" (che, per inciso, è un film che adoro; ma l'ho rivisto di recente e non ho potuto fare a meno di notare che l'unico personaggio femminile presente è Isabeau, ed è anche molto più passiva rispetto al protagonista maschile, benché ne condivida il destino) e "Lo Hobbit" (ormai si sa, Tolkien ha tanti pregi, ma per la sensibilità contemporanea pecca un po' di ginofobia, al punto da costringere il povero Peter Jackson a inventarsi personaggi femminili di sana pianta).Questo test può essere utile per valutare come i personaggi femminili vengono percepiti all'interno di una narrazione. Logicamente non è da confondersi con un test di qualità, ma io lo uso per formulare una riflessione approfondita su alcuni aspetti di romanzi o film che mi hanno colpita o mi sono piaciuti.Il mio romanzo "La musa della notte" supera a pieni voti il test di Bechdel. Le donne sono tante e dotate di nomi (Viviana e la sua famiglia tutta femminile, Rossana, Arianna, Yasmina, Miriam solo per citarne alcune). Sono tante anche le scene in cui le streghe parlano tra loro fin dal primo capitolo, con una buffa scena tra Viviana e sua sorella Eliana che discutono del loro gatto:
Viviana scocca un’occhiata di rimprovero alla sorella. “Oh, Eliana, la vuoi piantare? Non funziona e basta.”L’altra in cima alle scale strizza i pugni e li agita nell’aria. “Funziona con le cose inanimate! Voglio dire, i quadri non mi possono sentire, no? Però se io dico a quell’obbrobrio che teniamo appeso al muro di staccarsi e volare fino a me l’obbrobrio obbedisce. Perché lui no?” Punta il dito contro il gatto, come se lo stesse accusando di qualcosa e lui fosse tenuto a difendersi.Viviana si china a prendere Achille in braccio. Lui comincia a fare le fusa e spinge la testa sotto la sua mano. “È una cosa inutile. Smetti solo di pensarci.”
“Prima o poi troverò un incantesimo che funziona anche con lui.”
“Quando succederà ci inchineremo tutte quante di fronte al tuo potere incommensurabile, Eli.”
“È solo un gatto. Non ho ancora trovato le parole giuste, tutto qui.”
“I gatti non ascoltano mai nessuno. Scommetto che puoi provare incantesimi in tutte le lingue del mondo e non ne troverai uno che funzioni. Anzi, secondo me sono loro che hanno trovato il modo di incantare noi. Ci sarà un motivo se li adoravano, in Egitto.” 
Ma ci sono anche scene in cui le streghe parlano di cose più serie e importanti:
“Ancora non hai capito chi siamo?” Rossana scopre i denti in un sorriso inquietante. “Mia cara, noi siamo la Società di Diana!”
Viviana si sente gelare il sangue nelle vene. Ha sentito storie di ogni sorta sulla Società di Diana, e l’unica cosa di cui ha la certezza è di non possedere neanche un briciolo del potere che servirebbe per difendersi da qualunque cosa queste donne abbiano intenzione di fare.
Rossana pare intuire i suoi pensieri, o forse l’espressione parla per lei. “Rilassati. So che cosa le altre streghe raccontano di noi, ma posso garantirti che non uccidiamo per rubare poteri né tantomeno siamo spie dell’Inquisizione. O qualsiasi altra cosa tu abbia sentito su di noi.”
Yasmina ridacchia e per la prima volta fa sentire la propria voce. “Io ho sentito parlare di una rete segreta che congiura per scatenare guerre tra clan di streghe, una volta.” Ha un leggero accento arabo che rende musicale la sua cadenza.
Viviana si accorge di essersi conficcata le unghie nel palmo della mano per il nervosismo. “Che cosa fate, allora?”
È sempre Rossana a rispondere. “Ricerchiamo l’antica via. L’antica conoscenza. C’era un tempo in cui le streghe non cercavano di confondersi con gli esseri umani e di imitarne i costumi. Seguivamo le nostre tradizioni e la nostra magia era molto più potente.”
E così via.In definitiva credo che il test di Bechdel possa essere utile per autori e lettori per riflettere sul ruolo del femminile all'interno delle narrazioni di cui si usufruisce quotidianamente.  Quali sono i miti e i modelli nascosti tra le pagine dei nostri romanzi preferiti?
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Published on June 09, 2017 02:29

