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54

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Σωτήριο έτος 1954. Η ιστορία εκτυλίσσεται μέσα στον Ψυχρό Πόλεμο. Πολιτικοί ηγέτες, κατάσκοποι, αστέρες του σινεμά κι έμποροι ναρκωτικών. Τίτο, Κάρι Γκράντ, Λάκι Λουτσιάνο, μα πάνω απ' όλους ο νεαρός Ρομπεσπιέρε. Από τους συγγραφείς του Εκκλησιαστή, του Αλτάι και του Manitura, ένα φιλόδοξο Opus Magnum κατασκοπίας, αισθημάτων και ανατροπών. Εξελίσσεται σε μυθιστόρημα-σύμβολο του "Νέου Ιταλικού Έπους".

Δεν είναι μεταπολεμική η περίοδος· είναι απλώς ένας ακόμη πόλεμος. Και είναι ένας κόσμος που γεννιέται τώρα. Πίσω από το διαχωρισμό ανατολικού και δυτικού μπλοκ, ιδεολογίες και όρια θρυμματίζονται· λαθρεμπόριο και ναρκωτικά δεν γνωρίζουν σύνορα. Από την Ιταλία στη Μόσχα και το Χόλιγουντ, μέσα σε αίθουσες χορού και αγώνες πυγμαχίας, εκπατρισμένοι φυγάδες κι ένα πλήθος πρωταγωνιστών παρασύρεται σε άγνωστες ατραπούς. Νέοι αιρετικοί, πρώην αντάρτες, έμποροι ναρκωτικών, μυστικές υπηρεσίες, γιοι σε αναζήτηση πατεράδων, μετακινούνται και περνούν ξυστά, σαν άβουλα πιόνια ενός μεγάλου σχεδίου. Κι ανάμεσά τους ο Κάρι Γκράντ: ο ηθοποιός που έλειψε δύο χρόνια από τη μεγάλη οθόνη, ο καταξιωμένος αστέρας με την ταπεινή καταγωγή, του οποίου η κομψότητα έγινε το μέτρο σύγκρισης της προσωπικής αξιοπρέπειας, σερφάρει στην κορυφή ενός κύματος που σαρώνει τα πάντα.

Πάνω στα κύματα επιπλέει μια μυστηριώδης τηλεόραση, σύμβολο της τεχνολογικής εξέλιξης που θα λάμψει στο μέλλον...

698 pages, Paperback

First published January 1, 2002

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2077 people want to read

About the author

Wu Ming

38 books1,248 followers
Wu Ming (extended name: Wu Ming Foundation) is the collective pen name of four Italian writers: Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Federico Guglielmi and Riccardo Pedrini, respectively known as "Wu Ming 1", "Wu Ming 2", "Wu Ming 4" and "Wu Ming 5". "Wu Ming" means "anonymous" in Chinese. Although their real names are not secret, the four authors never use them. The quartet was a quintet until 2008, when Luca Di Meo aka "Wu Ming 3" left the group. Wu Ming had previously been using another pen name: Luther Blissett.
http://www.goodreads.com/author/show/...
Under that nom de plume, Wu Ming wrote the novel Q.
Each member of the group also writes as an individual author:
Wu Ming 1
http://www.goodreads.com/author/show/...
Wu Ming 2
http://www.goodreads.com/author/show/...
Wu Ming 4
http://www.goodreads.com/author/show/...
Wu Ming 5
http://www.goodreads.com/author/show/...

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1 star
42 (1%)
Displaying 1 - 30 of 143 reviews
Profile Image for Daren.
1,536 reviews4,549 followers
June 6, 2024
Set in 1954, Italy, and Yugoslavia (Croatia mostly) at the height of the Cold War with the Russians trying to bring Yugoslavia back to Communism.

Lucky Luciano fixing horse races & dealing heroin. His fixer Steve Cement (after the concrete shoe services) gets picked up for a murder and held 3 months under interrogation. Meanwhile he needs to recover the tv set that he hid the drugs he skimmed, to make his sale and escape out of Italy.

Pierre has lost touch with his father who is in Yugoslavia, but has fallen on the wrong side of Tito. Pierre must complete some work for a smuggler to pay his way to Yugoslavia to track down his father, but is also in trouble with the husband of the woman he is having an affair with.

Cary Grant meanwhile, is asked by MI6 to go to Yugoslavia to meet with Tito, as background to a film they want to make to bring Tito to the British. Of course he must go undercover.

And somehow, albeit tentatively in some cases, the threads of the story comes together.

It was interesting the real people who were woven into the story - Luciano Lucania, Tito, Cary Grant and James Bonds Casino Royale, a copy of which features in the story.

3.5 stars, rounded down.
November 27, 2017
Lunga vita ai libri wu ming

Mi chiedo: se fossi una “colta”, sarei andata in solluchero per questa spy story tutta parodica delle vecchie e benemerite commedie all’italiana e con pure una abbondante spruzzata dei thriller alla francese?
Una colta, dopo essersi persa – nel senso di vaghe stelle dell’orsa – nella città di Dublino per quasi trenta giorni, potrebbe concedersi meno che l’Orestea in greco antico?
Beh, sono felice di non essere colta: mi sarei persa il divertimento puro che offre questo quintetto, disilluso meritoriamente dalla letteratura come messaggio, senza però - con la scusa che tutto fu detto - rimestare col ditino nella fossetta ombelicale per trarne quel poco di cotoncino formatosi tra una doccia e l’altra.
E sotto i tuoi occhi i cinque svolgono i fotogrammi dei vecchi film in bianco e nero che ti allietarono in quegli anni ’50: ci sono i Peppone del bar Aurora a Bologna, c’è Gian Maria Volontè, il Lucky Luciano di Rosi, Renato Salvadori in capemmerda Salvatore Pagano, il re degli scommettitori di Agnano nonché ladruncolo; ci sono Alain Delon Robespierre, e Belmondo Zollo Cemento e tanti altri a cui potete affibbiare uno dei volti di allora, a seconda dei gusti, comprese le varie Claudia Cardinale, Silvana Mangano, Anna Maria Ferrero.
La partecipazione speciale del maresciallo Tito, per favore, lasciatela al re dei cammeo Rod Steiger , perché la faccia inespressiva di Richard Burton, chiamato a rappresentarlo nel ’73, non mi sembra indovinata.
E che dire di quel salame di Gary Grant che interpreta se stesso nella migliore delle sue piece?

Voglio ringraziare, per la partecipazione speciale, McGuffin De Lux, il 17 pollici in finta radica, senza cui la storia non avrebbe avuto il senso che ha preso, da sud a nord dell’Italia per concludersi in un discarica alla periferia di Bologna.

Un Leggetelo, leggetelo, leggetelo a tutti i “non colti” .
Profile Image for ΠανωςΚ.
369 reviews67 followers
July 15, 2019
Με τον φίλο καμιά φορά διαφωνούμε έντονα στα της λογοτεχνίας, εδώ όμως συμφωνήσαμε εντόνως: Λαϊκό, ηρωικό και υπέροχο, ό,τι απολαυστικότερο έχει γράψει αυτή η κολεκτίβα μετά τον Εκκλησιαστή (τότε ως Λούθερ Μπλίσετ).
Δεν είναι καθόλου πολιτικά ορθή η έκφραση, και προφανώς αδόκιμη ως λογοτεχνική κριτική, αλλά ταιριάζει: Γαμάει, λέμε.
Profile Image for Stela.
1,055 reviews425 followers
February 3, 2023
54 è il secondo romanzo di Wu Ming che ho letto, dopo Q, e devo dire che mi sono spesso divertita, durante le entrambi letture, a immaginarmi le discussioni hot tra gli autori che l’hanno scritto, mentre si attribuivano le storie, cercavano ganci narrativi appropriati e facevano delle ricerche sugli eventi storici da distorcere oppure contradire come si addice a ogni opera postmodernista degna del suo nome.

