Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. I bisogno soddisfatti. Un soffice rigore governa l'esistenza. Tutto secondo i diritti e i doveri del Piano Vidor. Siamo in un altrove temporale e nel migliore dei mondi possibili, sia pure a fronte di un controllo totale. Il Piano Vidor ha a cuore il benessere e la felicità delle coppie e infatti DiFo e Natura sono felici, secondo programma. Lavorano, fanno l'amore, frequentano amici, si lasciano intrattenere dalle forme di spettacolo consentite. Spendono insomma il tempo che è stato dato loro in sorte, con appassionata diligenza. Ma quel tempo, apparentemente così simile al nostro, è segnato da una profonda alterazione socio-biologica che ha a che fare con il mistero del nascere, del venire al mondo. DiFo e Natura sono destinati a imbattersi in quel mistero e ad aprire una fatale contraddizione nel paradiso del Piano Vidor. La neve se ne frega è un romanzo provocatorio, appassionato, generoso. Dribbla la fantascienza e inventa un mondo che finisce per dar forma a una innamorata nostalgia per l'uomo così com'è, per il mondo come noi lo soffriamo, lo conosciamo e non sappiamo cambiarlo. E' un romanzo d'amore.
"Grazie per la neve che sta scendendo. Mi è sempre piaciuta, ma adesso mi sembra proprio puntuale. Tempestiva. Porta pulizia. Porta bianco. Costringe all'attenzione. Ai tempi lunghi. Lima rumori e colori. Lima le bave dei sensi. Ce n'è bisogno. Ancora per un po'."
Luciano Riccardo Ligabue, noto con il solo cognome Ligabue (Correggio, 1960), è un cantautore, chitarrista, regista, scrittore, sceneggiatore e produttore discografico italiano.
Luciano Riccardo Ligabue (born 13 March 1960), commonly known as Ligabue or Liga, is an Italian singer-songwriter, film director and writer. Ligabue was born in Correggio, in the province of Reggio Emilia (Emilia-Romagna in northern Italy). Before becoming a successful singer, he held various jobs, working in agriculture and in factories. He entered the music world in 1987 when he founded the amateur band Orazero. For this band, he wrote several original songs, with which they participated in several local and national contests. The following year his fellow Emilian singer-songwriter Pierangelo Bertoli was the first to discover Ligabue's writing talents, and included one of Ligabue's songs, "Sogni di Rock'n'Roll" ("Rock n roll dreams"), in his new LP.
The following year Bertoli introduced him to producer Angelo Carrara, to finish an LP of his own, Ligabue, which was released in May 1990. Ligabue soon gained fame as one of the most successful Italian rock stars, finding fans mainly among younger audiences. His most famous hits include Balliamo sul mondo (Let's Dance on the World), Ho perso le parole (I've lost words) and the most successful of all, Certe Notti (Certain Nights), inspired by the Pier Vittorio Tondelli's controversial novel Altri libertini which was voted as "Italian song of the 1990s" in a poll held by a popular music magazine. He also collaborated with another famous singer-songwriter, Francesco Guccini, who also had a part in Ligabue's first movie.
Ligabue directed his first movie, Radiofreccia, in 1998, a semi-autobiographical story of a local radio station. Critics acclaimed it as surprisingly well shot for a newcomer, and the film received three David di Donatello Awards (the highest award in Italian cinema). He also composed the soundtrack. Four years later he shot Da zero a dieci ("From Zero to Ten"): however, it was not as well-received as the first work, by both critics and fans.
Ligabue has also published a short story collection, Fuori e dentro il Borgo ("In and out the village"), which won several literary awards, a science fiction novel La neve se ne frega ("Snow doesn't care") (2005), and collections of poems Lettere d'Amore nel frigo ("Love Letters in the fridge") (2006).
He considers himself a "believer", even if he shows strong criticism towards the traditional teachings of the Catholic Church.
In the 1980s Ligabue was a member of the communal council of his native Correggio, elected for the Italian Communist Party. Though he no longer assumes a public high-level political position, Ligabue, together with Lorenzo "Jovanotti" Cherubini and Piero Pelù, released in 1999 the single Il mio nome è mai più ("My Name Is Never Again"), a song against the Kosovo War to collect funds for the Italian NGO Emergency.
Romanzo in chiave distopica che combina elementi tratti dal libro "Il curioso caso di Benjamin Button" di Francis Scott Fitzgerald e da "1984" di George Orwell. Se proprio devo essere sincera, non mi allettava granché l'idea di approcciarmi ad un'opera scritta da Ligabue (cantautore) dato che non apprezzo molto la sua musica e, invece, ho dovuto ricredermi. Non si tratta di un capolavoro - sarebbe più corretto dire "senza infamia e senza lode"- eppure ho riscontrato una scorrevolezza che non mi aspettavo e ciò mi ha sorpresa non poco.