June 4, 2017

I volti della dea: Era

Dopo aver parlato di Artemide (QUI), di Persefone (QUI), e di Afrodite (QUI), è venuto il momento di affrontare un'altra forma della femminilità divina in Grecia: Era, la sovrana dell'Olimpo, moglie e sorella di Zeus.
L'etimologia del nome "Era" probabilmente rimanda a un antico termine greco che significa "signora". Era la Grande Madre preellenica ed era venerata soprattutto a Samo e ad Argo.Era è nota per essere la moglie di Zeus, ma le vicende che l'hanno portata a tale posizione sono poco conosciute.Tra i figli di Kronos che il dio divora per paura di essere spodestato c'è anche Era. Dopo che Zeus ha scacciato il proprio padre e ridato la vita e la libertà ai propri fratelli, decide di corteggiarla per farne la propria sposa. Era, tuttavia, lo rifiuta a lungo. Zeus, allora, si trasformò in un cuculo infreddolito, che la dea si affretta ad accogliere al proprio seno per riscaldarlo. Egli ne approfitta per riprendere forma umana e violentarla, in modo che sia costretta a sposarlo. Il matrimonio che ne segue non è certo dei più felici (con queste premesse...).Pare che il cuculo fosse un attributo tipico di alcune antiche dee argive raffigurate in statuette auree. Questo uccello ha sempre avuto un forte valore simbolico, connesso soprattutto con il notturno, l'oscurità e la morte.Un altro simbolo caratteristico di Era sono le mele d'oro; la dea ne riceve un albero intero come dono di nozze dalla Madre Gea e, da allora, quest'albero è custodito nel giardino delle Esperidi sul monte Atlante.Nel mito greco, come in quello celtico, le mele d'oro rappresentano l'accesso al paradiso e sono legate alla Dea nelle sue diverse espressioni.In ambito celtico, ad esempio, alcune leggende narrano dell'incontro di un eroe con una fanciulla che reca con sé una mela d'oro, simbolo della Dea che offre la conoscenza e l'immortalità, ma apre anche le porte dell'Altromondo. La connessione tra femminilità divina, mela e aldilà è un tema ricorrente e si fa presente soprattutto in occasione della festività di Samhain, la celebrazione del passaggio dalla luce al buio: la via dell'immortalità passa attraverso la morte.La mela, quindi, come connessione tra la Dea, l'eroe, la morte e la rinascita.A proposito di eroi, Era è la nemesi del più celebre eroe della grecità, Eracle, il figlio che Zeus ha avuto da una donna mortale. Tenta più volte di ucciderlo; la prima, addirittura, quando egli era solo un bambino. La dea gli invia dei serpenti velenosi, che, tuttavia, il piccolo eroe sconfigge con facilità. L'immagine del bambino che stringe un serpente per mano rimanda alle antiche raffigurazioni della Dea come signora dei serpenti.L'odio che Era nutre per lui porta Eracle a compiere tutte le imprese per cui è celebre, come le dodici fatiche e, di fatto, è ciò che gli conferisce lo status di eroe.Da non dimenticare che anche la radice del termine "eroe" è etimologicamente connessa al nome di Era. E il culto di ogni eroe greco ha a che fare con la sua morte, con ritualità tipiche delle divinità infere, sacrifici e olocausti.Anche una divinità insospettabile come Era, dunque, nota comunemente solo come la moglie del re dell'Olimpo, ha forti tratti che evidenziano la sua connessione con l'antica e terribile Grande Madre.

Fonti:Robert Graves, I miti greci, LonganesiRiccardo Taraglio, Il vischio e la quercia, L'età dell'acquario edizioni
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Published on June 04, 2017 22:30

May 24, 2017

Segnalazioni per l'uscita de "La musa della notte" #3


Altri blog hanno segnalato l'uscita del mio romanzo urban fantasy "La musa della notte" e riporto qui la notizia con piacere.

Il blog "The library of Belle" ne parla nella sua rubrica Book's news, con una scheda libro piuttosto completa in cui si può trovare la descrizione, la mia bio e tutti i contatti. Leggi l'articolo QUI. Suggerisco di approfittarne e di fare un giro tra le tante recensioni e consigli di lettura di questo blog, impossibile non trovare spunti per scegliere il prossimo libro da leggere!

Secondo McLuhan è possibile capire se un libro fa per noi oppure no a giudicare dalla sua pagina 69. Il blog "Il salotto del gatto libraio" (consiglio di dargli un'occhiata perché ha tante belle rubriche e una grafica tenerissima) ha invece pubblicato la pagina 69 de "La musa della notte" nella sua rubrica dedicata. Puoi leggerla QUI e in questo modo scoprire se è il libro che fa per te!

