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La Stazione

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Milano, aprile 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con un’innata propensione a ficcarsi nei guai, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c’è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un’impresa tutt’altro che facile. Laura Cordero ha vent’anni, è bella e ricca, e nasconde un segreto. In lei c’è qualcosa che la rende diversa dagli altri. È abituata a chiamarlo “il dono” ma lo considera piuttosto una maledizione, e sa da sempre di non poterne parlare con anima viva. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati. Nel corso delle rispettive ricerche le loro strade si incrociano. Non sanno ancora che i due misteri con cui sono alle prese confluiscono in un mistero più grande, né possono immaginare quanto sia oscuro e pericoloso. Su tutto domina la mole immensa della stazione, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia. Quanti segreti aleggiano nei suoi sfarzosi saloni, nelle pieghe dolorose della sua Storia, ma soprattutto nei suoi labirintici sotterranei, in gran parte dismessi, dove nemmeno la polizia di norma osa avventurarsi? Per svelarli, Mezzanotte dovrà calarsi nelle viscere buie e maleodoranti della Centrale, mettendo a rischio tutto ciò che ha faticosamente conquistato. Al suo ritorno in superficie, non gli sarà più possibile guardare il mondo con gli stessi occhi e capirà che il peggio deve ancora venire.

876 pages, Paperback

Published January 5, 2022

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Jacopo De Michelis

11 books17 followers

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Displaying 1 - 30 of 146 reviews
Profile Image for Mª Carmen.
855 reviews
May 10, 2023
Me ha decepcionado. Tiene momentos en los que engancha, pero son solo eso, destellos. Peca de todo aquello de lo que no debe pecar un thriller, demasiadas páginas, exceso de datos, falta de ritmo y ser muy predecible. El resultado, una novela que, en general, aburre.

Dice la sinopsis:
Conspiración y aventura en la Estación Central de Milán, desde donde salían los trenes de deportados judíos durante la 2ª Guerra Mundial. La novela que ha cautivado a prensa y público en Italia en 2022. Milán, abril de 2003. Riccardo Mezzanotte es un joven inspector de policía que acaba de incorporarse a la Sección de la Policía Ferroviaria de la Estación Central. Tiene una propensión innata a meterse en problemas y comienza a investigar un caso que no parece interesar a nadie. Alguien está esparciendo cadáveres de animales horriblemente mutilados por la estación. Laura Cordero es una joven de veinte años, hermosa y de buena familia, que esconde un secreto. Ella suele llamarlo «el regalo» pero lo considera más bien una maldición de la que no puede hablar. Colabora como voluntaria en un centro de atención a los marginados que se encuentra en la Estación Central y también intenta resolver un encontrar a dos niños a los que ha visto varias veces deambulando por los alrededores de la estación al atardecer, solos.

Mis impresiones.

Estamos ante un thriller de casi 900 páginas. No es que sea imposible mantener la tensión en una novela de este género con esa extensión; otros escritores lo han hecho, pero no es el caso de De Michelis. A la novela le sobran muchas páginas y, sin ser el único, ese es su principal problema.

Ambientada en la Estación Central de trenes de Milán, se divide en tres partes, "Arriba, "Abajo" y "Lo de arriba abajo y lo de abajo arriba, que hacen referencia a la superficie y sótanos de la estación. Desarrolla tres subtramas, que confluyen de forma más que cuestionable. Una de ellas, tiene tintes paranormales, que, si en un principio están bien, al final se le van de las manos.

En la primera parte, vamos a conocer a los personajes principales de la novela. Mezzanotte, Laura, los compañeros de la policía ferroviaria y los que podríamos llamar residentes marginales de la estación, mendigos, drogadictos y demás personas que por sus circunstancias se sitúan fueran del sistema y viven en los sótanos del complejo.
El autor se toma demasiado tiempo con las presentaciones. Mezzanotte, es un policía que procede de la Brigada Móvil. Mientras estuvo allí resolvió un asesinato de forma brillante, pero por una deriva colateral, acabó desterrado a la policía ferroviaria. De Michelis nos cuenta todo ello con pelos y señales. Nos relata enterito el caso que resolvió en la Brigada Móvil. No era necesario, no aporta nada a la trama. Lo mismo puede decirse de Laura o de la historia de su padre y los dos amigos de este. Todo ello ralentiza. La novela no coge ritmo. Transcurren más de 200 páginas hasta que aparecen los cadáveres de los primeros animales descuartizados y entramos en materia.

En la segunda y tercera parte, más de lo mismo. Demasiadas historias colaterales relatadas, demasiada documentación introducida y algún que otro momento en el que engancha. Si a todo ello le sumamos los agujeros de la trama, que tiene aspectos que no sabe hacer verosímiles y lo predecible que es, el resultado no es muy satisfactorio que digamos.

Con los personajes otro tanto; en general flojos y a veces algún destello. El final predecible, embarullado y pillado por los pelos.

Lo único que salvo es la ambientación. El retrato que nos hace de la Estación Central de Milán es muy bueno y sí sabe transmitir su atmósfera.