Questo libro è molto al di fuori della cerchia dei titoli che potrebbero attirarmi, soprattutto per la scarsa sopportazione che ho di Ligabue cantante e perché è uno di quei titoli che finisce automaticamente nella sezione "no", per puro pregiudizio. Ho avuto voglia di provare qualcosa di diverso dal mio solito. Il tentativo non è riuscito a farmi ricredere del tutto dai miei pregiudizi, ma devo dire che li ha stemperati. Mi aspettavo di peggio e invece non ho sofferto né riso della scrittura quanto avrei creduto/voluto. Mi aspettavo di peggio, ma non posso dire che mi sia piaciuto. Il gergo "rock" non mi ha convinto e sono fuori tempo massimo per subire il fascino di certe frasi ad effetto. Il libro in sé per sé è stato un po' noioso, ma il tentativo apprezzabile. Approdo ad un'opinione piuttosto neutra, ma non negativa come mi sarei aspettata.
Ci sta. Libro scorrevole ambientato in un futuro distopico in cui la vita delle persone è già tutta programmata dalla società. Questo da spunti di riflessione sulla nostra vita in quanto esaspera la nostra voglia di voler controllare ciò che è ignoto, sconosciuto e imprevedibile.
L'ho divorato (anche grazie alla sua brevità) e mi ha convinto molto positivamente: la narrazione di Ligabue viaggia per immagini e musicalità, ti trascina sulla scena, ti accompagna e ti intriga. Stridevano soltanto le volte in cui la prima persona virata in seconda si fa troppo intima (il protagonista continuava a rivolgersi alla sua compagna, in narrazione, chiamandola "piccola" e "bimba", e suonava abbastanza ridicolo). La distopia immaginata da Ligabue è crudelmente affascinante, e mi è piaciuta l'onestà con la quale l'argomento della felicità correlata ad un governo talmente totalitario è stato trattato: mi sarei aspettata una situazione in cui i protagonisti avrebbero finito per trovare la falla nel sistema, alimentando un'insoddisfazione che sarebbe poi sfociata nella ribellione, come in genere succede nei romanzi a tema distopico, ma Ligabue si tiene ben lontano da questa scontata successione di eventi: mai per un secondo i protagonisti mettono in dubbio l'efficacia del Piano Vidor, che regola la loro vita fin nel più intimo dettaglio, tradimenti del partner inclusi: DiFo e Natura sono felici. Per loro, il Piano funziona. E' il Piano che li ha fatti incontrare, il Piano li tiene uniti. Il Piano è tutto ciò che conoscono e la realtà nella quale vivono è una realtà sicura, protetta, serena, soddisfacente quanto può esserlo. Dall'esterno, il lettore vede il meccanismo in tutta la sua barbara necessità di appiattire opinioni e personalità per mantenere l'ordine, e ne riconosce la crudeltà, ma dall'interno DiFo e Natura non hanno lo stesso tipo di percezione, ed è realistico che non se la sentano di combatterla in toto, è realistico che pensino: be', è vero, ci sono delle cose che per noi non funzionano, ma il Piano, in generale, fa il suo dovere, noi, in generale, stiamo bene, per cui forse vale la pena mettere da parte questi dolori per continuare a vivere in pace. Narrativamente è una scelta originale, che ho molto apprezzato. Ho apprezzato anche il finale, tenero e agrodolce come piace a me. I protagonisti perdono qualcosa di insostituibile (ed anche questa è una cosa che mi ha favorevolmente stupito: sarebbe stato molto più semplice far ottenere loro quello che volevano, sarebbe stata una scelta anche con un suo senso, ma Ligabue scientemente evita tutte le possibili scelte facili che gli si presentano davanti nello srotolarsi della storia, una cosa veramente encomiabile), ma riescono in ogni caso a non perdere loro stessi. Non è tutto, ma è qualcosa. In sostanza, non sarà il romanzo della vita di nessuno, ma mi ha dato qualche giornata di lettura estremamente piacevole e sorprendente a suo modo. Sicuramente Liga mi ha convinto, leggerò senz'altro le sue raccolte di racconti.