Sono molto onorata del fatto che questi blog abbiano deciso di pubblicare un articolo dedicato al mio romanzo. Il web è grande e spero che queste segnalazioni aiutino "La musa della notte" a raggiungere persone che possano appassionarsi ai suoi personaggi e alle sue vicende.
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Published on May 24, 2017 01:35

May 23, 2017

Recensioni pericolose: Il passaggio per il secondo cerchio

società storie scadute intestazione recensioni pericolose passaggio secondo cerchio
Bentrovati, lettrici e lettori!Dopo questa lunga assenza (dovuta a un curioso affastellarsi di fattori come malattie di vario genere e presentazioni per "La musa della notte"), eccomi tornata per una recensione.Oggi vi parlerò del romanzo fantastico "Il passaggio per il secondo cerchio" dell'autrice italiana Juana Coluccio, edito da Omnia One Group.Ecco la descrizione che si può leggere su Amazon:
Elliz è un'adolescente dalla vita ordinaria che sta per godersi la fine della scuola e l'inizio dell'estate. Il destino, però, ha in serbo per lei un'esperienza che le cambierà la vita, complici la sua voglia di conoscere nuove realtà e una spiccata predisposizione ai sogni. Elliz affronterà il viaggio più strano e spaventoso che si possa immaginare e varcherà i confini di un mondo nuovo, dove il tempo sembra essersi fermato all'era delle dame e dei cavalieri e dove il magico prende il nome di sovrasensibile. Nel suo viaggio di formazione scoprirà il suo posto tra le meraviglie dell'universo, lotterà contro pregiudizi, sarà sul punto di perdere una grande amicizia, ma nessun conflitto è paragonabile a quello che Elliz dovrà affrontare con se stessa. Perché alla legge del viaggiatore nessuno può sottrarsi.
Basta questa descrizione per capire che si tratterà di una lettura decisamente fuori dagli schemi. Ma diamo un'occhiata più approfondita (senza spoiler :P).Come è chiaro fin dal prologo e dai primi capitoli, nonché dal titolo, lo stile è onirico, quasi mistico. Trovo che la copertina sia molto azzeccata e rappresenti bene lo spirito del romanzo, con queste tonalità violette e la figura femminile avvolta in drappi movimentati, per un effetto generale piuttosto surrealistico.Come nella migliore tradizione classica, la storia è presentata come il ricordo di eventi vissuti dalla protagonista, che scrive un manoscritto per liberarsi dal tormento del passato che l'assilla.
“Qualcuno crede che a guidarlo nella vita siano le proprie scelte, qualcun altro è convinto sia il destino ad avere un disegno per ognuno di noi. C’è una cosa che da questa esperienza ho imparato, la vita bisogna viverla giorno dopo giorno senza affannarsi nello scoprire chi è che ci comanda o come. In ogni modo io lo scoprii, dal momento in cui fui scelta. ”
Il romanzo è catalogato come fantasy, ma in questo caso l'interpretazione dell'elemento fantastico si differenzia dalla maggior parte degli altri libri nella categoria; qui il sovrannaturale diventa metafora onirica e visionaria.
“Amo i sogni. E non mi riferisco ai desideri e alle ambizioni, ma proprio a quelle strane visioni notturne. Quando la quotidianità non basta, addormentarsi è garanzia di un personalissimo viaggio sempre nuovo nel nero vapore della nostra testa che al calar degli occhi prende colore e forme.”
cover il passaggio per il secondo cerchio Questo afferma Elliz all'inizio del romanzo, e la frase può essere letta come una vera e propria dichiarazione d'intenti valida per l'intero libro.Dopo una serie di eventi che avvicinano pericolosamente la realtà quotidiana della normale adolescente Elliz a un sogno inquietante, la ragazza si trova catapultata sotto "un cielo straniero", per dirla con il titolo di un capitolo del romanzo. Un mondo diverso e fermo a una sorta di medioevo, in cui lei è una completa straniera e non del tutto la benvenuta.Grazie all'autoctono Noa, Elliz scopre di essere finita sul pianeta Venere, chiamato Ashgor dai suoi stessi abitanti.Questo romanzo, una volta concluso, mi ha fatto ricordare di una poesia di Coleridge, "What if you slept", in cui il poeta si chiede che cosa succederebbe se, dopo aver sognato di salire al cielo e cogliere un fiore azzurro, ci si svegliasse tenendo in mano proprio quel fiore.
L'autrice cerca spesso uno stile alto, impostato. Per questo motivo le scene meglio descritte e raccontate sono quelle ad alto contenuto visionario. Sogni, eventi surreali e inquietanti, viaggi attraverso inedite dimensioni dell'essere sono descritti con particolare perizia. Questa, al contrario, cala un po' quando si tratta di descrivere scene comuni o quotidiane; si avverte che la vera passione dell'autrice risiede nel descrivere atmosfere e momenti onirici, che sono la vera forza de "Il passaggio per il secondo cerchio".
Importante, oltre a quello dei sogni, il tema del viaggio, dell'incontro con il diverso e lo straniero, con l'estraneità. A tal proposito il romanzo offre tanti spunti di riflessione.

