Simone Puorto's Blog, page 40
April 26, 2019
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November 30, 2018
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October 27, 2018
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October 19, 2018
(Article in italian) TAKE FIVE: 5 HOSPITALITY NEWS IN 5 MINUTI #6
Leggi la storia originale QUI
UN BARATTOLO DI MOSCHE
(NOTA AL LETTORE: Rileggendo l’intro mi sono reso conto che è uscita parecchio malinconica, quindi se non sei nel giusto stato d’animo, salta direttamente alla prima news…)
Dopo il tour de force Riminese della scorsa settimana, ho deciso di passare un paio di giorni a Roma, lontano dal lavoro. Come sempre quando sono a “casa”, cerco di trascorrere una serata con uno dei miei migliori amici di sempre, uno di quelli (per capirci) che mi sopporta da oltre un quarto di secolo. Avvocato, velista e ottimo bassista, abbiamo passato tutta l’adolescenza suonando in innumerevoli gruppetti diversi, riempiendo decine di K7 (prima) e cloud server (poi) con canzoni mai finite, arrangiamenti abbozzati e idee pazze… A chi mi chiede cosa mi manca di più di Roma, rispondo sempre: i supplì (i quali, per una malefica coincidenza, prendono il loro nome da una parola francese: “surprise”) e il tempo passato a improvvisare a casa mia, io con una vecchia Telecaster in mano e lui che strimpella le ultime 4 corde di una chitarra acustica come fosse un basso. Tradizione vuole che, dopo la grappa della staffa, saliamo in auto e mettiamo su un disco che ha significato qualcosa di speciale per noi. Il mio amico, ultimamente, ha una fissazione malsana per il funk, genere che mi trova poco d’accordo (non lo odio come odio il reggae, il rap o la musica SudAmericana, ma ci siamo vicini), quindi immaginavo tirasse fuori roba stile Parliament. Invece, rispolvera un disco (un EP, a essere precisi) che non ascoltavo da anni: Jar of Flies degli Alice in Chains. Autoprodotto, scritto e registrato in una sola settimana, Jar of Flies è uno di quei dischi che ti prende dritto allo stomaco. La genesi dell’EP è singolare: non avrebbe mai dovuto vedere la luce del giorno, essendo semplicemente una jam session insieme al nuovo bassista (Mike Inez), arruolato a rimpiazzo di Mike Starr e dei suoi problemi di droga (che alla fine lo uccideranno, nel 2011). La casa di produzione, tuttavia, amò il sound grezzo e quasi esclusivamente acustico dell’EP e lo pubblicò.La storia degli Alice in Chains, e del suo mai troppo compianto frontman, Layne Staley, meriterebbe un libro (e, infatti, esiste una biografia, seppur non autorizzata, intitolata The Untold Story), quindi non inizio neanche. Il consiglio che vi do, come sempre, è quello di recuperare tutto l’album (sono 30 minuti appena), in quanto va ascoltato nella sua interezza. Tuttavia, per questa edizione di Take Five, ho scelto il mio pezzo preferito dell’EP (e, forse, degli AIC in generale): Nutshell. Con uno dei testi più belli di tutta la scena di Seattle, quelle spazzole sul rullante, il basso in primo piano e il suono sporco del plettro sulle corde, questo resta uno dei pezzi più emozionanti della storia della musica. Ecco perché voglio tornare a casa. Per ricordare cosa può fare la canzone giusta, al momento giusto, con la compagnia giusta.(e i supplì, ovviamente).
Grazie M.
https://www.youtube.com/watch?v=g_ihX...
Take one: GOOGLE MOSTRA IL POSIZIONAMENTO KEYWORD DIRETTAMENTE NELLE SERP
Da qualche giorno, se siete loggati alla Search Console, potrete vedere come il vostro sito si posiziona per parole chiave specifiche direttamente dalla pagina dei risultati di ricerca. Potrete analizzare la ranking position, il numero di impressioni per la query e il numero di click ricevuti da quella ricerca, sulla base degli ultimi sette giorni. Dai miei primi test questa feature (molto interessante, in verità) sembra funzionare solo da IP Americani e utilizzando Google Chrome. Inoltre, non sempre i risultati appaiono, quindi ne deduco che si tratti di una funzione ancora in beta test, ma estremamente comoda per chiunque voglia saperne un pò di più sulla propria situazione SEO. Speriamo venga lanciato il roll-out per tutti a breve.