Non mi è piaciuto. Lo stile di scrittura è pessimo: periodi troppo brevi e frammentati, che spezzano tantissimo il ritmo e la voglia di leggere. Soprattutto nella prima metà, Ligabue scrive troppo per frasi fatte, da canzoni, o da "baci Perugina": frasine ad effetto buttate "un tanto al chilo", anche quando non ce n'è bisogno. Troppo cantautore e troppo poco scrittore. La storia... beh, devo dire che la trovata di far nascere la gente vecchia e farla morire giovani (non è uno spoiler, lo spiega nelle prime dieci pagine) mi ha lasciato spaesato perchè non capivo se era solo una cosa fine a sè stessa, solo per discostarsi un pò dai classici distopici oppure ci fosse una ragione valida ai fini della narrazione. Per il resto: mi sono annoiato tanto, almeno nel primo terzo del libro, perchè è un continuo leggere del nostro protagonista che ci spiega quanto è bella, figa, perfetta la sua compagna e quanto lui si senta inadeguato ma ehi, se l'ha deciso il Programma allora va bene. Ecco, il Programma: ho capito che non è un romanzo di fantascienza e che l'ambientazione serve solo per farci riflettere sulla nostra società ma, ormai che ci sei, potresti metterci qualche dettaglio in più: invece ci si concentra solo sul fatto che il Programma è molto figo perchè accoppia le persone nel modo giusto e abbassa la criminalità e ancora, accoppia le persone nel modo giusto e... e... basta. Mi spiace ma scrivere non è il suo mestiere: come cantante (e forse anche come regista) è cento volte meglio.
234 pagine Il Liga diventa scrittore. DiFo e Natura sono una coppia che vive nel mondo postapocalittico creato dal Piano Sfida al Sogno prima e Modello Vidor poi, dopo che gli uomini hanno distrutto ed inquinato tutto quello che esisteva prima. In questo mondo ipertecnologico e dove si è sempre controllati da telecamere, esiste solo il senso unico della vita, cioè quello deciso e programmato dal Modello, senza alcuna possibilità di scelta, e soprattutto si nasce anziani per poi invecchiare e morire neonati. In tutto questo, la coppia in questione si distingue per un particolare evento a cui si trovano a dover far fronte, che metterà in discussione tutte le certezze a cui sono stati sempre abituati.
Questo è un distopico ma in primis per me è un romanzo che narra la struggente storia d’amore tra i due protagonisti. Una storia d’amore che non mi è risultata mai banale o sdolcinata ma caratterizzata da tutti i difetti e gli errori che rendono una coppia una coppia perfetta. Questo mondo creato dal Modello Vidor mi ha spaventata davvero tanto. Il fatto che, al di là dell’essere controllata tutto il tempo costantemente, fosse tutto deciso e prestabilito e che non esistesse alcun tipo di affermazione della volontà personale, è per me una cosa impensabile, nonostante il fatto che possa essere tutto perfetto o meno, perché diventerebbe piatto e non sarebbe la realizzazione delle proprie potenzialità. In più questo libro stimola la riflessione su tutta una serie di aspetti per noi ormai abbastanza scontati, come la possibilità di essere diversi, la capacità di non porre freni alle proprie reazioni, la scelta di diventare genitori. I capitoli 17 e 18 sono per me i più significativi, quelli in cui, grazie a un contatto di un prigioniero sovversivo, riescono a scoprire che esisteva in passato qualcosa di molto diverso di cui stanno provando a cancellare la memoria, e la neve favorisce questa scoperta. È stato emozionante anche riconoscere nelle parole di questo libro la penna di questo grande inimitabile cantautore che amo, in alcuni casi proprio ritrovando qua e là frasi tratte dalle sue canzoni. Che altro dire...dovete leggerlo assolutamente!!! Io invece corro a leggerne altri suoi.
“A dirla tutta, una cosa è cambiata in questi quindici anni. Il vostro punto di vista. Avete guardato ogni cosa con occhi diversi. Avete ricomposto mentalmente le opere a stralci con i pezzi mancanti. Sì, una cosa è cambiata: tutto.”
Non mi è piaciuta molto la storia, dopo "The Truman show" .... diventa poco originale. Non mi piace la scrittura, frasi breve poco articolate .... tipo testo di canzone.
Storia ambiziosa, forse troppo, che si iscrive nel filone "classico" delle società future "perfette" dove c'è sempre qualcuno che prova a evidenziarne le crepe. Soprattutto non mi ha entusiasmato lo stile in effetti molto "da canzone": frasi brevi, spesso a effetto; mi sembrava di vedere il Liga che se le rilegge compiaciuto...
Un libro poetico, una storia particolare. La struggente bellezza di una vita nata al contrario e terribilmente interrotta. Un libro pieno di sospiri, rimpianti, speranza. Un piccolo sasso nell'oceano della vita, anche i piccoli gesti e le piccole storie nel tempo hanno la loro importanza.