“Io, del viaggio, so per certo che quando si cammina su una terra per molto tempo, quando i passi hanno già solcato gran parte di una sua vallata, si diventa parte di essa. Eppure, al principio, l’estraneo ci appare per quel che è, estraneo alle nostre iridi, alle narici, alla pelle allertata a spinte di brividi, ai piedi che talvolta più di un cocente asfalto non ne sanno niente. E allora da dove arriva lo slancio per sbloccare il respiro e ingurgitare la prima boccata d’aria nuova? Dalla curiosità, io credo, cacciatrice di meraviglia. ”
Consiglio la lettura di questo romanzo a chiunque desideri un fantasy fuori dagli schemi per essere trasportato in un viaggio onirico, con atmosfere a metà tra Lewis Carrol e i film d'animazione di Miyazaki. Credo che non sia un libro per tutti, ma per palati scelti.
"Il passaggio per il secondo cerchio" è disponibile solo in eBook a 0,99€ (meno di un caffè) e gratis per Kindle Unlimited (lo trovi QUI).
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Published on May 23, 2017 06:35

May 10, 2017

Segnalazioni per l'uscita de "La musa della notte" #2

Buongiorno, lettrici e lettori!
Con grande piacere vi annuncio che un post di segnalazione per l'uscita de "La musa della notte" è stato pubblicato su Newbookink blog. Vi invito ad andare a leggerlo e a dare un'occhiata a questo bellissimo blog, che ha una grafica molto curata (personalmente l'adoro) e che ogni giorno pubblica annunci e segnalazioni su romanzi in uscita.
Leggi l'articolo QUI.

Ho inoltre scoperto, con un certo ritardo, ahimè, che una segnalazione è stata pubblicata anche sul sito Feel the Book, corredata del piano dell'opera e dei link per ricevere lo spin-off gratuito "I figli del sole". Sono molto dispiaciuta di non essermene accorta prima e sono onorata che questo meraviglioso sito abbia deciso di pubblicare una segnalazione per il mio romanzo.
Leggi l'articolo QUI.

Il romanzo è uscito da poco e queste segnalazioni sono per me un segno molto importante. Spero che, grazie a esse, "La musa della notte" possa raggiungere persone interessate a immergersi nella sua storia e ad amare i suoi protagonisti!
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Published on May 10, 2017 01:21