En conclusión. Un thriller al que le sobran páginas y datos y le faltan ritmo y trama. Tiene muchos momentos en los que se hace pesado y no lo puedo recomendar.
Profile Image for Alessandra Gennaro.
324 reviews37 followers
January 13, 2022
Un grande guazzabuglio in un romanzo che non ha né genere, né identità. L'ambientazione è suggestiva, l'idea di partenza scontata ma con tutte le carte in regola per funzionare, la scrittura è in linea con le storie alla Deaver e alla Child. Il problema è che non si possono ficcare tutti gli ingredienti che si hanno a disposizione in un piatto, pena la perdita di interesse e di mordente. Per la cronaca, chi fosse la mente dietro a tutto questo gigantesco guazzabuglio l'ho capito appena è entrato in scena (grosso modo a pagina 10 :) badare di più al plot e meno all'ansia da prestazione avrebbe sicuramente giovato.
Profile Image for ☆LaurA☆.
504 reviews148 followers
July 6, 2022
Che dire....wow!!! All'inizio tutte quelle descrizioni minuziose sembravano essere "troppo", ma con l'andare avanti della storia ti accorgi che é esattamente merito di quelle se ti ritrovi catapultato direttamente in Centrale.
Ho vissuto le emozioni di Riccardo,tutte...dalla rabbia alla frustrazione per come gli vanno le cose sul lavoro; la paura e il terrore nei sotterranei della stazione quando é sulle tracce del fantasma, l'amore e la passione (e che passione 😅) quando lui e Laura stanno insieme; la delusione e l'inquietudine dopo la scoperta di come sono andate le cose nell'omicidio del padre ....
Bene, ora guarderò in modo completamento diverso la stazione Centrale di Milano...anche se , detto tra noi, un po' di angoscia me l'ha sempre messa
Profile Image for Claudia.
101 reviews15 followers
May 22, 2022
Riti vodoo, poliziotti corrotti, visioni naziste e miti celtici nei livelli sotterranei della stazione di milano.
Se questo è il nuovo giallo italiano, voglio scendere. Brutto come pochi
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews154 followers
October 20, 2024
E’ stata una vera e propria sfida.
Perché avevo una settimana “cuscinetto” a casa, tra una partenza estiva e l’altra, e ho deciso che l’avrei letto e terminato in quella settimana, consapevole che non sarei di certo ripartita portandomi in valigia un libro-dinosauro come questo.
864 pagine. E 8 anni che sono serviti a Jacopo de Michelis, editor, traduttore, docente di narratologia, per scrivere un simile romanzone, ovviamente previa una lunga fase di studio e documentazione. Perché in “La stazione” c’è tanto, c’è tutto.
Pensate che mi sia forzata a buttar giù le 864 pagine? No, e la cosa ha sorpreso anche me. Ho letto giorno e sera, come una forsennata, famelica e catturata fino a tre quarti del libro, poi, lo confesso, meno interessata, ma la sfida l’ho portata a termine, e De Michelis si è portato a casa quattro mie stelline.
E’ vero, la mole spaventa, ma il romanzo è decisamente ben scritto, e tutte le sottotrame che racconta convergono in verità in una sola (ad eccezione delle prima pagine e della disavventura di Laura con la ragazza tossica, ma restano funzionali a capire meglio i nostri protagonisti)...quindi, alla fine nulla è fuori posto, anche se qualcosa poteva essere evitato, snellendo un po’ il volume. Ma De Michelis ama molto narrare, e questo è percepibile: vuole farci conoscere tutte le sfumature dei protagonisti, le mille sfaccettature delle loro personalità, non facili, e, soprattutto, ogni ombra e ogni angolo della vera protagonista del romanzo, la Stazione Centrale di Milano, luogo di transito ma anche custode di maledetti bassifondi capaci di nascondere tanto orrore quanti segreti. E’ qui, nella polizia ferroviaria della Centrale, che lavora Riccardo Mezzanotte (il cognome sarà un caso? Io dico di no), un ragazzotto dal passato scazzottato e dal carattere anarchico, il quale si ritrova a indagare sul caso di una serie di animali, gatti, cani, un maiale, ritrovati sviscerati proprio per la stazione…ovviamente, all’inizio, nessuno dei suoi colleghi e superiori lo prende sul serio. Ma Mezzanotte è molto bravo, bravo e intuitivo, e ha già capito che all’assassino ben presto sgozzare animali non basterà più, e vorrà passare agli umani…cosa che infatti accade. E quando il mistero coinvolge Laura, giovane volontaria presso un centro d’assistenza per emarginati situato proprio alla stazione, ecco che la storia si infiamma. Laura non è una ragazza qualsiasi, ha un dono particolare: riesce a “sentire”, in sé, con una violenza talvolta fisica, le emozioni altrui, il che la rende particolarmente empatica nei confronti dei problemi e delle sofferenze di chi la circonda…nello specifico quelle di due bambini che lei vede misteriosamente comparire e scomparire nei dintorni della stazione e che sente canticchiare una nota melodia distorta. Inutile dire che tra Mezzanotte e Laura scoppierà l’amore, proprio mentre l’indagine li condurrà nei sotterranei della stazione…
Insomma, la storia narrata, o meglio, le storie narrate nella storia narrata, si leggono con coinvolgimento. Tuttavia, verso i tre quarti del libro, il momento più delicato di ogni lettura, De Michelis avrebbe potuto fermarsi…e invece decide di strafare in questa sua bulimia di narratore, e allunga la vicenda inserendo la sottotrama del padre di Riccardo, ucciso anni prima da una mano ignota (attenzione, tutto questo sarà anch’esso collegato a ciò che aveva trovato nei sotterranei della stazione, ma, ripeto, a mio avviso è stata un’ aggiunta evitabile).
Per fortuna, lo stile misurato ed efficace non stanca l’occhio del lettore, perché da leggere c’è effettivamente tanto.
De Michelis a mio avviso è un buon narratore, la trama, seppur con qualche concessione fantasiosa (ma quale libro non ne ha?) sta in piedi senza problemi e l’atmosfera tra il mistery e il creepy, facilitata dal luogo d’ambientazione, non manca mai. E’ solo che qualche storia nella storia andava evitata, rendendo il volume più snello: per questo non definirei il romanzo, come hanno fatto altri, un “guazzabuglio” senza identità, l’identità c’è eccome, lo definirei più semplicemente e più grossolanamente un romanzo un po’ in sovrappeso.
Io comunque domani dovrò recarmi proprio alla Stazione Centrale…e qualcosa mi dice che la osserverò, per la prima volta, con occhi diversi.
Profile Image for Romanticamente Fantasy.
7,976 reviews235 followers
February 17, 2022
Sassenach - per RFS
.
Carissime Fenici,

oggi vi voglio parlare di un libro che dovrebbe essere un giallo, un mappazone di 870 pagine pubblicato da Giunti Editore: La stazione di Jacopo De Michelis.