Un’amica mia, nella sua eccellente recensione su GoodReads, aveva paragonato la struttura di questo romanzo a uno stile particolare di mischiare le carte da gioco, da quale risulta un miscuglio così ordinato che aspira alla perfezione. Comparazione molto adatta per un romanzo in cui i tre fili narrativi intrecciano senza confondersi quasi mai, in una rappezzatura creata così artificialmente che ogni ingrediente si può separare senza problemi. Risulta che il lettore sia capace di seguire, se lo vuole, solo una di tre storie (sia quella di Robespierre, di Salvatore Lucani o di Cary Grant) e ignorare quelle che non gli piacciono, senza nessuna paura di perdere dettagli importanti saltando le pagine.

E questo, devo riconoscerlo con infinita vergogna, l’ho fatto a volte io stessa, non solo perché le avventure mafiose mi sono sembrate abbastanza banali, persino noiose, ma anche a causa della piattitudine dei personaggi, ridotti ai simboli leggermente caricaturali del male e la punizione di cui alla fine ha tutti gli ingredienti di un romanzo (oppure un film) penny dreadful:

Zollo si alzò e prese a camminare con calma, un passo dopo l'altro, verso l'ombra che stava avanzando. Non c'era più nessuna fretta.
Vide Vic alzare la pistola.
Zollo prese la mira e svuotò il caricatore senza fermarsi.
Il terzo colpo andò a segno: vide il cervello di Vic schizzare per aria. Addio, goombah.
Cadde in ginocchio.
Il sangue impregnava la camicia. Quanti ne aveva incassati? Due, tre? Vic era un buon tiratore. Si ritrovò a fissare le ultime stelle che si spegnevano, lassù in cima.


Infatti, le tre linee narrative parodiano ciascuna un genere romanesco: gotico – le trasgressioni di Lucky Luciano, spionaggio – le avventure Cary Grant e bildungsroman – “la vita e le opinioni” di Pierre Capponi.

Comunque, neanche Cary Grant non riesce ad abbandonare sullo schermo la sua immagine bidimensionale, anche se le intenzioni degli autori (ironizzare l’abitudine del pubblico di confondere l’illusione offerta dalla società consumerista con la realtà) sono abbastanza chiare. Le sue avventure rocambolesche con una saturazione di trucchi arci conosciuti – attentato, rapimento, sosia, servizi secreti e così via – restano in qualche modo in sospensione tra parodia e melodramma – dove forse la parodia è a volte meno convincente del melodramma.

Cary gli porge la mano per primo, in segno di gratitudine. Il ragazzo lo prega di non informare le guardie della loro presenza sull'isola.
Cross my heart! risponde Cary segnandosi il cuore con un dito.
Dietro di lui, un bodyguard sta provando a svegliarsi.


La storia più interessante (benché anche qui gli autori ricorrano un po’ troppo al sensazionale) è quella di Robespierre Capponi (detto Pierre) che è inoltre uno dei guanci narrativi, visitando sporadicamente le altre due storie (ha un incontro improbabile con Cary Grant ed è testimone oculare del confronto risolto con la morte dei mafiosi). Pierre ha tutte le caratteristiche dell’eroe romantico imparato a scuola, cioè eccezionale in circostanze eccezionali, ma ovviamente filtrato attraverso l’ironia postmodernista, fatto che conduce ad un contrasto interessante tra l’abbondanza delle sue avventure e una certa linearità della sua vita interiore:

Non rivedrò più nessuno.
Sono un uomo in fuga.
Ma ho i soldi, e una nave da prendere.
Me ne vado dove mi trova posto Paolino, poi contatto il babbo e gli dico di venire anche lui.
Un uomo in fuga.
Pierre si fermò a vomitare. Giurò che non avrebbe mai più vomitato in vita sua.
Non vedeva un cazzo. Quando sarebbe sorto il sole?


Il più originale carattere resta senz’altro il televisore a nome preso in prestito dal gergo cineasta, McGuffin. McGuffin, nonostante il suo ruolo complesso di specchio silenzioso, di strumento per la mise en abîme, di guancio narrativo, e persino di cornice incerto tra finzione e realtà ogni volta che diventa una “canna pensante”, ha, nell’economia del testo, la stessa funzione che gli hanno attribuito i registi e di cui parla Wikipedia: “un motore virtuale e pretestuoso dell'intrigo, un qualcosa che per i personaggi del film ha un'importanza cruciale, attorno al quale si crea enfasi e si svolge l'azione, ma che non possiede un vero significato per lo spettatore.”

Tuttavia, occhio magico del testo, McGuffin si rivela una bellissima metafora del pericolo che minaccia l’arte e che sembra essere il vero tema di 54: cioè, il pericolo di essere dimenticata da un pubblico che la sostituisce sempre di più con il kitsch, tutto come il romanzo stesso ha ridotto i grandi temi letterari in pulp fiction:

Destino crudele! Abituato ad allietare il pubblico con immagini rassicuranti, ritrovarsi muto testimone di squallori e violenze. Senza nulla da opporre. Vuoto davanti al vuoto.
L'inutile schermo da diciassette pollici pareva riflettere ancora le ultime scene, consumate senza pudore davanti al suo occhio spalancato.
Profile Image for Noce.
207 reviews357 followers
June 4, 2014
Attenzione: la profondità e la bellezza del romanzo sono inversamente proporzionali alla lunghezza del titolo

"E il tempo è tanto, ragazzo, adesso non ti sembra, ma quando arrivi alla mia età e ti volti indietro, ti accorgi di tutto il tempo che è passato e di tutto quello che ti è successo e allora lo capisci da solo. Che il tempo è l'unico capitale che abbiamo." Pag. 485

È una storia sul tempo. Non solo sugli anni cinquanta. È una fotografia che rimane appesa sul muro di un bar, dove un ragazzo di nome Robespierre sorride insieme a suo padre, a testimonianza che come diceva Jimmy Fontana"il mondo gira, con la gioia e col dolore, della gente come me.." ma alla fine ciò che resta sono i bar con le loro chiacchiere di gente comune, che nel loro piccolo e inconsapevolmente fanno la Storia. E che Storia!

È un romanzo dove il contrasto vince su tutto, dove "gli occhi possono essere chiarissimi, di quelli che nel bianco sembrano slavati e insinceri", mentre lo schermo di un McGuffin Electric, modello Deluxe, grazie allo schermo a luminosità fisiologica, vede, ascolta e riflette. E diventa alcova e spettatore di vite banali, ma vere.

È un romanzo che trascina e che sconcerta, perché è una favola di avventurieri della povertà e a volte della meschinità; l'avremmo voluta sentire da piccoli una storia così, dove non tutti i buoni vincono. Ma quelli che rimangono a terra, guardano le stelle con una serenità di cui noi possiamo solo immaginare il valore... e quei pochi che restano in piedi, hanno la memoria che noi abbiamo dimenticato insieme al significato di un abbraccio fraterno su un porto.
Profile Image for Dvd (#).
506 reviews92 followers
September 26, 2018
I romanzi dei Wu Ming sono un pò così.

Iniziano con un vorticoso zibaldone di personaggi talmente estranei e diversi fra loro che non riesci a capire cosa possano centrare l'uno con gli altri. Il pastiche di cui sopra avvilisce il lettore, che non capisce nulla per le prime N decine di pagine, dato anche che l'autore-collettivo nulla spiega, poco anticipa, molto tace.

