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244 pages, Paperback
First published January 1, 1997
3* risicatissime 5/10
E' il primo Erlendur, se non sbaglio, e si sente! L'ho trovato verboso, troppo pieno di chiacchiere: secondo me il giallo lo dovresti seguire tramite le cose che succedono, se servono pagine e pagine di spiegazioni e di nastri sbobinati per capirci qualcosa, la storia non funziona o non è raccontata benissimo.
In compenso si imparano alcune cose che serviranno negli episodi successivi per inquadrare meglio i personaggi e i loro rapporti.
Anche in questo libro Indriðason ci racconta un'Islanda molto diversa dal nostro sogno di mediterranei innamorati della sua bellezza e della sua natura meravigliosa. Ci si va da turisti, ci si ferma qualche giorno, si torna incantati. I nostri PC sono pieni di screensaver con foto dell'Islanda, ma non conosciamo l'inverno buio e umido, i mesi di neve e di pioggia, né vediamo la povertà di molti quartieri di Reykjavík; non si percepisce il degrado di vite dominate dall'alcolismo e dalla disoccupazione. E dalla malinconia.