Consigliatomi da un libraio di una nota catena, mi sono lasciata affascinare dalle sue parole pensando di leggere un romanzo stile De Giovanni, ma quando l’ho iniziato a sono rimasta impietrita per la confusione al suo interno. Non si capisce bene se vuole essere un thriller o un fantasy o chissà cosa, ho trovato fin esagerato la storia dei bambini ebrei e della stazione sotterranea alla centrale; veramente tante, troppe cose da mettere sul fuoco per un solo libro. Insomma è stata una vera fatica finirlo e, come potete capire, mi ha lasciata insoddisfatta e vuota, peccato perché l’autore non scrive male, il suo italiano l’ho trovato fluido e mai appesantito, ma il romanzo veramente non mi sento di consigliarlo per il grande caos all’interno della narrazione. Non mi posso assolutamente lamentare della lunghezza e il rapporto con il prezzo (ero consapevole di entrambe le cose) ma se alcune parti fossero più concise, probabilmente, non si perderebbe il filo degli avvenimenti e, per quanto mi riguarda, il libro avrebbe raggiunto anche la sufficienza.

Peccato!
107 reviews2 followers
February 11, 2022
Fatico a capire come a molti possa essere piaciuto, ma i gusti son gusti... Concordo invece pienamente con chi lo definisce un guazzabuglio, un contenitore dove è stato buttato di tutto senza un minimo di selezione logica. Le descrizioni dei protagonisti maschile e femminile poi, sono proprio da romanzetto rosa, insopportabili. Termino col dire che non l'ho neanche finito, cosa davvero rara per me.
Profile Image for Jekkiland.
2 reviews3 followers
January 22, 2022
Amato dall’inizio alla fine. Un thriller che nasconde molto di più al suo interno!
Profile Image for Ermocolle.
472 reviews44 followers
August 24, 2022
"Dopo che si furono salutati, Mezzanotte rimase a lungo meditabondo. Quella ragazza era un vero rebus, e da buon investigatore gli enigmi, di qualunque tipo fossero, lo intrigavano irresistibilmente. Cominciava a pensare che fosse inutile contrastare l'attrazione che provava per lei. Accadesse quel che doveva accadere."
Riccardo Mezzanotte giovane ispettore della Polfer in servizio presso la stazione centrale di Milano.
Testardo, fumantino, insofferente alla gerarchia e alle regole, intransigente verso sopraffazioni e abusi di potere, ma anche estremamente deduttivo e dedito all'azione.
Laura Cordero, giovane e affascinante rampolla di una famiglia di imprenditori benestanti della Milano che conta.
Consapevole della sua fortuna si dedica all'aiuto dei bisognosi presso una struttura di assistenza sociale all'interno della Stazione Centrale.
Un filo lega i loro destini, un disegno criminale sostiene la vicenda che li vede coinvolti.
Il mondo sommerso della stazione la fa da padrone in questo: "Ammantata nel suo funereo biancore, la stazione li attendeva in fondo al viale, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia."
Questo primo romanzo di Jacopo de Michelis è un mosaico letterario a profusione: tanti racconti, tanti episodi, brutalità, miseria, violenza, sofferenza, crimini nazi-fascisti, salute mentale, indifferenza, esseri umani invisibili, potere, sopraffazioni, disonestà, codardia. Tutto e ancora altro dentro quasi 900 pagine da leggere, ma la prosa è scorrevole ed è ben scritto.
Nonostante tanti accenni alla storia nazionale e ai riti del vodu africano è chiaro che si tratta di un racconto di fantasia senza pretese di saggio storico. Situazioni paradossali e avventure estreme richiamano lo stile dei romanzi di Dan Brown dando un connotato di lettura di consumo e intrattenimento.
Profile Image for Maura Tantilibriecaffe.
63 reviews12 followers
February 24, 2022

"La stazione" è, allo stesso tempo, thriller e romanzo d'avventura.
Mescolando i generi più popolari, Jacopo De Michelis continuamente apre e chiude davanti agli occhi del suo lettore le porte di storie differenti eppure sempre collegate, e lo conduce in giro per sotterranei favolosi e inquietanti.

Credo di dover fare una doverosa promessa in quanto ho sentito tanti pareri riguardo a questo romanzo e sono abbastanza concordanti in una cosa: probabilmente i primi capitoli distraggono un po’ da quella che poi sarà la storia principale, non lo so perché De Michelis abbia voluto mettere quel capitolo iniziale sugli ultras che discosta molto dalla trama che si svilupperà. E soprattutto scoraggia tanti lettori che si trovano già davanti a un tomo di 900 pagine e quindi i meno volenterosi non proseguiranno.
Detto questo io comunque l’ho trovato un libro meraviglioso, fluido, accattivante e che spazia su tantissimi generi.
Ci troviamo davanti a un poliziesco, un noir, un’avventura, un thriller, uno storico, e tantissimi altri generi.

“Inaugurata nel 1931 in pieno fascismo - ma la data di presentazione del primo progetto risaliva molto più indietro, addirittura al
1912 - la Stazione Centrale era stata definita dal suo architetto, Ulisse Stacchini, una "cattedrale del movimento". Sovraccarica di decorazioni e ornamenti, non aveva, probabilmente per via delle lunghe e travagliate vicende della sua costruzione, una cifra architettonica ben definita. Liberty, art déco, neoclassico, razionalismo, stile littorio si affastellavano uno sull'altro in un guazzabuglio che sconfinava nel kitsch. In città, quel gusto eclettico e pomposamente monumentale era stato ironicamente bollato come "assiro-milanese", Bella, la Centrale era probabilmente difficile trovarla bella, ma certo a suo modo era unica. E soprattutto grande. Sfacciatamente, smodatamente grande.”

De Michelis dimostra una profonda e reale conoscenza della polizia, dei gradi, della situazione complicata ecc, questo mi ha fatto apprezzare ancora di più il romanzo perché tantissimi thriller e noir che ho letto, con indagini della polizia, sono completamente inventati, non rispecchiano affatto la realtà che conosco molto bene in quanto moglie di un ispettore di polizia…
Credo sia la prima volta che trovo un autore che rispecchia realmente lo stato della polizia italiana attuale.

“Per tutta la mia vita non avevo desiderato altro che venire accettato e apprezzato, sentirmi a casa, parte di qualcosa, E riuscirci finalmente in quello che era stato il regno di mio padre era un po’ come ottenere da lui dopo la sua morte quello che, da vivo, non aveva mai voluto o saputo darmi. Quasi una sorta di risarcimento postumo.”