Ho fatto fatica a leggerlo ed a stargli dietro ma quando sono arrivata al finale ho detto "WOW" Si intuisce e si percepisce la mano di Baricco. Un libro che consiglierei
Non lo avrei mai letto, senza lo stimolo della sfida di lettura Iread. Ligabue, poi... E invece mi sono dovuta ricredere ampiamente. Il libro immagina un futuro nel quale il futuro non esiste, un mondo perfettamente organizzato in cui i bisogni vengono soddisfatti, perché sono diritti, e si ha diritto ai diritti. Ma siamo uomini, non siamo macchine, perciò l'eccezione ingestibile si presenta puntualmente. Ed in questo intoppo l'amore dei protagonisti si scalda, si vivifica. Anche se già c'era, e sempre ci sarà, come se fossero predestinati, e in effetti nel loro mondo lo sono stati. Il punto di vista è dell'uomo della coppia, i suoi pensieri, le osservazioni, l'amore. Mi è piaciuto, tanto. Appassionato, e lucido. Una scrittura asciutta, un mondo impossibile eppure comprensibile, ben architettato, con la crepa, l'incrinatura, sorprendente. 37/40 Iread: distopico di autore italiano
Un po' 1984, un po' Benjamin Button e un pochino anche di Matrix. una splendida storia d'amore, fatta di scelte difficili -sentite, volute-, di scoperte, di consapevolezze acquisite. Sorprende Ligabue con questo piccolo gioiellino ben scritto, veloce da leggere perchè coinvolge e vuoi arrivare di corsa alla fine per capire cosa succede... ma quando leggi l'ultima parola ti accorgi che già ti manca un po' questo libro.
In un mondo al contrario, dove si nasce vecchi e si muore bambini; in un mondo regolato e controllato dall’occhio di un Sistema in pieno stile “Grande Fratello”; solo l’Amore tra DiFo e Natura riesce a rompere gli schemi con l’aiuto della neve che stranamente nasconde, protegge e se ne frega! Consigliato per chi ha voglia di un romanzo al contrario! Grazie Ligabue: tu che sia musica o che sia libro con le parole ci sai davvero fare!
Come si ha potuto pubblicare quel libro non lo so. Non sono stata capace di finirlo. Da una buona idea di distopia, l'autore ha perso il suo tempo con una storia d'amore noiosissima. Lo stilo di scrittura è stato difficile da leggere, cosi ripetitivo... Quasi tutte le scene mi sono sembrate inutili. Intorno alla pagina 170 ho abbandonato.
Storia originale e ben scritta, il mio cantautore preferito non mi ha delusa con questo libro. Non do 5 stelle solo perchè la vicenda è davvero triste.
Si percepisce assolutamente la mano di Baricco e non è un romanzo semplice da seguire, ma il mio consiglio è non mollare perché è uns bellissima storia
Si legge con piacere. Le idee non sono originali, qualcosa richiama anche il testo di "Anime in plexiglass", però il libro è veramente piacevole e ben scritto.
Inconsciamente avevo voglia di leggere una storia d'amore da divorare, una storia d'amore che mi facesse soffrire ma che mi rendesse anche felice. Perchè si sa, sono un po' masochista. Avevo voglia di emozionarmi e commuovermi leggendo un libro tutto d'un fiato e questo libro è arrivato senza preavviso.
La neve se ne frega mi ha disarmato.
Il tutto si svolge in un futuro ipotetico in cui la vita degli essere umani (?) scorre a ritroso culminando con la morte a 0 anni. Fin qui potrebbe anche sembrare qualcosa di già letto o di non troppo originale, ma ho voluto avere fede e sono stata premiata: ad un certo punto il romanzo esplode in fuochi d'artificio che, forse, solo i battiti del mio cuore riescono a vedere. L'amore è messo in gioco fin dalla prima pagina e, anche se i diritti individuali garantiscono la "felicità", questo amore non è tranquillo, è agitato, è insidiato, è messo alla prova. La storia è raccontata in prima persona da DiFo che si rivolge costantemente alla sua partner, alla sua donna, scelta per lui fin dalla nascita: Natura. Questo nome e il modo in cui DiFo si rivolge a lei mi hanno fatto una tenerezza infinita. Mi ci sono ritrovata e mi sono fatta travolgere da quel vortice immenso di emozioni che non vivevo da tanto tempo. Le riflessioni che scatena sono troppe: l'aborto e la mancata maternità, il tradimento, il sacrificio, la data di morte conosciuta fin dalla nascita, l'illusione di un mondo perfettamente funzionante in ogni sua parte, le regole, i diritti, i doveri e l'occhio costantemente puntato contro la società. Un romanzo puro, pulito e devastante.
Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. I bisogni soddisfatti. Un soffice rigore governa l'esistenza. Tutto secondo i diritti e i doveri del Piano Vidor. Siamo in un altrove temporale e nel migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale. Il Piano Vidor ha a cuore il benessere e la felicità delle coppie e infatti DiFo e Natura sono felici, secondo programma. Lavorano, fanno l'amore, frequentano amici, si lasciano intrattenere dalle forme di spettacolo consentite. Ma questo tempo, apparentemente così simile al nostro, è segnato da una profonda alterazione socio-biologica che ha a che fare con il mistero del nascere, del venire al mondo. I protagonisti sono destinati a imbattersi in quel mistero...