Enrico di Ventimiglia, figlio del Corsaro Rosso e nipote del Corsaro Nero, ha scoperto che suo padre, vedovo di sua madre prima di partire per le Americhe, ha poi sposato una delle figlie di un sovrano sudamericano, il Gran Cachico del Darien. Dalla loro unione è nata una bambina, che era col padre quando questi venne impiccato dal governatore di Maracaibo, tale marchese di Montelimar, su richiesta del duca Wan Guld.
Dopo aver confermato la notizia tramite Henry Morgan, marito di sua cugina Jolanda e governatore della Jamaica, Enrico salpa per il nuovo mondo per chieder conto della sorte della sorellastra.
Father of Italian Popular Culture, Grandfather of the Spaghetti Western, Father of Heroes are but three of the titles bestowed upon Italian adventure writer Emilio Salgari. He wrote more than two hundred short stories and novels, many of which are considered classics. Setting his tales in exotic locations, with heroes from a wide variety of cultures, Mr. Salgari brought the wonders of the world to the doorstep of generations of readers.
Sempre grato sarò alla mia indole fanciullesca non del tutto esausta, perché è per lei sola se riesco ancora a vivere queste avventure di carta con lo stesso trasporto del tempo mio primo. Nonostante il trascorrere degli anni, la rapida penna di Salgari continua a rapirmi, anche nel caso di opere ormai fiacche e logore, come in questo romanzo tardo del 1908, scritto solo tre anni prima del suicidio, quando la vita era già crollata addosso al buon Emilio travolgendolo; la pazzia della moglie, le difficoltà economiche, i contratti capestro con gli editori che lo obbligavano a scrivere almeno tre pagine al giorno per produrre quel numero spropositato di romanzi all'anno. Il padre di Sandokan non se la passava affatto bene e il suo talento ne risentiva, era consumato, inaridito.
Il figlio del corsaro rosso è una sequela di avventure già viste, feste sontuose, fughe rocambolesche nella jungla, animali feroci, inseguimenti, gentili nobildonne, incontri inaspettati, battaglie navali, assalti alle fortezze, corse sui tetti, duelli, e di nuovo fughe e inseguimenti. Il nuovo conte di Ventimiglia non ha nemmeno lontanamente il fascino letterario del suo illustrissimo predecessore, è un personaggio di cartapesta, i nuovi filibustieri e avventurieri al suo fianco ricalcano le gesta di Carmaux e Wan Stiller senza arrivare a eguagliarli; solo l'istrionico guascone Don Barrejo, felice nuovo acquisto della masnada, con le sue pazzesche trovate e spiritosi colpi di genio risolleva in continuazione le sorti di una narrazione che, altrimenti, sarebbe stata solo l'ennesimo copione già visto.
Eppure, come ho detto all'inizio, mi sono goduto ogni pagina, dal principio alla fine io sono stato là, ai Caraibi, al fianco del figlio del corsaro rosso e dei suoi prodi filibustieri; è stata ugualmente una magnifica avventura e ne voglio ancora, leggerò presto il volume finale della saga.
Sarebbero tre risicatissime stelle, ma il tomo si aggiudica la quarta in ragione del fatto che è uno dei pochi seguiti a non soffrire del GDS, il Grande Difetto Salgariano, che metto sotto spoiler solo perché bisogna aver letto un discreto numero di suoi romanzi per poterlo conoscere e per poterne cogliere appieno tutta la sua portata.
Se lo avessi letto da ragazzina torrenne! mi sarei votata ai fratelli della Costa. Ma questo figlio del corsaro Rosso poco ha in comune con i grandi Corsari suoi familiari. Sono successe in questo libro così tante cose che mi sono annoiata a morte. Neanche i pirati sono più quelli di una volta! Pazienza.