Ma ora veniamo alla trama:
Milano, aprile 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con un'innata propensione a ficcarsi nei guai, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c'è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un'impresa tutt'altro che facile. Laura Cordero ha vent'anni, è bella e ricca, e nasconde un segreto. In lei c'è qualcosa che la rende diversa dagli altri. È abituata a chiamarlo “il dono” ma lo considera piuttosto una maledizione, e sa da sempre di non poterne parlare con anima viva. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati. Nel corso delle rispettive ricerche le loro strade si incrociano. Non sanno ancora che i due misteri con cui sono alle prese confluiscono in un mistero più grande, né possono immaginare quanto sia oscuro e pericoloso. Su tutto domina la mole immensa della stazione, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia. Quanti segreti aleggiano nei suoi sfarzosi saloni, nelle pieghe dolorose della sua Storia, ma soprattutto nei suoi labirintici sotterranei, in gran parte dismessi, dove nemmeno la polizia di norma osa avventurarsi? Per svelarli, Mezzanotte dovrà calarsi nelle viscere buie e maleodoranti della Centrale, mettendo a rischio tutto ciò che ha faticosamente conquistato. Al suo ritorno in superficie, non gli sarà più possibile guardare il mondo con gli stessi occhi e capirà che il peggio deve ancora venire.

“Laura possedeva una facoltà particolare, lo si sarebbe potuto definire un sesto senso. Tra sé e sé era abituata a chiamarlo "il dono", perché cosi faceva sua nonna, la sola persona al mondo a cui avesse mai confidato il suo segreto, ma lo considerava più una condanna o una maledizione.
Il dono di Laura consisteva nella capacità di percepire, in maniera immediata e diretta, ciò che provavano le persone che aveva accanto, Le loro emozioni e i loro sentimenti si riverberavano dentro di lei, che li avvertiva con la medesima forza, proprio come se fossero suoi. Una forma di empatia estrema e assoluta. Spesso in quei momenti aveva delle visioni dell'avvenimento che - vissuto,
ricordato o immaginato - li aveva suscitati. A volte le capitava anche con luoghi e oggetti, come se emozioni particolarmente profonde potessero rimanervi impregnate. Se il sommovimento interiore era troppo violento e impetuoso, il suo cervello, forse per una specie di meccanismo difensivo, a un certo punto andava in corto, e lei crollava a terra priva di sensi, in preda alle convulsioni.”

Personalmente ho amato anche la caratterizzazione dei personaggi principali, Riccardo e Laura, e lo sviluppo della loro storia antecedente che ci spiega i fatti avvenuti e che li hanno resi quello che sono.

“Non si sentiva più sicuro di nulla. Cominciava a chiedersi se doveva davvero insistere a portare avanti quell'indagine contro tutto e tutti. La sua carriera di poliziotto era appesa a un filo. La Polfer per lui era un purgatorio, ma sarebbe bastato poco per venire scaraventato definitivamente all'inferno. Il dirigente l'aveva minacciato senza mezzi termini di sanzioni disciplinari. Voleva davvero rischiare di mandare in malora tutto quello per cui aveva
lavorato negli ultimi quattro anni e mezzo? Ne valeva la pena? Non aveva un piano B, e se l'avessero cacciato dalla polizia non riusciva
proprio a immaginare cos'altro avrebbe potuto fare della sua vita.”

Se lo consiglio??? Assolutamente sì!!!
Profile Image for Antonio Rosato.
885 reviews55 followers
December 24, 2023
"Ho conosciuto abissi e inferni, ho visto gente morire, ho toccato con mano la disperazione e lo strazio più profondi. Ci vogliono tanta pazienza e ostinazione, bisogna imparare a difendersi dalle emozioni".
La stazione, opera prima di Jacopo De Michelis, è un bel thriller con una trama molto intensa che, quasi quasi, scorre al ritmo del Punk… e in questo libro, credetemi, ce n’è davvero tanto.
Riccardo e Laura, i due coprotagonisti (che io mi auguro, prima o poi, di rivederli in un'altra rocambolesca avventura) sono molto ben caratterizzati. Sempre pronti a risolvere i problemi degli altri… ma poi son loro stessi i primi ad avere una vita abbastanza incasinata. Gli altri personaggi, tuttavia, mi han dato l'impressione di essere alquanto stereotipati: il poliziotto eroe con un figlio ribelle, i cattivi che si fanno riconoscere da subito perché agiscono come tali, gli amici per la pelle con l'immancabile traditore, ecc. La storia, inoltre, è parecchio prolissa e, in alcuni punti, anche con situazioni assurde o surreali.
Sì, è un mattone di quasi 900 ma si legge con facilità e, come avrete certamente capito, non ci si annoia mai!
[https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Profile Image for Crisevermore.
8 reviews4 followers
December 8, 2022
"𝘚𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘶𝘰𝘪 𝘰𝘤𝘤𝘶𝘭𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵à, 𝘳𝘪𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘯𝘻𝘰𝘨𝘯𝘦 𝘥𝘢 𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘭𝘢 𝘪𝘳𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦"

Non è bastato rivestire di qualsiasi argomento a portata di mano questo romanzo, buttare di tutto nel grandissimo calderone che forma questo guazzabuglio: giallo, thriller, poteri paranormali, riti celtici, Voodoo, horror, avventura, divinità vendicative, ipnosi, corruzione, visioni, nazismo e Shoah (ho sicuramente tralasciato qualcosa). Occultare quanto questo libro non abbia né testa né coda, e il corpo lasciamo perdere, è impossibile. 860 pagine in cui si vuole parlare di tutto, insieme, e alla fine non si è parlato (bene) di niente.

L'unica parte che mi ha trattenuto dall'abbandonare la lettura, a parte aver speso 19.00€, è quella investigativa legata alla vita personale del protagonista, certamente non l'indagine principale che si svolge alla famigerata Stazione di Milano, perché fin dall'inizio (un inizio molto lento ma a me gli antefatti piacciono) è abbastanza chiara la sua natura, e anche se ci viene palesata subito ho sperato per molti capitoli che fosse un abbaglio dell'ispettore Mezzanotte, invece niente, purtroppo la pista è proprio quella.