Tuttavia, il fattore N di cui sopra è un numero che è superiore a 0 ma inferiore a 50. E poichè il romanzo è fatto di 650 pagine, di capitoletti brevi che si accavallano l'uno sull'altro a ritmo forsennato creando una piramide vertiginosa, il lettore dopo lo smarrimento iniziale si attacca alla pagine come ape sul miele.

E anche se non capisci come Lucky Luciano, Cary Grant, Tito, il KGB, i vecchietti comunisti di un bar di Bologna, mafiosi di qua e di là dell'oceano, ex partigiani, baristi spiantati, rispettabili dottori, patrioti triestini e malati mentali possano far parte in maniera corale dello stesso romanzo, alla fine è quello che succede.
Già sarebbe un risultato lodevole, solo questo. Se ci si aggiunge che il tutto è scritto meravigliosamente, con ironia e profondità, e che la trama aggrovigliata si regge non solo sulla tensione data dalla brevità dei capitoli (come un qualunque, banalissimo thriller) ma anche dal fatto che non straripa, che alla fine tutto si tiene e si lega con grazia, nonostante le perplessità iniziali del lettore, siamo di fronte a un mezzo miracolo.

Ecco, se qualcuno dovesse mai fare un film sui romanzi dei Wu Ming, dovrebbe essere un tipo alla Tarantino, e impostare il tutto su una sceneggiatura tipo quella di Pulp Fiction. Ne uscirebbe un capolavoro, e 54 si presterebbe benissimo, purché non se ne perda la sua smaccata e profondissima italianità.

Di cosa parli 54 è pressoché impossibile dirlo, dato che ci sono almeno 5 storie principali - completamente estranee l'una all'altra - che scorrono parallelamente lungo il romanzo, incontrandosi inavvertitamente e incredibilmente ogni tanto. Si potrebbe parlare di convergenze parallele - i Wu Ming mi perdonino il democristianismo, ma rende perfettamente l'idea della loro arte.

Riuscire a far quadrare il cerchio. Che come noto è tondo, non quadrato. Ci erano già riusciti magistralmente con Q, hanno replicato a livelli simili con 54.
E nonostante le ambientazioni siano completamente diverse, rimane sempre vivo come fil rouge che si dipana fra tutti i loro libri l'illusione, la speranza, la visione e il tramonto incipiente del Sol dell'Avvenire.

Schieratissimi, i Wu Ming, ma senz'altro bravissimi. 54 parla del 1954, l'anno topico del dopoguerra, e parla della grande come della piccola storia, che l'una è il grande contenitore che contiene tutte le altre. Come un grande fiume in cui convergono centomila rivoli, alcuni alimentati da gran personaggi altri da anonimi, piccoli uomini: nella convergenza finale, tutti, grandi uomini e piccoli uomini, hanno il loro senso e la loro ragion d'essere. Il grande Cary Grant come l'insignificante scugnizzo Salvatore Pagano dai mille soprannomi.
Il risultato finale è la somma di tanti fattori: indipendentemente dalla loro dimensione, tutti incidono sul risultato e la grande storia coincide con le piccole storie.
Gli uomini son tutti uguali, dopotutto.

Romanzo promosso a pieni voti.
Profile Image for Mauro.
63 reviews16 followers
March 12, 2020
"- Vedete, monsieur Verne, quello che il mio amico Lucien voleva dire è che ci avete fatto aspettare troppo, e le nostre speranze in un mondo d'eguali si sono, come dire?, un po' assopite. È vero che la speranza è sempre l'ultima a morire, ma nel frattempo bisogna pur campare. Ed è meglio campare bene. Quindi, al punto in cui siamo è più facile agire per denaro che per passione. Questo offre maggiori garanzie anche per voi, tra l'altro. Un mercenario non può disilludersi, perchè non ha illusioni. Non potrete mai deluderci, ci ha già pensato Stalin. Quello che io e il mio amico faremo lo faremo solo per soldi. Ci tenevamo a precisarlo."

Un barista amante della moglie del segretario del partito; Luky Luciano; Cary Grant; il generale Tito, i servizi segreti inglesi e il KGB. Sono solo alcuni dei personaggi che popolano questo romanzo ambientato negli anni '50. Sullo sfondo c'è la rossa bologna, il territorio libero di Trieste, la Jugoslavia, Napoli e la Francia. I personaggi, i luoghi, le vicende sono tante e difficilmente sintetizzabili. Ma la prosa è stupenda. Sembra come seguire dalle tante sorgenti tutti gli affluenti che pian piano convergono in un unico grande fiume. E così come un fiume scorre adattandosi al paesaggio e ai dislivelli, la trama di questo rimanzo si piega e aderisce alle vicende diquel momento storico.
Anche questa volta sono rimasto piacevolmente colpito dalla bravura del collettivo Wu Ming. Non è semplice rendere così accattivante un romanzo di oltre 650 pagine.
Profile Image for Raffaello.
192 reviews71 followers
April 16, 2020
Un libro diverso da quel che solitamente mi aspetto dai WuMing, molto più scanzonato. Certo c'è spionaggio, c'è mafia, c'è Storia...ma a parte qualche capitolo davvero denso (di thrilling, di dramma o di emozioni) per la gran parte del libro le vicende vengono affrontate in maniera beffarda, spesso parodistica.
In fin dei conti penso che l'intenzione dei nostri WuMing sia stata quella di fare di 54 una commedia alla Cary Grant (magari con la sapiente regia di Churchill...cioè scusate di Hitchcock). Da qui voglio spiegarmi la presenza dello stesso Grant nel libro e addirittura sulla copertina. Perché per il resto Cary Grant non è che il protagonista di una storyline secondaria, oltreché abbandonata per larghi tratti del libro e conclusa di corsa (seppur con ironia).

La vicenda Grant non è l'unica storyline trattata in modo insoddisfacente. Anche quelle di Trieste e del KGB sembrano partire da protagoniste e invece a fine libro ci si ritrova a chiedersi che le hanno inserite a fare. Forse per dare colore al periodo storico.
Le autentiche protagoniste del libro sono, invece, le vicende di Pierre e di Kociss/Zollo. A mio parere vengono portate avanti molto bene, tra Bologna, la Jugoslavia, Napoli, Cannes...le situazioni non mancano né peccano mai di estro. Insomma ce n'è da rimanere più che soddisfatti e non mi aspettavo niente di diverso. L'ho sempre sostenuto, i nostri eroi WuMing ci sanno fare.
4 stelle con qualcosina di meno rispetto ai loro titoli più riusciti. 3 stelle e mezzo.
Profile Image for Simona.
961 reviews225 followers
October 26, 2015
54 fa riferimento al 1954, un anno foriero di eventi e figure caratteristiche del periodo.
54 si sviluppa, non solo su una serie di location, da Los Angeles a Napoli, a Bologna, ma anche su una serie di personaggi che comprendono quegli anni: da Tito a McCarthy sino a Cary Grant.
In mezzo a tutte queste figure reali, si ergono alcuni personaggi che sono l'essenza del romanzo e che aiutano nella costruzione del libro.
Per quanto abbia apprezzato la caratterizzazione di alcuni personaggi (Cary Grant su tutti), devo ammettere che 54 non è né particolarmente coinvolgente né particolarmente emozionante.
Nel caso voleste leggere altro del collettivo Wu Ming, consiglio "Altai", in cui l'emozione è maggiormente reale e tangibile.
Profile Image for pantelif.
105 reviews4 followers
February 17, 2023
Υπερηχητικό, απίστευτο, καταπληκτικό.
Και ο Εκκλησιαστής μου είχε αρέσει πάρα πολύ, αλλά το 54 τρύπησε το ταβάνι.

