Autobiografia di un essere a tratti ultraterreno. Ebreo, comunista, intellettuale nella Francia occupata impara a sopravvivere e ci riesce benissimo. Poi, immediatamente dopo la gierra, batte la provincia francese palmo a palmo per conquistare adepti al trotzkismo. Nel frattempo scrive un'opera fondamentale della matematica del Novecento, mettendo in piedi da solo una teoria che risolve una serie di questioni che erano riusciti a tenere in stallo una generazione di matematici. E siccome non è stupido capisce in fretta da dove si leva la puzza di bruciato che si sente attorno alla parola "Comunismo". La sua medaglia Fields, e le conseguenti polemiche intorno al visto mancato da parte degli USA, sollevano un tal polverone da obbligare gli Stati Uniti, in pieno maccartismo, a rivedere le loro regole sulla immigrazione. Nel frattempo si dedica all'innocua attività del collezionista di farfalle diventando uno dei maggiori esperti mondiali. Non contento sostanzialmente dirige la tesi di dottorato di Grothendieck, il grande genio della matematica del '900, morto l'autunno scorso. E siamo solo negli anni '50. Non rifiata. Attivista frenetico in favore dell'indipendenza dell'Indocina e dell'Algeria, inizia la sua attività di attivista per i diritti umani che lo porterà a conversare a 4 occhi con diplomatici e personaggi famosi di mezzo mondo, da Ho Chi Minh a Mitterand, da Sartre a Lelio Basso. Subisce un attentato al portone di casa e viaggia sotto scorta per un periodo. Senza mollare la matematica. E continua così per anni. Tra l'incarico di rivistare l'intero sistema educativo vietnamita e quello di riprogettare l'educazione superiore universitaria francese, di portare a termine con successo la liberazione di dissidenti anticomunisti sovietici e dissidenti comunisti uruguaiani, con un po' di matematica nel weekend, a lui sufficiente per continuare a risolvere problemi che ad altri bastano per una vita intera. Praticamente l'autobiografia di Superman. E' pure scritta bene, con qualche motto di spirito, belle descrizioni della sua attività matematica (al giusto livello di approfondimento) e gustosi aneddotti. Però? Però qualcosa, a fine lettura, non mi torna. Se su 500 e passa pagine alla morte per suicidio di tuo figlio dedichi due righe due... mmmhhhh... non so, non me la racconti intera. Con tutto il rispetto, eh?