Non è nemmeno che il sovrannaturale venga in aiuto della trama per spiegare alcune incongruenze come spesso avviene (non sarebbe comunque accettabile): è proprio alla base, è volutamente il fulcro, e secondo me un accenno nella trama si poteva mettere perché è uno di quegli argomenti che mi fanno proprio cadere le braccia e non scelgo a priori, figuriamoci per un mattone del genere. L'idea che la trama mi aveva indotto a farmi era molto diversa.

Le basi per un buon giallo c'erano, l'idea mi aveva entusiasmato, la splendida ambientazione dell'immensa Stazione Centrale di Milano, i protagonisti e le storie personali che si portano sulle spalle sono accattivanti, i personaggi che man mano ci vengono presentati sono interessanti, ma la loro fazione è quasi subito chiara: ci sono i buoni, ci sono i cattivi e ci sono gli infami. Capire 𝘤𝘩𝘪 sta 𝘥𝘰𝘷𝘦 è abbastanza semplice anche quando si cerca di depistare il lettore. Ma ci sta, spesso non è 𝘤𝘰𝘴𝘢 ma 𝘤𝘰𝘮𝘦 viene raccontato, anche se un colpo di scena ogni tanto schifo non fa.
[...]

Poteva essere una buona idea una saga dell'ispettore Mezzanotte, che è un bel personaggio, in cui dividere le varie indagini, per relegare l'occulto a un solo volume e risparmiare tutto il resto dall'ombra dell'esoterismo.

{completa su Instagram.com/crisevermore}
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Profile Image for Elisa.
242 reviews7 followers
January 26, 2022
Potrebbe contenere spoiler 😱
Allora partiamo dal presupposto che questo libro ha tantissimi elementi che non amo in un thriller. Il paranormale, mille storie e casi diversi, l’esagerazione delle situazioni: eppure ho amato nel profondo questo libro, tanto da essere veramente dispiaciuto di averlo finito e chiuso. Ho amato nel profondo Riccardo e Laura e come loro quasi tutti i residenti del terzo livello. È un libro che mi ha tenuta incollata alle pagine e nonostante la mole avrei continuato ancora e ancora.
Le storie è vero sono tante intrecciate tra loro, forse davvero troppe, eppure sono magistralmente collegate tra loro, senza essere mai a se stanti o fuori posto.
La location, la stazione di Milano centrale, che poteva sembrarmi limitante all’inizio si è scoperta invece meravigliosa è perfetta per questo thriller. Mi è piaciuta tantissimo complice forse anche il fatto che l’ho frequentata davvero tantissimo nei mie lontani anni universatari, e le sue descrizioni dettagliate me l’hanno richiamata alla memoria in maniera lampante.
C’è un enorme lavoro di informazioni dietro alla scrittura di questo libro, per qualsiasi tema vada a toccare.
Lo stile con cui questo libro è scritto non è banale ed anzi si trovano molte parole ricercate usate nel momento opportuno e nonostante questo la lettura risulta sempre piacevole e scorrevole.
Il tema dell’emarginazione è chiaro e forte, sempre presente, a volte urlato a volte solamente accennato nei ‘sotterranei’ della storia. La realtà che Jacopo ci presenta è cruda, ma reale mio malgrado.
Non vedo l’ora di leggere nuove avventure del commissario Mezzanotte. Personaggio splendido, umano e avvicinabile di cui ho adorato tutto, e che ci viene presentato davvero a 360º, bellissima la parte sul suo passato con suo padre.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Ilona * ksiazka_w_kwiatach *.
901 reviews19 followers
April 11, 2025
„Dworzec” to debiutancki thriller Jacopo De Michelis, na który zwróciłam uwagę ze względu na poruszony przez autora wątek historyczny dotyczący II wojny światowej. Sięgając po tę powieść, nie spodziewałam się, że będzie ona tak obszerna, a jednocześnie tak dobrze skonstruowana. Na ponad ośmiuset stronach autor serwuje nam wielowątkową, mocną i momentami bardzo poruszającą opowieść obyczajowo-psychologiczną, której fabuła skupia się głównie na terenie Dworca Głównego w Mediolanie, jednego z największych dworców w Europie.

Riccardo Mezzanotte, młody policjant zmagający się z wewnętrznymi demonami i trudną przeszłością, rozpoczyna pracę w komisariacie przy Dworcu Centralnym. Podczas rutynowych kontroli na dworcu natrafia na mocno okaleczone truchła zwierząt. Jego policyjny instynkt podpowiada mu, że nie są to przypadkowe zbrodnie, a sprawa dotyczy czegoś znacznie poważniejszego. W miarę postępu śledztwa prowadzonego przez Riccardo, na jaw zaczynają wychodzić coraz mroczniejsze i niepokojące tajemnice.
Laura Cordero, młoda, piękna i zamożna dziewczyna, postanawia zgłosić się na wolontariat na Dworcu Centralnym. Jej zadaniem jest pomoc osobom z marginesu społecznego. Laura dysponuje niezwykłym darem, który w niektórych sytuacjach staje się dla niej przekleństwem. Pewnego wieczoru, wracając z pracy do domu, w okolicach dworca dostrzega dwójkę dzieci. Przerażona ich sytuacją, w której zostały pozostawione bez opieki w niebezpiecznym miejscu, postanawia za wszelką cenę je odnaleźć.
Przewrotny los splata ścieżki Riccardo i Laury, prowadząc ich przez pełną niebezpieczeństw i mroku drogę.