Γραμμένο λαϊκά και με ελαφρύτητα, δεν είναι Ουμπέρτο Έκο.
Όμως ανάτρεξα στην Wikipedia κάπου 6-7 φορές για να καταλάβω τί λέμε.

Ελεγεία ήττας των αριστερών της Ιταλίας, με φιγούρες που θυμίζουν διηγήσεις ανθρώπων της οικογένειάς μου.
Ο Κάρι Γκραντ από το πουθενά, από την λήθη ταινιών που ίσως κάπου κάποτε είχα δει - στο βάθρο με όλους τους απάτριδες που 'τα κατάφεραν', αλλά οι ουλές είναι εκεί.
Η τραγική ιστορία της Frances Farmer, που με είχε μαγνητίσει όταν άκουσα το τραγούδι των Nirvana.
Το ντεμπούτο της KGB, ο Tito και τα κοστούμια του, ο Lucky Luciano και η κουστωδία του, μία τηλεόραση που έχει τις δικές τις σκέψεις, η λογοτεχνική γέννηση του James Bond, γενικά μια απίθανη παρέλαση.

Οι δύο πόλοι: Στηβ Τσιμέντο (πετσωμένος εκτελεστής της μαφίας) και Ετόρε (πρώην αντάρτης, νυν λαθρέμπορος)
Και ο Πιέρε, συνομήλικος του παππού μου, ελαφρύς για κομμουνιστής - για πάντα σημαδεμένος που δεν πρόλαβε λόγω ηλικίας να ανέβει στο βουνό. Η διαδρομή του είναι απλά επική.

Η σκηνή στο καζίνο στο β' μέρος με έκανε να γελάω ανεξέλεγκτα, απίστευτο.
Το κομμάτι με τον Ετόρε είναι σαν να ξαναδιάβαζα το "Καλά, εσύ σκοτώθηκες νωρίς", αλλά πάρα πολύ καλύτερο. Χωρίς κορώνες, αλλά με ψυχή και μέταλλο.
Το τελικό αιμοτοβαμένο ξεκαθάρισμα με τον καθένα από τους συντελεστές να πολεμά και τους δαίμονές του, φαντασμαγορικό και αλά Ταραντίνο.

> "Ο χρόνος είναι το μόνο κεφάλαιο που έχουμε" (παλιός αριστερός)
> "Το σημαντικό δεν είναι να νικήσεις ή να χάσεις, αλλά να είσαι άψογος" (Κ.Γκραντ)
> "Υπάρχουν μόνο 2 πράγματα στη ζωή που δεν έχουν λύση: ο θάνατος και το μ**νί" (ιταλιάνος καφενόβιος)
> "Πέρασα όλη μου τη ζωή με τρελούς και ποτέ δεν το μετάνιωσα" (αυτοεξόριστος αριστερός)

Και εκεί που έλεγα ότι οκ, όλα μαύρα, η γυριστή στις καθυστερήσεις με βούρκωσε σαν πιτσιρίκο.
Profile Image for Arwen56.
1,218 reviews325 followers
March 15, 2015
Avete presente quella maniera di mischiare le carte da gioco dividendole in due mazzetti simili? Magari ha anche un nome, ma io non lo conosco. Ad ogni modo si fa così. Si prende l’intero mazzo e lo si suddivide in due mazzetti di altezza pressoché identica, affiancandoli poi sul tavolo lungo il lato più corto. Con il medio, l’anulare e il mignolo di entrambi le mani si mantengono in posizione i lati esterni e, mentre le nocche degli indici esercitano una pressione verso il basso, i pollici provvedono a sollevare e far scorrere quelli interni in modo tale che le estremità delle carte dei due mazzetti si sovrappongano, tipo sandwich, oltre che a emettere un bel rumore sul genere di quello che, da ragazzini, si otteneva fissando con una molletta una carta da gioco ai raggi della bicicletta (parlo dei miei tempi, s’intende, nessun ragazzino d’oggi farebbe una cosa del genere … troppo impegnati a spedire e ricevere SMS). A questo punto si raccoglie e si imprime un leggera curvatura verso l’alto all’assieme così costruito, per poi rilasciarlo e farlo fluidamente scorrere sino a ricomporre un unico, integro mazzo di carte.
Oddio, a dire il vero scorrerà fluidamente solo se le carte che avete usato sono di buona qualità, altrimenti è probabile che vi schizzino da tutte le parti e che siano poi necessari mesi per recuperare il re di quadri o il fante di cuori, che chissà dove sono andati a finire … :-)

Ecco, questo romanzo è esattamente così. Solo che non si è trattato di soli due mazzetti e le mischiate fatte sono state più d’una. E qualche carta, nel corso delle rimescolate, è andata persa, non vi è dubbio. Ma il problema maggiore è che poi, quando guardate il mazzo finalmente ricompattato, vi vien da chiedervi cosa cavolo ve ne dovreste fare adesso. Perché d’accordo che Cary Grant è accattivante, i vecchi amici del bar sono simpatici, Pierre e Angela fanno tenerezza, i mafiosi e gli spacciatori di droga sono “cattivi” ma anche amabili, i tonti sono talmente tonti che ti vien voglia di coccolarli invece di strozzarli, i partigiani talmente “perfetti” in ogni occasione, anche quando sono dei delinquenti, che ti senti in colpa per non esserlo stato anche tu, sebbene non fossi neanche nato a quel tempo, e il televisore McGuffin Deluxe sei tentato di portartelo a casa anche se ha lo schermo scheggiato ed è assolutamente privo di qualsiasi meccanismo atto a riprodurre immagini di qualsivoglia tipo. E d’accordo anche che è scritto molto bene dal punto di vista linguistico, sintattico e grammaticale.

E poi? E poi cosa?

Questa edulcorata, ancorché ottimamente narrata storia, lascia qualcosa? A me personalmente no. Calma piatta su tutti i fronti, emotivi e razionali. Come dire … è come se gli mancasse l’anima.

Profile Image for Markus.
260 reviews88 followers
Read
June 25, 2024
Zeitgeschichte 1954, aufbereitet als dichter, atmosphärischer und ziemlich verrückter Thriller vom italienischen Autorenkollektiv Wu Ming: Kalter Krieg, Maffia, FBI, KGB, italienische Kommunisten, Bologna, Neapel - ein Pageturner featuring Cary Grant & Lucky Luciano. Perfekte Sommerlektüre.
Profile Image for Giuseppe.
233 reviews
May 15, 2014
Signori e signore ci troviamo di fronte ad un Opus Magnum.

Il collettivo Wu Ming questa volta mira alto e, non sorprendentemente, riesce a fare centro.

Anno di grazia 1954. Sullo sfondo della guerra fredda, in un'Italia alle porte del boom economico, si intrecciano le storie di persone sconosciute come Robespierre Capponi, figlio di partigiano e re delle balere bolognesi, o Salvatore Pagano, scugnizzo napoletano, e di miti della storia e del cinema come il dittatore jugoslavo Tito, Cary Grant e il boss di Cosa Nostra Lucky Luciano.

In questa fusione di mito e realtà, si snoda una storia che ha come filo conduttore un apparecchio televisivo americano di ultima generazione. Simbolo di successo economico e di una prosperità ormai alle porte, il TV porta al suo interno un carico di droga (che sia una metafora dei mali del benessere delle società consumistiche?) e viaggerà per tutta Italia, toccando le situazioni più ordinarie e disparate.

I personaggi e le chiavi di lettura di questo romanzo sono pressochè infinite. Si può andare da un'analisi sui massimi sistemi (i limiti e le soluzioni di contiguità tra i modelli di società contrapposti nello schema capitalismo vs. comunismo), a considerazioni su rapporti interpersonali: è infatti un libro che parla di padri e di figli, di fratelli e sorelle, di mariti e mogli, di amanti.