Take two: EXPEDIA PUNTA SULLA RICERCA VOCALE
“Senza dubbio, la ricerca vocale è il nostro futuro”. Non ha remore Tony Donohoe, Chief Technology Officer per Expedia. Il gruppo ha, infatti, da poco lanciato una nuova action che permette agli utenti di accedere alla OTA e prenotare tramite Google Home. Expedia ha rilasciato una demo, mostrando alcune delle domande che si potranno porre allo smart speaker.Una conversazione tipo suonerebbe più o meno così: “Ok Google, parla con Expedia. Prenotami un hotel a Parigi. Quanti punti Expedia Rewards ho?”. Anche questa feature, al momento, è disponibile soltanto in inglese e esclusivamente per il mercato US ma, stando a Expedia, nuove lingue “are coming soon”. Questo è un importante passo avanti rispetto all’integrazione a metà con Alexa nel 2016 e segna un precedente importante nell’Industria.
Take three: BYE, BYE, GOOGLE+
Dubito che ne sentiremo la mancanza ma, nei prossimi mesi, Google chiuderà definitivamente il progetto G+ (ma sembra intenzionato a lasciarlo vivo per le aziende, nonostante, stando all’azienda di Mountain View, il 90% delle sessioni su Plus durino meno di cinque secondi…)
Le motivazioni sono chiare:
1. Il social non è mai riuscito a penetrare il mercato. James Whittaker, nel suo famoso post “Why I left Google” scriveva che “Google è stato il ragazzo ricco che, dopo aver scoperto di non essere invitato alla festa, ne ha organizzata una tutta sua per rappresaglia. Ma nessuno si è presentat…“
2. Un mai del tutto spiegato security breach risalente a Marzo 2018. In un momento storico dove la privacy e la sicurezza sono temi particolarmente sentiti, infatti, è difficile non trovare un collegamento tra il breach e la decisione di chiudere il social network. Già l’anno scorso, Google aveva promesso di smettere di scansionare il contenuto delle email dei suoi utenti per fini pubblicitari. Che sia l’inizio di una nuova era in termini di privacy?
Take four: EASYJET CONNETTE INSTAGRAM
“La compagnia aerea ha aggiunto un’estensione che permette agli utenti del famoso social network di prenotare destinazioni partendo dalle immagini postate. La feature si chiama “Look & Book” e apre scenari interessanti per il social marketing. Presto potrebbe essere possibile prenotare una camera d’albergo direttamente da una foto condivisa da un amico, superando il concetto stesso di ricerca in ambito travel. Instagram permette già, per le aziende verificate, di taggare i prodotti nei post e nelle storie e creare dei cataloghi. Per ora la funzione è limitata solo in alcuni Paesi (tra i quali, fortunatamente, l’Italia), ma si rivolge soprattutto ad aziende che offrono beni fisici. Una guida completa all’Instagram Shopping può essere scaricata a questo link
Take five: GOOGLE MAP RIVEDE IL LOOK PER GLI HOTEL E MONOPOLIZZA LA RICERCA
A riprova del fatto che Google stia sempre più puntando sul travel, una veloce occhiata alle Maps dimostra come il listing per gli hotel sia, ormai, completamente diverso da quello delle altre attività o luoghi di interesse. Questo è, per restare in tema, uno screenshot per la query “Negozi di Dischi a Parigi” E qui sotto uno screenshot per la query “Hotel a Parigi” Il layout è completamente diverso, pensato per le esigenze specifiche dei viaggiatori. Ecco quindi spuntare prezzi direttamente sulla mappa, recensioni (proprietarie o shoppate da terze parti), filtri per tariffa e occupazione e così via. Secondo ROIBack, oggi il 65% di tutte le prenotazioni generate dai metamotori arrivano da GHA, il che la dice lunga sullo stato di salute del metamotore di Google. Sempre secondo lo studio di ROIBack, il costo delle campagne GHA è di circa l’11% (9.00€ per ogni euro investito), quindi sostanzialmente più conveniente di una OTA. Con una visibilità ancora maggiore sulle Maps e nelle SERP, non mi è difficile ipotizzare un semi-monopolio meta nel giro di un paio d’anni. A ulteriore riprova, anche TripAdvisor è tornato, un pò con la coda tra le gambe, a investire seriamente in GHA, nonostante i dubbi che l’azienda di Mountain View mostri (ingiustamente) i propri risultati in posizione favorevole, a scapito dei concorrenti, motivo per il quale aveva limitato i propri ads a metà 2017…