„Dworzec” autorstwa Jacopo De Michelis to napisana z rozmachem, niesamowicie fascynująca opowieść pełna mroku, tajemnic, emocji i nawiązań zarówno do historii z czasów II wojny światowej, jak również wierzeń plemion afrykańskich.
Na kartach swojej powieści Jacopo De Michelis zabiera nas w fascynującą podróż po mrocznych i tajemniczych zakamarkach Dworca oraz jego podziemiach. Autor z mistrzowską precyzją kreśli niezwykle klimatyczną opowieść, pełną dynamiki i napięcia, którą, mimo jej obszerności, czyta się zaskakująco szybko. Autor krok po kroku odkrywa przed nami kolejne elementy prowadzonego śledztwa, stopniując napięcie, które towarzyszy nam aż do ostatniej strony powieści. Ogromnym atutem tej powieści jest jej wielowątkowość i dynamika, akcja powieści nie zwalnia nawet na moment, cały czas coś się dzieje, odkrywamy kolejne sekrety, wspólnie z bohaterami przemierzamy ulice Mediolanu oraz podziemia Dworca, które skrywają mroczne i przerażające tajemnice, które sięgają do czasów II wojny światowej.
„Dworzec” to fenomenalnie skonstruowany thriller kryminalny, który wciąga czytelnika od pierwszych stron. Płynnie poprowadzona fabuła oraz wielowymiarowe postaci, wykreowane w sposób autentyczny, sprawiają, że trudno oderwać się od książki nawet na chwilę. To właśnie bohaterowie, ich problemy, traumy z przeszłości, codzienne zmagania oraz wewnętrzne konflikty dostarczają nam głębokich emocji, sprawiając, że czytelnik całym sobą przeżywa tę historię. Owszem, nakreślona przez autora powieść, z racji swojej wielowątkowej fabuły, wymaga od nas skupienia, a ze względu na jej obszerność potrzebujemy czasu, by poskładać mozolnie nabierające kształtów elementy w całość. Gwarantuję jednak, że to nie jest czas stracony. Autor stworzył fascynującą opowieść, w której podejmuje trudne tematy społeczne, takie jak bolesna przeszłość, traumy, poczucie samotności, odrzucenia oraz brak akceptacji. Jestem pod ogromnym wrażeniem kunsztu pisarskiego autora, jego dbałości o każdy detal, szczegółowych opisów oraz umiejętności oddania emocji bohaterów. Trudno uwierzyć, że jest to debiut. „Dworzec” to historia, która skłania do refleksji i przemyśleń, pozostawiając po sobie ślad i nie pozwalając o sobie tak szybko zapomnieć. Czytajcie!
Profile Image for Davide Perego.
35 reviews
November 28, 2024
Bello. Coinvolgente. Inaspettato. Quasi novecento pagine che, però, scorrono veloci grazie ad una storia che "ti prende". 4⭐(e mezza)
Profile Image for Azzurra Sichera.
Author 4 books89 followers
March 23, 2022
Jacopo De Michelis ha impiegato, per sua stessa ammissione, otto anni per scrivere “La stazione“. Il lavoro di documentazione è stato ampio e a più livelli, e nel romanzo si evince quasi a ogni pagina, per la ricchezza dei particolari e per quei dettagli così ricercati che imprimono maggiore nitidezza alla vicenda narrata.

In questi casi, però, il rischio è di mettere troppa carne al fuoco. Non vi nascondo che, specie all’inizio, ho pensato che era un po’ “troppo”, ma Jacopo De Michelis è stato capace di farmi ricredere.

L’autore è stato impeccabile nel dare la giusta collocazione a ogni elemento: ci tengo a sottolineare che non c’è nulla di superfluo o di inserito nella narrazione tanto per riempire un buco. Questo per dirvi che la mole sì, potrebbe spaventare, ma la lettura sarà piacevolmente scorrevole.

Merito non solo della storia che viene raccontata, ma anche dello stile dell’autore e della costruzione dell’impianto narrativo. Ho apprezzato, sparse qua e là, parole poco usate, che spiccano per la loro lucentezza: ci tengo a sottolineare la differenza tra autori che si parlano addosso, e altri che conoscono la meravigliosa ricchezza della nostra lingua, proprio come Jacopo De Michelis, che lo fa capire senza per questo dimenticarsi del lettore.

Ammetto, però, che alcune parti de “La stazione” mi sono piaciute meno: sono quelle che riguardano Laura nella seconda metà del romanzo (mi mantengo vaga per evitare anticipazioni), ma anche loro hanno un ruolo decisivo all’interno della trama e quindi arrivo a comprenderne l’esigenza narrativa.

Trama di cui, posso dirvi poco o nulla, anche perché è talmente ricca e complessa che rischio inavvertitamente di rivelare qualcosa. Altrettanto stratificato è il contesto narrativo, che si estende lungo tutto il romanzo in un gioco di specchi con i livelli della stazione centrale di Milano.

Sono belle e prive di falso moralismo le pagine dedicate a ciò che la stazione non mostra, a ciò che succede lontano dagli sguardi di passeggeri sempre più distratti e, in generale, di un’umanità sempre più isolata ed egoista. Non mancano di crudezza e di atrocità, come è giusto che sia per raccontare ciò che succede in un buio così totale capace di macchiare le pieghe dell’anima.

Non è stato difficile immaginare quali siano state, nel corso degli anni, le letture di Jacopo De Michelis o di rintracciare alcune sue influenze, ma “La stazione” porta con sé molti tratti di originalità, prima fra tutti l’ambientazione, così caratteristica da renderla personaggio del romanzo.

Ma per me, Riccardo Mezzanotte rimane il protagonista indiscusso del romanzo. Mi dispiace, ma è stato capace di rubare la scena a tutti, per quanto mi riguarda. (Anche se Jacopo De Michelis è stato capace di farmi fare il tifo pure per Dan, a un certo punto. Ma questo inciso lo capirete solo leggendo il romanzo!).

Ho trovato molto bello il racconto del suo vissuto, mosso dal rapporto conflittuale con il padre; ho ammirato la sua testardaggine, la sua faccia tosta e la sua noncuranza; mi ha invitata a guardare lì dove nessuno avrebbe gettato lo sguardo, a essere attenta, non solo curiosa; ho avvertito quel vulcano di emozioni che sente Laura, e quella lava calda di rabbia mi è quasi scivolata addosso.