Non di meno, il tutto non viene elevato a simbolo di chissà quale parabola/insegnamento/dettame ma è legato in maniera indissolubile al vissuto storico. E' quindi chiaro che il titolo di questo romanzo non può che essere se non l'anno in cui si svolgono gli eventi.

E non è un caso che il libro che più mi sia tornato in mente, durante la lettura di questo "54", sia stato proprio "La Storia" di Elsa Morante. Quella scrittura era meno romanzata e meno storicizzata, più intimista. Però c'è lo stesso amore per il nostro vissuto e per il nostro paese, di fatti che devono essere raccontati. Ed è il motivo per cui mi rimane un leggero retrogusto amaro alla fine della lettura di questo romanzo. Leggendolo, certe volte, ho avuto la netta sensazione che nonostante siano passati 60 anni, questo paese non sia ancora riuscito a superare il trauma di perdità di identità sopravvenuto nel successivo dopoguerra.

Update: a distanza di anni ho capito perché la TV si chiamava McGuffin. Trovate la spiegazione qui
888 reviews5 followers
August 22, 2014
Are you sitting comfortably? Then I'll begin.

Vittorio Capponi sided with Tito's partisans during the war and remained in Yugoslavia afterwards, but spoke in favour of Tito's rivals ....
back in Italy, Pierre, his younger son works miserably in his brother's bar and lives for dancing (and his affair with) ....
Angela, whose doctor husband is a leading light in the Communist Party .....
Fefe, her brother is in a psychiatric hospital, under his brother in law's 'care' ....
Lucky Luciano is kicking his heels in Italy, fixing horse races and controlling drug trafficking ....
Steve Zollo, his driver, fixes all his bosses enemies but wants to break free .....
MI5 want Tito to side with the West rather than the USSR .....
Cary Grant wants to return to films, but as a British agent, he is to meet Tito to make a film of his life ....
The KGB want Tito to side with the USSR not the West ....
The King of Vietnam likes gambling away US money at Casinos across Europe .....
Ettore misses the excitement of the war and smuggles cigarettes across borders in his lorry ....
There is a sentient television that just wants to show Tom and Jerry and make people happy .....
Kociss lives by nicking stuff from the docks .....

With it so far?

Now mix together in short chapters, which will switch from one character to another with no scene setting, and will switch between the first and third person within those chapters, leaving it to the reader to work out which character we are with now.

Confused? You probably will be.

So, you can either decide to get frustrated as you try and work it all out, or you sit back and enjoy the ride, trusting it will all come together in the end. Which it mainly does - but not everybody gets to the end unscathed.

Not as good and profound as Q, but I enjoyed it all the same. I particularly liked the Hitchcock references ( yes he appears as well), naming the TV McGuffin in tribute. But of course the real McGuffin is probably Grant himself.
Profile Image for Leon.
49 reviews16 followers
December 29, 2010
Great fun with multiple storylines that overlap against the backdrop of Cold War intrigue, pulp crime, and the political disillusionment of the Italian working class. The scenes in the Bar Aurora are especially wonderful. Frequent changes of location, perspective and the large cast of characters are a bit confusing initially, but don't let those deter you. Other perks - short chapters, which are nice for those who read on public transport. And it's available free for download on the authors' website :)
Profile Image for Bjorn.
972 reviews183 followers
April 25, 2013
Spring, 1954. Stalin is dead, the cold war is starting to take the shape it would hold for a generation to come, Joe McCarthy is kicking commie ass and taking names, the French are in trouble in Indochina, and in the free territory of Trieste between Italy and Slovenia the big boys are trying to wrap up the last of the unresolved border disputes following WWII. Of course, to do this, it helps if they have Tito on their side. And so the MI6 call in Tito's favourite movie star to convince him... yes, it's Cary Grant, secret agent. Meanwhile, Lucky Luciano and his gang are setting up the world's heroin trade, a young Triestean is searching for his father who disappeared into Yugoslavia during the partisan years, a poor American TV set gets stolen and keeps changing owners, and a bunch of old Italians sit around at their local bar solving the world's problems over an espresso.

If this all sounds both confusing and insane, that's because it is... sorry, I meant to say, that's because it is the plot of a very ambitious 550-page novel condensed into a few sentences. Wu Ming, AKA Luther Blissett, the collective pseudonym of no less than five Italian writers, have managed something quite impressive here: it's a novel that almost manages to balance a... I mean several political thriller plots with a wild sense of humour, an underlying metaphor of the beginning US domination of the Western world both in terms of military and culture (if slightly hamfisted - there's an American TV set full of heroin, ferchrissakes, talk about your Trojan horse), a lament for/satire of the failure of democratic socialism in the post-fascist age, an attempt to sketch the outlines of a "post-war" half-century which would start with 20 years of war in Vietnam and end in Iraq and Afghanistan, plus a just all-around entertaining riff on spy and war novels. Basically, they're trying to write V, The Odyssey, Casino Royale, Underworld, Pereira Declares and The Godfather all at once. And have fun with all of them.

And the thing is, they almost manage to keep it together, anchor it just enough in reality and history to make even the more madcap parts believable. Obviously, it sprawls. With five writers working together, you have five people wanting their favourite bits in, so it gets overwritten; and with a bunch of storylines stretching out from Mexico to Dien Bien Phu and from Hollywood to Dubrovnik, with literally dozens of protagonists, they end up working just a little too hard to tie them all together. But damnit, it's flawed, but it works. For one thing, because they keep coming back to their characters and building the plot from them rather than the other way around. Even Cary Grant isn't in it as the movie star, he's in it as the struggling 50-year-old soon-to-be-has-been who's never reconciled himself with the working-class lad Archie Leach who wanted to be an actor, a living embodiment of both class, cultural and personal conflicts. You laugh at them, yes, but you smile with them and wince for them too. For another, it's so much fun that like political or philosophical ideals, it just makes you want to believe in it even when you know it's not practically feasible. In the end, of course, nothing here changes history in any big way (the last scene notwithstanding). Most of the time, individuals - even dozens of individuals working in separate storylines - don't change the world at large. Some of them die, some of them run away, some just stay at home and do their job, and the world marches on towards what we have today. But damnit, it's entertaining. It captures a world on the cusp of something, that wants to go in several different directions, but for reasons that become painfully clear end up going in a direction very few of them actually want to go. Takes out the warmth, leaves in the fire.
Profile Image for Elena BigBookworm.
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May 29, 2020
Non è dopoguerra. È solo un’altra guerra. - 29/08/2018


Non c’è nessun «dopoguerra».
Gli stolti chiamavano «pace» il semplice allontanarsi del fronte.
Gli stolti difendevano la pace sostenendo il braccio armato del denaro.
Oltre la prima duna gli scontri proseguivano.

[Incipit]


Care amiche, cari amici,

Il libro di oggi è 54 dei Wu Ming, un collettivo di scrittori italiani attivo dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso. Il loro primo romanzo Q, ambientato in piena Riforma protestante, li ha fatti conoscere anche all’estero. In verità, all’epoca si chiamavano Luther Blissett (nome di un calciatore inglese di origini giamaicane degli anni Ottanta), benché questo pseudonimo fosse impiegato anche da altre persone in tutto il mondo. I loro libri appartengono alla New Italian Epic, denominazione che raggruppa opere di vari autori italiani scritte tra il 1993 e il 2008.

Pubblicato per la prima volta nel 2002, 54 di solito viene classificato come romanzo storico. Tuttavia, mescola anche la storia di spionaggio e la gangster story, ampiamente sfruttate a fini parodistici.

