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Il Custode
Un universo in cui la magia è riservata alle ragazze. un Giovane uomo i cui poteri sono un dono e una maledizione. un diario misterioso che può cambiare tutto.
Leo ha quindici anni e ha passato gran parte della sua vita a nascondere i suoi poteri. Nel suo mondo, infatti, la magia è riservata alle ragazze, che ne sono le custodi. I ragazzi, invece, sono relegati al ruolo di ranger preposti a combattere le Creature del Caos, esseri minacciosi e letali per la sopravvivenza di tutti. Per questo, all'Accademia di Asterfield, dove studia per diventare ranger, nessuno, ma proprio nessuno deve venire a conoscenza delle capacità di Leo, il quale si sente profondamente diviso tra chi dovrebbe essere e chi in realtà è davvero. Quando per caso trova il diario di un misterioso studente di tredici anni prima, che si firma il Custode e racconta dei suoi poteri magici, Leo ha l'impressione di aver trovato un amico, uno spirito affine, qualcuno con cui può sentirsi finalmente libero. Ma la libertà, si sa, talvolta ha un prezzo. Leo sarà disposto a pagarlo, anche a costo di grandi sacrifici?
Il Custode è il romanzo d'esordio di Francesca Tamburini, giovanissima creator dallo stile comunicativo originale, che ci consegna un fantasy luminoso e profondamente ottimista. La storia di Leo e dei suoi amici, infatti, affronta con grande leggerezza e delicatezza temi importanti quali l'identità di genere, la scoperta di sé e le difficoltà del diventare adulti.
Leo ha quindici anni e ha passato gran parte della sua vita a nascondere i suoi poteri. Nel suo mondo, infatti, la magia è riservata alle ragazze, che ne sono le custodi. I ragazzi, invece, sono relegati al ruolo di ranger preposti a combattere le Creature del Caos, esseri minacciosi e letali per la sopravvivenza di tutti. Per questo, all'Accademia di Asterfield, dove studia per diventare ranger, nessuno, ma proprio nessuno deve venire a conoscenza delle capacità di Leo, il quale si sente profondamente diviso tra chi dovrebbe essere e chi in realtà è davvero. Quando per caso trova il diario di un misterioso studente di tredici anni prima, che si firma il Custode e racconta dei suoi poteri magici, Leo ha l'impressione di aver trovato un amico, uno spirito affine, qualcuno con cui può sentirsi finalmente libero. Ma la libertà, si sa, talvolta ha un prezzo. Leo sarà disposto a pagarlo, anche a costo di grandi sacrifici?
Il Custode è il romanzo d'esordio di Francesca Tamburini, giovanissima creator dallo stile comunicativo originale, che ci consegna un fantasy luminoso e profondamente ottimista. La storia di Leo e dei suoi amici, infatti, affronta con grande leggerezza e delicatezza temi importanti quali l'identità di genere, la scoperta di sé e le difficoltà del diventare adulti.
336 pages, Kindle Edition
Published September 26, 2023
68 people are currently reading
1057 people want to read
About the author
Francesca Tamburini
3 books740 followersVivo di sogni, libri e pizza.
Scrivo romanzi fantasy da quando ero piccola, adesso li pubblico anche.
Scrivo romanzi fantasy da quando ero piccola, adesso li pubblico anche.
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Community Reviews
Displaying 1 - 20 of 196 reviews
October 3, 2023
3,5.
Un esordio davvero sorprendente: non mi aspettavo un lavoro di questo tipo, forse perché sono sempre prevenuta nei confronti di "persone famose che scrivono libri", ma qui si vedono la cura e la creatività dell'autrice. I personaggi sono il punto di forza di questa storia: sia il protagonista sia i personaggi secondari, principali e non, sono ben caratterizzati e hanno diversi strati e sfumature che si rivelano man mano lungo la storia, senza mai risultare piatti o abbozzati. Ho adorato ognuno di loro, sia perché riesce a renderli adorabili, sia perché sono complessi e umani. Anche gli antagonisti non sono cattivi "perché sì", ma hanno motivazioni, sogni, desideri e paure che li spingono verso determinate scelte, e ho molto apprezzato che anche parte della loro psicologia venga analizzata.