Forse “La stazione” avrebbe potuto essere diviso in due romanzi. Magari le avventure di Riccardo Mezzanotte avrebbero potuto trovare più di un’unica collocazione, non lo so. So che mi dispiacerebbe dire addio a un personaggio così. Perché sono certa che, come il suo autore, avrebbe ancora molto da raccontarci.
Profile Image for LettriceAssorta.
391 reviews159 followers
January 8, 2022
Oggi 5 gennaio esce per Giunti il romanzo d'esordio di Jacopo de Michelis intitolato LA STAZIONE. L'ho letto in pochi giorni e l'impressione generale che ne ho ricavato è stata quella di una lettura che crea dipendenza. Mi sono affezionata subito alla storia e in particolare alle vicende di Riccardo Mezzanotte: il suo passato, le sfumature del carattere e il modo nel quale tutti questi elementi si diluiscono nella trama, costituiscono il punto di forza di questo thriller indubbiamente ben scritto.

Una lettura voluminosa, circa ottocento pagine, ma vi assicuro godibilissima. LA STAZIONE è un thriller avventuroso e completo che consiglio agli amanti delle storie tentacolari e dettagliate; nulla viene lasciato al caso, la vita dei personaggi principali viene offerta in tutta l'interezza delle dinamiche fondamentali, per un'esperienza di lettura tridimensionale e appagante.

"La stazione Centrale di Milano è un pianeta a sé, è come una riserva di pellerossa nel mezzo della città". (Giorgio Scerbanenco).

Protagonista assoluta è proprio la Stazione di Milano con la sua superficie di 220.000 metri quadri, 500 treni e 320.000 frequentatori al giorno. Un territorio da presidiare attentamente sia al suo interno che nelle sue zone adiacenti, soprattutto dopo il tramonto, quando diventa quasi una terra di nessuno. Lo sa bene il personaggio di Riccardo Mezzanotte, integerrimo e inflessibile poliziotto, isolato e osteggiato dai colleghi a causa di una brutta situazione che non anticipo, e lo impara presto anche la bella Laura Cordero, giovane introversa e taciturna che presta il suo aiuto come volontaria presso il centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale.

L'intreccio si srotola su una specie di fantasma con grandi occhi sporgenti, i capelli bianchi e vestito con una palandrana scura che si aggira indisturbato per i sotterranei della stazione seminando animali sventrati, oltre a cerimonie voodoo, uomini in assetto di guerra, munizioni fatte in casa, porte nascoste e vecchie armi tedesche. Tante le vicende, tutte destinate a intersecarsi.

Il pizzico di soprannaturale l'ho trovato gradevole e perfettamente in mood con la trama.

Mi aspetto grandi cose da questo scrittore, non vedo l'ora di leggere i suoi prossimi romanzi. Consigliatissimo.

 
Profile Image for Georgiana 1792.
2,403 reviews161 followers
August 30, 2022
Un romanzo imponente, proprio come la stazione centrale di Milano a cui è dedicato, con tutti i suoi angoli più reconditi in cui possono accadere - e sono accadute - le cose più svariate.
Il romanzo è ambientato nel 2003, prima dei cospicui lavori di ristrutturazione della stazione avvenuti nel 2005 e vede per protagonisti Riccardo Mezzanotte della Polfer, di stanza proprio alla stazione di Milano e una giovanissima studentessa di medicina che lavora come volontaria in un'associazione che opera alla stazione, Laura Cordero, che ha delle doti particolari.
Partendo da una serie di animali uccisi e mutilati nelle vicinanze della stazione e dalla visione di due bambini ebrei che circolano in zona (e che solo Laura vede, con tanto di stella gialla al braccio), le indagini si fanno sempre più complesse e concatenate, per un romanzo che, almeno nella prima parte, è molto avvincente. Poi, anche se le indagini sono concatenate, come ho già detto, il lettore comincia a perdere interesse, anche perché, quando si scade nel paranormale - nonostante il dono di Laura sia quel che sia - mi pare che la storia perda parecchia credibilità.
E poi, con la mole del romanzo e gli otto anni che De Michelis ha impiegato a scriverlo, si sarebbe potuta scrivere una trilogia che forse avrebbe dato il tempo al lettore per tirare il fiato e per apprezzare tutti gli episodi della storia, anche quelli paranormali (forse). Invece ci si trova davanti a diversi casi, che De Michelis vuole risolvere in un'unica soluzione, forse per dare alla stazione di Milano - attorno a cui si svolgono - il vero ruolo di protagonista, ma con il risultato di sovraccaricare il lettore, stancandolo un po'.
Profile Image for Marco Giorgini.
Author 8 books9 followers
March 20, 2022
Non tutto sembra perfetto, e ci sono alcuni punti che mi hanno lasciato perplesso. MA il libro è alla fine più che godibile come ritmo e scrittura, la storia (che a tratti richiama altri testi o film) è intrigante, e i personaggi - che ho trovato antipatici, ma ultimamente mi capita davvero spesso - sono comunque in grado di tenere l'attenzione per tutte le quasi 900 pagine (che ho letto in meno di una settimana).
Quindi un voto alto mi sembra adeguato, nonostante qualche mio dubbio. E tra l'altro mi ha decisamente fatto venire voglia di tornare a Milano per riammirarne la stazione.
Profile Image for Dani B..
32 reviews
March 30, 2023
Un libro dove la principale emozione che si percepisce è la passione per lo scrittore di raccontare storie. Tanti incipit diversi per raccontarne uno solo. Non si procede in maniera lineare e questo ci porta a vivere le vite dei protagonisti in maniera quasi viscerale. In una parola "Generoso"
Profile Image for Milena  Iacovangelo.
39 reviews7 followers
October 17, 2024
Un libro che interseca piacevolmente diversi generi e nonostante la mole non lo riesci a mollare finché non lo hai finito. Il merito principale dell'autore, oltre alla pregevole qualità delle parole, è stato quello di documentarsi a fondo sui molteplici argomenti trattati e questo alla fine traspare donando ad eventi assurdi e inverosimili un allure di credibilità che incatena il lettore alla storia. C'è un po' di tutto ma a me non è mai sembrato troppo!
Profile Image for Maria.
761 reviews106 followers
March 6, 2025
Bellissimo. Ipnotico. D'azione. Psicologico.
Profile Image for Ratratrat.
614 reviews8 followers
January 17, 2022
L'ho letto al termine di una volata che mi ha fatto fare l'una di notte. raramente do 4 stelle ad un romanzo che non sia un classico, ma questo mi è piaciuto e l'ho trovato avvincente. Tante pagine ricche di colpi di scena, di salvataggi in extremis come succedono nei romanzi. Il protagonista commissario Mezzanotte è un personaggio con molte sfaccettature e la sua umanità sta proprio nei suoi errori, riscatti, entusiasmi, arrabbiature... l'altra protagonista a me è sembrata meno realistica, con le sue premonizioni , perdite di coscienza che mi ricordano alcune scene di Harry Potter. come a Harry Potter mi rinviano i sotterranei misteriosi come quelli di Hogwart e il serpente Dan che mi fa pensare a Nagini. Però la stazione, coi suoi protagonisti, ( meno forse i viaggiatori) , la Polfer, i clochard, i drogati, la fauna misteriosa che ci gravita attorno mi ricorda quasi l'umanità dei romanzi di Victor Hugo e la Stazione stessa, con el sue descrizioni mi ricorda una Notre Dame de Paris in chiave laica moderna. Il racconto della Shoah a Milano mi ha aperto un triste ricordo, perché fra gli ebrei milanesi che non fecero ritorno da Auschwitz ci fu un mio cugino, Cicci, con tutta la sua famiglia. Meno mi convince la parte esoterica, il vodoo nelle sue varianti. Se uno scrive di religione cristiana, o di provvidenza alla Manzoni, ormai gli ridono dietro, ma uno che scrive di effetti miracolosi del vodoo invece magari sembra più credibile. Soddisfazione personale per il lieto fine ( sopo la solita quantità di morti). Ah e non credano che Milano abbia questa unicità: a Trieste, dove dal settembre del 43 c'era diretta occupazione tedesca , senza repubblichini, nonostante la Risiera, campo di raccolta ma anche di morte, nella stazione centrale rimasta immutata all’esterno venivano imbarcati i treni diretti ad Auschwitz, non solo c'è una targa sulla stazione ma al museo ferroviario ora chiuso c'è pure una locomotiva di quei convogli dell'orrore. E c'è pure, restaurata da anni, la sala reale, dove passavano re e prima imperatori e arciduchi Certo, la prossima volta che passerò per la stazione di Milano nelle lunghe attese della coincidenza per Trieste mi dedicherò di più ad osservare i dettagli architettonici
Profile Image for Libreria Tua E Mia.
210 reviews10 followers
April 22, 2022
Quanti romanzi in questo romanzo!
No, non è un gioco di parole, e vi spieghiamo perché.
C’è giallo, c’è avventura, c’è storia e c’è anche un po’ di fantasy… tutto raccolto in queste 900 pagine.
Si potrebbe pensare che troppa carne al fuoco abbia rovinato il tutto, ma non è stato così.