May 4, 2017

Recensioni pericolose: Il dardo e La Rosa

società storie scadute recensione libro il dardo e la rosa
Rieccomi con una recensione fresca fresca, questa volta dedicata a un romanzo molto particolare. Dissacrante, fuori dagli schemi, sontuoso: tutte queste cose è "Il dardo e la rosa" (titolo originale Kushiel's Dart) di Jacqueline Carey, pubblicato per la prima volta nel 2001 e edito in Italia dalla casa editrice Nord.
Si tratta di un romanzo molto vicino al fantasy of manners, pieno di intrighi e con spazi dedicati alla magia molto ridotti rispetto ai fantasy tradizionali. Ma è anche un romanzo ad altissimo contenuto erotico: attenti a intraprenderne la lettura, potreste scottarvi!
Ho letto questo romanzo perché un'amica che conosce bene i miei gusti me lo ha prestato. E... beh, non posso che ringraziarla!
Ecco la descrizione che se ne può leggere in quarta di copertina:
Terre D'Ange: un regno fondato dagli angeli e popolato da individui in cui una bellezza mirabile si accompagna a un'incondizionata libertà fisica e mentale. Un unico precetto guida infatti le Tredici Case che lo dominano: Ama a tuo piacimento. Destinata sin dalla tenera età a servire in una delle Case, Phèdre è nata con una piccola macchia scarlatta nell'occhio sinistro. Per molti, un difetto irrimediabile. Per altri, un segno rarissimo e sconvolgente: il Dardo di Kushiel, il marchio che contraddistingue le "anguissette", coloro che possono mescolare la sofferenza e il piacere per natura e non per costrizione. Ma quando il nobile Delaunay la riscatta, il futuro di Phèdre si apre verso l'ignoto: non consumerà i suoi giorni come perfetta cortigiana, diventerà una spia. Il regno di Terre d'Ange, infatti, è inquieto e agitato, e Delaunay vuole scoprire chi sta tramando nell'ombra... Un'eroina conturbante, una saga animata da poeti e cortigiani, regine e sacerdoti guerrieri, principi e vagabondi; un'epopea immersa in un'atmosfera che ricorda "Le mille e una notte" e che si snoda fra intrighi di corte e relazioni pericolose, viaggi e rivelazioni.
Non appena ho sollevato la copertina e ho cominciato a leggere ho capito che questo romanzo mi avrebbe conquistata. Lo stile è ricco, raffinato; l'autrice si prende tutto il suo tempo per raccontare quello che deve, dalla storia di Terre d'Ange all'infanzia di Phèdre. Non è un libro da divorare tutto d'un fiato, anche per via della lunghezza piuttosto importante; è un'opera da gustare in ogni dettaglio finemente descritto, per lasciarsi trasportare in un universo florido di dettagli.
il dardo e la rosa cover Una volta catturata dalla penna dell'autrice, mi sono immersa nella trama. Questa procede con studiata lentezza e permette al lettore di non perdersi nemmeno un dettaglio del complesso universo narrativo ideato dall'autrice.Per prima cosa conosciamo il mondo di Phèdre; un mondo la cui geografia ricalca quella dell'Europa, ma la cui storia ha seguito un percorso tutto particolare. A Terre d'Ange, il corrispettivo della nostra Francia, il Beato Elua e gli angeli suoi seguaci hanno camminato tra gli esseri umani e mescolato a loro la propria discendenza. Questo ha donato agli angeline una bellezza straordinaria e sovrumana, spesso invidiata dagli abitanti delle altre nazioni, oltre che una sconfinata libertà di costumi.La piccola Phèdre, figlia di una cortigiana e di un giovane spiantato, viene ceduta fin da piccolissima alla Corte della Notte, dove vengono educate e addestrate le cortigiane, il cui status è tenuto in alta considerazione in tutta Terre d'Ange e in particolare nella Città di Elua, la capitale. Phèdre, però, ha un piccolo difetto: una macchia rossa nell'occhio sinistro. Il primo a comprendere il significato di questo segno è il nobile Anafiel Delaunay. Il dardo di Kushiel, questo il nome della piccola macchia, è il segno distintivo delle anguissette, persone in grado di provare piacere nel dolore. E a Terre d'Ange non si vede un'anguissette da almeno tre generazioni.Delaunay decide di prendere Phèdre con sé per educarla; diventerà comunque una cortigiana (una serva di Naamah), ma imparerà anche molto altro, fino a trasformarsi in una perfetta spia, in grado di farsi rivelare i segreti più terribili dai propri patroni.Phèdre comincia la propria carriera di spia-cortigiana, ma ben presto finisce per trovarsi invischiata in un intrigo terribile che la porterà in una terra lontana. In palio c'è la salvezza stessa di Terre d'Ange, minacciata da un'invasione straniera. Accanto a lei, sua unica protezione, il giovane cassiliano Joscelin, vincolato da un giuramento: "Io proteggo e servo".Il livello di erotismo è molto alto. Scordatevi Cinquanta sfumature. In qualità di cortigiana e anguissette, Phèdre finisce per trovarsi in molte situazioni estreme.
I personaggi sono approfonditi e ben descritti. Impossibile non amare Phèdre e il suo coraggio, la forza di spirito con cui affronta tutte le avversità (e sono davvero molte) che si frappongono tra lei e la salvezza della sua nazione. La protagonista e voce narrante è un personaggio complesso e anche completo, che conosciamo bambina e seguiamo fino al fiore della giovinezza. Condividiamo i suoi pensieri, i suoi dubbi, i tormenti e le paure, ogni scelta difficile.
Gli altri personaggi non sono dipinti con meno precisione. Joscelin si trova dilaniato dal conflitto tra etica e desiderio; Mélisande, bella e terribile, è un'avversaria degna di Phèdre. Impossibile citarli tutti, ma nessuno è stereotipato o poco approfondito.
Insomma, ho apprezzato molto la lettura di questo libro, che è solo il primo di una serie (di cui ho già cominciato a leggere il secondo volume). Consigliato a tutti coloro che sono in cerca di un'opera ampia, completa e fuori dagli schemi del fantasy tradizionale. Poca magia e molti intrighi per un romanzo corposo, capace di affrescare con sapienza luoghi e personaggi.

"Il dardo e la rosa" è acquistabile su Amazon in edizione cartacea a 10,20€ (lo trovi QUI) e in eBook a 6,99€ (lo trovi QUI).

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Published on May 04, 2017 22:00