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540 pages, Hardcover
First published November 25, 2008
Dimenticate "Non ti muovere". Perché questa non è alta letteratura. E' letteratura SUPREMA.
Ho amato ogni singola parola, virgola e pausa di questo immenso romanzo. E' esattamente ciò che dovrebbe essere la letteratura. Feroce. Trascendente. Qualcosa che ti ferisce, ti uccide, e ti fa risorgere a nuova vita.
E' un romanzo audace, un esperimento, una creazione irripetibile ed unica al mondo. Per certi versi, è la stessa Margaret Mazzantini di "Non ti muovere" che ha letto e assimilato la più feroce Oriana Fallaci. Da un lato il conflitto generazionale, il confronto tra passato e presente, il monologo-confessione di una madre; dall'altro il racconto di una guerra folle, che ha distrutto tutto, ha sepolto i ricordi di un amore lontano e perduto.
Ma chiudere così sarebbe un insulto al genio letterario della Mazzantini, che in questa sua nuova opera si rivela immenso.
E' un romanzo difficile perché strutturato a vari livelli. E' la storia del confronto madre-figlio. E' una storia di guerra. E' la storia di un amore bellissimo, improvviso, intenso, e che è finito. E' la tragedia di una maternità cercata, desiderata e negata, e di un'altra maternità alla fine giunta. A tratti, è persino un giallo: perché tanti sono i colpi di scena. E' un romanzo a vari livelli, ancora, perché la verità non è mai una sola. Perché la trama viene scritta, cancellata, riscritta, cancellata di nuovo e solo alla fine viene rivelata.
Ho parlato solo della trama, senza citare la ricchezza lessicale, la straordinaria caratterizzazione dei personaggi, la splendida narrazione in prima persona che alterna il ricorso al tempo presente e al passato.
E ci sarebbe ancora tanto altro da dire su questo libro, ma la verità è che si deve leggere una, due, cento e mille volte.