Sebbene sembri un volume abbastanza massiccio con le sue 680 pagine, dissimula la sua lunghezza con l’artificio dei capitoli brevi. Questa impostazione, però, può generare confusione, come quando si estraggono da un mazzo delle carte mescolate alla rinfusa. Abbondano i dialoghi e i discorsi indiretti liberi. Nel linguaggio dei personaggi si rispecchia la loro provenienza geografica e sociale.

Come si può facilmente capire dal titolo, l’opera è ambientata nel 1954, uno degli anni più tesi della Guerra fredda. Al suo interno si intrecciano tre filoni narrativi principali.

Il primo ruota intorno ai personaggi che frequentano il bar Aurora di Bologna. Tra loro spicca Robespierre “Pierre” Capponi, barista e ballerino di filuzzi (lo stile bolognese di ballo liscio) con uno speciale talento nel mettersi nei guai. È l’amante di Angela, la moglie di un temibile e rispettato pezzo grosso della sezione locale del PCI. Inoltre, il fratello di lei, Ferruccio, soffre di seri disturbi psichiatrici. A un certo punto Pierre decide di andare a cercare il padre, ammiratore di Tito unitosi al movimento di resistenza jugoslavo, perché è passato molto tempo dalla sua ultima lettera.

Il secondo è ambientato principalmente a Napoli. Qui è ancora attivo Charles “Lucky” Luciano, che mantiene saldamente il suo potere nel traffico mondiale di eroina nonostante la sua espulsione dagli Stati Uniti. Il vecchio boss mafioso ha un braccio destro, Stefano Zollo detto “Steve Cemento”, il cui compito è affondare i cadaveri dei suoi nemici nel golfo di Napoli applicando, appunto, degli “stivali” di cemento. Zollo è affiancato da uno scugnizzo, Salvatore “Kociss” Pagano, allibratore all’ippodromo di Agnano dove Luciano gestisce un giro di scommesse clandestine.

Il terzo ha come fulcro Cary Grant, divo di Hollywood dalle umili origini. Uno strano colloquio lo convince a prendere parte a una bizzarra missione diplomatica, permettendogli di trovare una via di fuga dagli incubi del suo passato, tra cui l’internamento in un manicomio dell’amica e collega Frances Farmer.

Queste trame, apparentemente assai distanti, finiranno per essere unite da un misterioso televisore McGuffin, il quale in alcuni capitoli viene trattato alla stregua di un vero e proprio personaggio.

Mentre ho trovato molto avvincenti le tre storie principali e buona parte delle sottotrame, i capitoli incentrati sulla figura del televisore, simbolo del progresso tecnologico, mi sono sembrati intrisi di un paternalismo eccessivo, poco efficace nel veicolare un valido messaggio di critica del capitalismo.

In conclusione, 54 per me presenta alcuni difetti, ma è godibilissimo. Se l’avete già letto, cosa ne pensate?
Profile Image for Irene.
144 reviews36 followers
September 21, 2012
Prendete Cary Grant, Lucky Luciano, Ivan Aleksandrovič Serov, Alfred Hitchcock, Tito e un paio di agenti segreti inglesi, mescolateli a un paio di comunisti italiani, ex partigiani alle prese con un governo che rischia lo smembramento di Trieste, aggiungete un paio di comparse tra cui il più fedele cane del mafioso citato, un televisore McGuffin Electric Deluxe, contrabbandieri e spie del KGB...
Frullate con pazienza. A questo punto i casi sono due: o esce fuori una gran patacca come la maionese impazzita, o esce un capolavoro come in effetti è 54.
Lo stile può piacere o non piacere: la molteplicità dei punti di vista può risultare confusionaria, oppure può dare quel tocco in più che tiene viva l'attenzione e permette di esplorare più a fondo situazioni diverse. La trama si stringe e si allarga in continuazione, zoomando ora su un personaggio ora su un'altro, rivelando i problemi, le ansie, le aspettative, le speranze: Pierre e Nicola hanno il mito del padre partigiano rimasto in Jugoslavia, Angela sta con un uomo che non ama perché quest'ultimo può curare il fratello, Cary è segnato da tanta fama e non vuole continuare col cinema, Serov vuole battere gli Stati Uniti in qualsiasi campo, e così via.
54 non è classificabile, perché contiene in sé tanti generi letterari, e uno non prevale sull'altro. Ancora, attraverso la soggettività di ogni pensiero riesce a fare un quadro oggettivo e per nulla semplice di un anno cruciale, un anno che a ben guardare ha deciso le sorti del mondo che viviamo oggi. E allora, alla luce di questo, non è un male che alla riunificazione di Trieste venga accostato il traffico di droga che proprio in quegli anni cominciava a svilupparsi, non è un male che la nascita del KGB venga affiancata dalla caccia alle streghe di McCarthy, perché la Storia è questo, il continuo stringersi e allargarsi di maglie dove la singola opera di un ex partigiano - che ha perso le speranze nell'Italia del futuro e per questo diventato contrabbandiere - condiziona i sospetti su un presunto mafioso, dove il furto di un televisore mette in moto un procuratore negli Stati Uniti... Insomma, è tutto una giostra che gira di continuo, e trancia chi non sta attento, e aiuta chi riesce a saltare in tempo.

Wu Ming, il collettivo più fico in circolazione,spicca come al solito per la capacità di prendere una frase smozzicata e da qui fa nascere una storia, alternando i siparietti al limite del grottesco con pensieri freddi e lucidi, citando e alludendo, e alla fine non puoi fare altro che dire che sì, ci siamo svenduti il futuro per vivacchiare il presente.


P.s.
Un appunto alla vostre ricerche lo devo fare però, sempre se non è errore di stampa o qualcosa di voluto... In provincia di Palermo non c'è nessuna Frizzi: semmai il paese da cui proviene la madre di Steve Cemento è Prizzi, e ve lo dico per sicuro perché ci vivo :)
Profile Image for Tuck.
2,264 reviews249 followers
February 1, 2012
great adventure/crime/political/family saga/historical novel written by wu ming in Italian and translated into english. you'll notice all the slashes, as wu ming is really 5 different authors, so you can imagine the complications that may add. takes place in cold-war italy, but tries to "explain" what;s going on within the context of all that had happened in europe for the past 50 years or so. it's funny how Europeans just assume one knows all about history and geography and they make that integral to the plot, but i am sure lots of usaers would be completely lost on this portion. also they have a hollywood slant to parts of the plot and THIS portion seems a bit forced and frankly farcical. great parts of this novel deal with poor people and it is made very clear why they are poor: kings, thieves, churches, , govts., and capitalists. i like that. plus there are some great violent and crime aspects here that would make jean-patrick manchette proud, and some black comedy that would make will self proud. so yes it's a bit schizophrenic, sprawling, and didactic, but rubs me in all the right places.
thanks!!! jason for the lone of this, my first wu ming.
Profile Image for Ilmatte.
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April 30, 2014
sa di racconti del nonno, del dopoguerra. e della nonna, della jugoslavia. e di quel bar all'angolo dove ancora si gioca a boccette e si allungano le gambe sotto i tavoli di legno, sotto il pergolato a giocare a scopone. o del circolo famigliare di unità proletaria, dove "l'unica cosa che posso bere qui è una cedrata tassoni (cit)".
realtà e fantasia si intrecciano assurdamente, tutto è verosimile, non so dove sia il confine tra la ricerca storica e il romanzo, ma poco importa. perché le emozioni ci sono tutte, da feuilleton. con quei personaggi in bilico tra cronaca e finzione, che li segui da vicino e li senti mormorare, come fossero da soli e non si aspettassero che tu sei lì dietro, e leggi di loro.
poi ti trovi a seguire questi perdenti, perché alla fine sono tutti perdenti (anche quelli che nei loro tentativi di fuga hanno trovato una soluzione, ma è solo apparente), e lo sai da subito che lo sono, ma li segui perché sai che troverai qualcosa, forse solo un'emozione, in cui ti vuoi ritrovare.