Jacopo De Michelis ha saputo tenere le fila di un lungo discorso che si è andato a complicare (non poco) senza perdere mai lucidità e logica.
Una piccola montagna da scalare, ma con un sentiero ben definito.

Il suo protagonista, Riccardo Mezzanotte, è un ragazzo come tanti, irrequieto, insofferente, figlio di una presenza e di un nome troppo ingombranti.
Un ragazzo che ha talento e intuito, doti fondamentali nel suo lavoro. E proprio queste doti lo porteranno ad infilarsi in una storia più grande di lui, forse più grande di tutti, rischiando la vita, la carriera e l’onore.
Ma parliamo, seppur brevemente, dell’altra protagonista di questa storia: la stazione di Milano. La viviamo insieme ai protagonisti e riusciamo a sentirne quasi i rumori.
Si fa un piccolo salto indietro nel tempo, prima della ristrutturazione che l’ha resa importante e suadente come è adesso. Scopriamo la casa di quel popolo di “dimenticati” che si aggirano al suo interno, o sotto di essa, in quei sotterranei dove nemmeno la polizia osa più andare.
Cosa si nasconde lì sotto, davvero qualcuno popola quegli spazi?

Pur diventando, in alcuni punti, un tantino “troppo” e in parte anche prevedibile, per noi questo romanzo è un grandissimo “sì”.
Non è facile pensare ad un racconto così complesso, De Michelis stesso ammette di aver impiegato 8 anni della sua vita per scrivere questo romanzo, quindi tanto di cappello per un’opera prima alla quale auguriamo un gran successo e della quale speriamo di vedere un seguito quanto prima!
Profile Image for Francesco Magni.
7 reviews7 followers
May 13, 2022
Questo volume (sicuramente impegnativo in ragione delle sue dimensioni) mi ha fatto compagnia durante i giorni di isolamento forzato causa covid.
Ciò mi ha dato il tempo e il modo di concentrarmi su un'opera di questo tipo. De Michelis ci consegna un testo senz'altro definibile generoso. Dentro ci sono tante di quelle storie, idee, informazioni, aneddoti, intuizioni che ci si potevano tirar fuori almeno quattro romanzi diversi. È vero che i personaggi risentono un po' di alcuni stereotipi letterari (ispettore incasinato ma onesto e con grande intuito, ragazza acqua e sapone che si scopre tenace e innamorata, generali condizioni di corruzione e marciume istituzionale ecc). È anche vero, però, che non scadono mai nella banalità. La protagonista di tutto è la stazione, i suoi anfratti più remoti, i suoi misteri e i suoi dettagli. L'accuratezza e la sensibilità con cui l'Autore tratta i molti temi presenti nel romanzo (il disagio, l'emarginazione, la memoria dell'Olocausto, le tradizioni religiose e mistiche molto lontane da noi) sono senz'altro meritevoli di essere sottolineate. Suggerito a chi ha la passione per i gialli, la curiosità di scoprire mondi lontani, il tempo e la pazienza per assaporare questo oceano di parole ed emozioni
Profile Image for incipit mania.
2,869 reviews88 followers
January 10, 2022
Incipit
Centinaia di occhi scrutavano i binari oltre le immense tettoie in ferro e vetro annerito dallo smog, dove per il momento nell’aria tremolante si scorgevano soltanto le vecchie cabine di controllo abbandonate.

La stazione Incipitmania


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