A guardare con gli occhi disincantati di un adulto i romanzi della serie dei Corsari delle Antille ci si rende conto come la trama sia un susseguirsi di ripetizioni e cliches sempre uguali così come le battaglie, gli artifici per sfuggire ai soldati spagnoli e gli inseguimenti per terra e per mare. Ciononostante l'affetto e la nostalgia fanciullesca per questi romanzi che hanno segnato le fantasie da bambini non scompaiono e quindi si perdona a Salgari, avventuriero sedentario che mai si mosse dall'Italia, tutto e si continua a sognare come un tempo e il giudizio rimane quello emotivo e non quello letterario.
Quarto capitolo del ciclo dei corsari delle antille. Il protagonista è alla ricerca dell'amata sorella, ma a rubare la scena sono le sue spalle, i simpatici filibustieri gran bevitori di vino, Don barrejo, mendoza, e il fiammingo. Tutti personaggi che non a caso torneranno nell'ultimo romanzo, gli ultimi filibustieri. Romanzo scacciapensieri.
Another pleasant adventure novel by the great Emilio Salgari, although in my opinion not as good as The Black Corsair. Due to its simplicity and style, it is more suitable for a younger audience.
Suele ocurrir que cuando esperamos mucho tiempo por algo nos suele desilusionar cuando finalmente lo conseguimos. Esta máxima se puede aplicar a esta novela. Las novelas protagonizadas por el corsario negro se encuentran entre mis favoritas y durante años he buscado las dos novelas que supuestamente cerraban la historia de la familia Ventimiglia. Cuando por fin he conseguido leer esta novela la sensación que me ha dejado es de tristeza. La historia es ciertamente repetitiva, el corsario rojo es un personaje menor y ni de lejos puede mantener el nivel de su predecesor. De hecho la novela recae particularmente en el trío de filibusteros que le acompañan y son realmente ellos los protagonistas. En circunstancias normales no le daría más de dos estrellas pero me resisto a valorar tan bajo una novela de Emilio Salgari.
Quarta puntata della serie dei corsari delle Antille, anche questo romanzo è pieno di trovate mirabolanti, degne della grande fantasia salgariana, e di personaggi memorabili, paragonabili a quelli delle prime tre puntate, che costituiscono la saga principale del corsaro Nero. Un’avventura come non se ne trovano più al tempo di oggi, che ci ha accompagnato da ragazzi, e che rileggere da grandi é certamente ancora bellissimo.
Extrañé a uno de los personajes de los anteriores libros. Este libro estuvo más o menos, para mi faltó profundizar más la historia de amor del protagonista, me gustaría conocer más a la marquesa. Creo que el autor lo pudo haber hecho más interesante pues se me hizo largo y en ocasiones aburridillo.
Proseguendo il ciclo dei corsari, dopo “Jolanda, la figlia del Corsaro Nero”, Salgari ci proietta in America Centrale con il figlio del Corsaro Rosso, Enrico di Ventimiglia, alla ricerca della sorella nata dalle seconde nozze del padre.
Sono i suoi accompagnatori, però, ad avere il compito di arricchire la storia e di renderla divertente al punto giusto. Il basco Mendoza, il guascone Don Barrejo, il bucaniere Buttafuoco ed il fiammingo Don Ercole sono dei gregari pieni di astuzia, sagacia, ironia e lealtà che accompagnano il conte di Ventimiglia nelle sue avventurose vicende, combattendo, fuggendo, cacciando, mangiando e … bevendo, riuscendo ad aver ragione anche dei nemici più agguerriti.
Lettura leggera con un finale un po’ approssimato ma piena di splendide descrizioni di paesaggi, duelli, abbordaggi e inseguimenti per terra e per mare, mirabilmente descritte da Salgari con il suo stile inconfondibile.
In sintesi: un libro per ragazzi… di tutte le età ;-)
Segunda entrega de la saga que no aporta nada nuevo. Ya en las dos primeras entregas se ha deslumbrado uno tanto con las descripciones del caribe que hace el autor, que para la tercera y cuarta entregas espera uno algo adicional, pero no lo encuentra