http://bookcrossing.com/journal/3740590

Profile Image for Emanuela.
Author 4 books81 followers
September 27, 2010
Il 1954 è il primo anno della nostra epoca tanto che ci ritroviamo sessant'anni dopo con episodi storici di una similitudine sconcertante.
Perfetto nel combinare il micro e il macro delle vicende di gente comune e di personaggi pubblici.
Al momento il migliore Wu Ming che abbia letto.
Profile Image for Andrew.
16 reviews
Read
July 14, 2008
I can't bring myself to give a rating to a book I never finished, but my god. 200 pages in and I still don't give a shit? This can't just be my fault.
Profile Image for Rodrigo Salgado.
25 reviews9 followers
December 29, 2011
Wu Ming, 54: la carrera de postas de la Historia

1. La primera noticia de ellos vino desde Sangria.cl [http://sangria.cl/2010/08/critica-a-p...]. Una reseña escueta, casi críptica sobre un grupo de creadores que, precisamente, quieren dejar de lado el secretismo tras la cortina de humo del anonimato.
2. Los tipos tras el proyecto de Luther Blisset quisieron (desde 1994 a fines de la década cuando se disuelven) ser demiurgos. Y dentro de las capacidades humanas, lo consiguieron. Cosa interesante: el original Blisset fue un jugador de fútbol que militó en el Milán, al que le achacan la fama de desganado dentro de la cancha. Al contrario de ese mito, el Blisset literario fue bastante prolífico dado sus pocos años de actividad.
3. Luego de la disolución del grupo en 2000 (quiero creer que pacífica), cinco escritores boloñeses previamente miembros de Blisset comienzan con el proyecto Wu Ming, “sin nombre”, en chino mandarín, pero también “cinco personas”, y además un homenaje a los disidentes chinos que exigen democracia y libertad de expresión. Habría que decir: Wu Ming significa todo eso, por lo pronto.
4. 54 trata sobre 1954 y vivir en el mundo de la Guerra Fría con todo lo que ello significa: el comunismo hirviendo entre Tito y Stalin, McCarthy, Cary Grant filmando To Catch A Thief de Hitchcock, el creciente tráfico de heroína a manos de la mafia italiana recién expulsada de EE.UU.; pero antes que todo, trata de Italia herida: se sabe que el país tiene forma de bota, acá se afirma que el lugar de las botas es ante todo, en el barro.
5. Cuestión rescatable e interesantísima: Wu Ming toma la política de esos años como si se tratase de cultura pop. Lo hace también en otro texto con el movimiento de los Panteras Negras. Este gesto ralentiza la Guerra Fría y la baja a un contexto abarcable, comprensible y hasta ameno. La inclusión de Cary Grant y su periplo de espías, bajan a tierra un conflicto históricamente importante y ahora casi olvidado.
6. Wu Ming es pretencioso pero no siútico. Le gusta la aventura y el movimiento, pero no la parafernalia. Prefiere las mesetas narrativas a los picos barrocos.
7. Es pretencioso al manejar una buena cantidad de variopintos personajes, y representarlos de manera independiente. No sé si vendrá a cuento insistir en que esta novela no es producto de una única pluma, y no tengo claro que éste sea una crítica válida porque aunque se tenga una banda de macacos escritores, si no se tiene ‘talento’ (por decir algo), toda acción será nimia y todo personaje plano y predecible.
8. Esta novela es un tejido compacto y mullido pero no impenetrable. Quiero decir: no es un tratado de historia militar o política de los ’50, aunque también lo es, pero en otro tono, con una disposición al folletín de divulgación, con una tendencia al Reader Digests’ digamos… Y esto, que puede ser tomado negativamente, Wu Ming lo resuelve de buena manera, toda vez que no necesita explicitar más todavía el contexto de su novela, ello le permite dar un ambiente distendido a las capas de información anacrónica pero invaluable que entrega —información con la cual el lector no tiene por qué estar completamente a caballo.
9. Las disímiles aventuras de todos los personajes son un compendio del origen de una nueva configuración de Occidente, posterior a la Segunda Guerra Mundial. Los traficantes de drogas italianos expulsados de EE.UU., prefiguran las nuevas rutas y orígenes del negocio, por ejemplo.
10. En las peripecias mismas de 54, y justamente porque ella puede ser llevada a cabo tanto por un tipo que dedica su vida a pasearse por salones de baile, o por el general de la recién formada KGB, hay un germen de homologación de la vida, cuando no de los distintos destinos que les deparan.
11. Wu Ming dice: no importa la posición social ni vuestra inteligencia, ni menos tus dotes humanos, la Historia te sobrepasa.
12. Tal como el surrealismo fue conminado por Breton a pasar la clandestinidad, lo mismo le ocurrió a OuLiPo, los Letristas, Wu Ming, el mundo, y sus posibilidades: volviéndose más invisibles aún.



Wu Ming en Wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Wu_Ming
Wu Ming Foundation: Downloads, todos gratuitos
http://www.wumingfoundation.com/itali...

Profile Image for Wal.li.
2,485 reviews65 followers
June 28, 2016
McGuffin TV

Im Jahr 1954 in Italien verliebt sich der junge Tänzer Pierre in die schöne, aber verheiratete Angela. Von seinem Vater, der in Jugoslawien kämpfte, hat er seit einem Jahr keine Nachricht mehr. In Amerika bekommt der Schauspieler Cary Grant das „Angebot“ vom britischen Geheimdienst, eine Reise nach Jugoslawien zu unternehmen und dort den Regierungsführer Tito zu treffen. Ein echtes Filmangebot erhält er auch noch, er soll in Frankreich bei der Krimikomödie „Über den Dächern von Nizza“ mitwirken. Lucky Luciano ist aus Amerika ausgewiesen worden und führt nun Geschäfte in Italien. Und das TV-Gerät der Marke „McGuffin Premium Deluxe“ wird gestohlen.

Wie soll das alles zusammen gehen, fragt man sich. Doch das Autoren-Team, dass sich hinter dem Pseudonym Wu Ming (chinesisch für ohne Namen) verbirgt, hat einen sehr amüsanten Roman geschaffen. Auch wenn man als Leser in der heutigen Zeit vermutlich einen großen Teil des kalten Krieges altersbedingt verpassen durfte, kann man sich gut in die lebendigen Schilderungen hineinfühlen. Pierres durch den frühen Tod der Mutter und das Dasein des Vaters als Partisanenkämpfer zerrissene Familie bildet einen Mittelpunkt des Geschehens. Der junge Mann ist auf der Suche nach der großen Liebe, nach seinem Vater und wohl auch nach einem besseren Leben. Er macht sich auf nach Jugoslawien, das er nur über geheime Wege erreichen kann, um dort einige wahrhaft unglaubliche Erlebnisse zu haben. Gleichzeitig entwickelt Lucky Luciano seine dunklen Geschäfte auch in Italien, doch nicht jeder arbeitet für ihn. Und die Geschichte um Cary Grant setzt dem Ganze noch die Krone auf.

Ein Buch wie ein Film, den Alfred Hitchcock kaum besser hätte erfinden können. Mit den deutlichen Anspielungen auf das Werk des Meisters werden gekonnt neue Ideen verknüpft und auch die Gedanken des bedauernswerten geklauten TV-Gerätes auf seinen verschiedenen Stationen kommen nicht zu kurz. Die wunderbar verschlungenen Fäden dieses Romans, die sich zwar zunächst etwas zu verlieren scheinen, entwirren sich zu einem sinnvoll gesponnenen Werk, dass man gerade wegen seines Bezugs zum Film auch gerne verfilmt sehen würde.
Profile Image for Massimiliano.
63 reviews18 followers
May 19, 2016
"Epopea dei vinti", "elogio della sconfitta", "affresco di un’epoca”. Tre espressioni che ho letto in più o meno la metà delle recensioni dedicate a qualsiasi libro della produzione Wu Ming. Tutto giusto, tutto vero. Però c’è anche qualcosa in più.

C’è la Storia dei popoli che da superumana si fa individuo. Parla per bocca dei personaggi, si nasconde nelle loro idiosincrasie ed abitudini, trapela dai loro pensieri. Diventa tangibile, quasi qualcosa con cui si possa instaurare una relazione personale. In Wu Ming, il concetto di Storia diventa interlocutore.

C’è l’esotico, inteso come la capacità di cogliere la quintessenza di culture, spazi, epoche e trasmetterle al lettore sotto una nuova luce che ne esalti il fascino. È così, ad esempio, che il bar Aurora di 54 - un archetipo che tutti conosciamo bene; chi non ha un bar Aurora nel proprio paese o quartiere? - diventa un luogo dannatamente intrigante, quasi quanto le taverne di Q, i minareti di Altai, i boschi di Manituana.

C’è lo stile vignettistico, icastico, intenso ed efficace; il modo di raccontare per mezzo di piccoli frammenti, tutti perfettamente compiuti, un incastro di tasselli che poco a poco vanno a comporre l’”affresco" di cui sopra. Mi viene in mente il mio professore di Latino quando spiegava Virgilio, “il massimo significato col minimo significante.” L’utilizzo esatto delle parole, al servizio dell’espressività.

54 non è un capolavoro al livello di altri romanzi del collettivo, forse perché troppo sbilanciato verso la narrazione corale a danno della compiutezza narrativa. Tuttavia, possiede ognuna delle caratteristiche di cui sopra. E questo basta a renderlo grandissimo.
Profile Image for Mara.
353 reviews
November 22, 2010
Per me è il libro più bello e riuscito dei Wu Ming e credo che possa essere definito il “Romanzo Storico” contemporaneo. Non solo è ben scritto, ma fa pensare, fa venire voglia di sapere, di chiedere e soprattutto, non appena finito di leggerlo, avevo già voglia di rileggerlo.
Profile Image for Stefano Zorba.
Author 1 book18 followers
June 9, 2016
54 è un romanzo del collettivo Wu Ming pubblicato da Einaudi Stile Libero nel 2002. E' stato tradotto in inglese, olandese, spagnolo e portoghese, in tutte le edizioni è stato rilasciato sotto licenza Creative Commons BY-NC (Attribuzione Non Commerciale) e liberamente scaricabile in vari formati dal sito ufficiale della Wu Ming Foundation.

Siamo nel 1954, tra Italia, Costa Azzurra, Jugoslavia e Unione Sovietica. La guerra fredda è cominciata, Stalin è appena morto e il maresciallo Tito si sta avvicinando alle potenze Europee allontanandosi dall'Unione Sovietica. Non ci sono veri e propri protagonisti, ma molti filoni di storie che si intrecciano per disegnare un panorama socio-politico che molti di noi non conoscono: l'inizio della guerra fredda e la spartizione del mondo dopo la seconda guerra mondiale.
Ci sono almeno tre vicende principali che ruotano attorno ad alcuni personaggi:

un barista di Bologna, Robespierre (Pierre) Capponi, detto "il re della Filuzzi", che è da tempo alla ricerca del padre, che ha disertato l'esercito italiano per unirsi ai ribelli di Tito ed è rimasto in Jugoslavia;
un killer della mafia al servizio del boss Lucky Luciano, Steve "Cemento" Zollo, che dopo decenni di onorato servizio decide di farsi i soldi della pensione facendo la cresta sulla droga del boss;
Cary Grant, l'attore di Hollywood che viene scritturato dal MI9 per fare un film sul Maresciallo Tito e vola in Jugoslavia per incontrarlo

Oltre ai tre filoni principali un'infinità di protagonisti, che porteranno la vicenda a concludersi in Francia appena oltre il confine con l'Italia. O in Messico, chi può dirlo.

Un libro incredibile per il solito perfetto lavoro di ricerca che il collettivo mette alla base dei propri lavori; per la caratterizzazione dei personaggi, sempre credibili e mai banali; per essere riusciti a partire da Los Angeles, Monaco, Jugoslavia, Bologna, Napoli, Mosca, Londra, essersi persi per strada per poi finire ad un finale pieno di senso dove tutte le tessere del puzzle sembrano andare a posto.
Profile Image for Je.
657 reviews19 followers
October 22, 2015
Mi sono approcciata a questo libro credendo che fosse l'opera di un qualche autore asiatico, poi ho scoperto che erano un collettivo, di italiani, ho storto il naso, quasi quasi preferivo provare con il cinese. È stato un inizio di totale scoperta, senza pregiudizi.
Di primo acchito è difficile abituarsi a tutti i personaggi che non condividono altro che l'anno presente, il 1954, ma piano piano si scopre come persino Cary Grant possa avere qualcosa da condividere con un giovane bolognese, figlio di partigiano. E il filo rosso che lega tutti c'è, e negli anni della rinascita economica non può essere altro che un televisore, un McGuffinh per essere precisi.
"MacGuffin (a volte McGuffin) è un termine coniato dal celebre regista Alfred Hitchcock. Con questo vocabolo si identifica il mezzo attraverso il quale si fornisce dinamicità a una trama.Il MacGuffin è un motore virtuale e pretestuoso dell'intrigo, un qualcosa che per i personaggi del film ha un'importanza cruciale, attorno al quale si crea enfasi e si svolge l'azione, ma che non possiede un vero significato per lo spettatore." [Wikipedia]
Ho amato il modo in cui è rappresentata l'Italia, ho amato come ancora la lotta partigiana fosse sentita, come nel Bar Aurora la politica fosse affar di tutti, ho amato come alla fine tutte le storie si siano intrecciate. È impossibile riassumere i temi che il collettivo tratta attraverso le vicende dei personaggi perché in questo romanzo c'è davvero di tutto dall'amore alla famiglia, dalla malattia mentale alla politica dal cinema alla mafia. È un libro che consiglierei assolutamente perché è divertente ma non frivolo, verosimile ma non vero.
Profile Image for Natalia Pì.
233 reviews42 followers
September 20, 2011
fantastico! mi è piaciuto moltissimo, il mio primo libro dei Wu Ming. ricchissimo, bellissimo, per me è stato uno di quei romanzi nei quali non vedi l'ora di rituffarti quando hai finito di fare quel che devi fare, storia avvincente e costruita su molti piani, moltissimi personaggi, quindi non distraetevi. non dico di più perché non serve, serve solo leggerlo.

dispiace davvero di non poter passare dal bar Aurora a fare incazzare Bottone! le parti del romanzo ambientate a Bologna sono state le mie favorite, personalmente.
come appassionata di lingue e linguistica poi ho apprezzato enormemente il lavoro sui dialetti italiani, le parti ambientate a Bologna, ma anche quelle a Napoli, e il modo in cui il dialetto e le variazioni linguistiche sono state usate praticamente per delineare i personaggi. fantastico.

unico difetto del libro, difetto banalmente materiale: il peso. fisico. 700 e passa grammi di libro mi hanno stroncato le cuciture di un paio di borse di cotone e segato la spalla quando lo portavo "nella borsetta." so che molti lettori leggono sui mezzi pubblici o in giro, ecco, magari l'edizione Einaudi (quella con Cary Grant in copertina) non è proprio ottimale per farlo. davvero. di solito non mi lamento di queste cose, ma è pesantissimo!
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