Trama e ambientazione sono le cose che mi hanno convinta di meno: la prima è piuttosto lineare e classica, ma per quanto si tratti di un viaggio, di un'avventura, non l'ho trovata incalzante, ma mi è sembrata piuttosto lenta. I capitoli scorrono velocemente, ma dopo due o tre non sentivo l'impellente bisogno di proseguire. Molti dettagli non sono stati approfonditi o spiegati e mi hanno lasciata un po' interdetta, ma immagino che per il pubblico a cui è rivolto, questo genere di specifiche non interessi e, togliendo questi dettagli, rimane godibilissimo. Alcuni espedienti e meccanismi li ho trovati un po' banali e già visti, pur avendo un fondo di originalità, soprattutto nel messaggio che propone. È un libro coccola, volto a confortare e dare speranza, e lo fa davvero bene: c'è sempre un fondo di luminosità e calore in ogni cosa, anche nei momenti più buii e disperati, finisci di leggerlo con il cuore un più più caldo e leggero.
Purtroppo, il messaggio è stato fin troppo palese per l'insistenza con cui è stato proposto: il sentirsi diversi, mostruosi e bisognosi di un riconoscimento e di un posto in cui essere se stessi, l'accettazione di sé e degli altri, ripetuta pressoché in ogni capitolo con le stesse formule e gli stessi pensieri, a lungo andare è risultata ridondante e stancante. Anche in questo caso, per un pubblico di bambini o ragazzi è importante mantenere l'attenzione su un messaggio così importante, ma per quel che mi riguarda, questi continui richiami dopo un po' sono risultati noiosi.
L'ambientazione è la parte più fumosa e meno particolareggiata: da indizi e stralci si riesce a intuire che sia un mondo simile al nostro per spazio e tempo, pur con qualche accenno futuristico, ma a parte questi frammenti, non si fanno coordinate spazio-temporali precise. Si insiste molto sulla profonda diversità di trattamento e considerazione tra maschi e femmine, su cosa si pensi della magia e di chi la pratica, ma per il resto, non so dice molto altro sul mondo magico e sul suo sistema di funzionamento, se non qualche accenno.
Avrei preferito qualche dettaglio in più, soprattutto perché è chiaro che l'autrice ami creare mondi e abbia una fervida immaginazione che l'aiuta in questo.
È un bel romanzo che consiglierei soprattutto a bambini o ragazzini, a maggior ragione se si sentono fuori posto o "non giusti"; ha qualche ingenuità e qualche dettaglio da migliorare e approfondire, ma sono davvero impressionata: se questo è il livello iniziale, posso solo ben sperare per i prossimi romanzi perché con l'esperienza e la pratica non posso che risultare magnifici.
Un esordio davvero sorprendente: non mi aspettavo un lavoro di questo tipo, forse perché sono sempre prevenuta nei confronti di "persone famose che scrivono libri", ma qui si vedono la cura e la creatività dell'autrice. I personaggi sono il punto di forza di questa storia: sia il protagonista sia i personaggi secondari, principali e non, sono ben caratterizzati e hanno diversi strati e sfumature che si rivelano man mano lungo la storia, senza mai risultare piatti o abbozzati. Ho adorato ognuno di loro, sia perché riesce a renderli adorabili, sia perché sono complessi e umani. Anche gli antagonisti non sono cattivi "perché sì", ma hanno motivazioni, sogni, desideri e paure che li spingono verso determinate scelte, e ho molto apprezzato che anche parte della loro psicologia venga analizzata.
Trama e ambientazione sono le cose che mi hanno convinta di meno: la prima è piuttosto lineare e classica, ma per quanto si tratti di un viaggio, di un'avventura, non l'ho trovata incalzante, ma mi è sembrata piuttosto lenta. I capitoli scorrono velocemente, ma dopo due o tre non sentivo l'impellente bisogno di proseguire. Molti dettagli non sono stati approfonditi o spiegati e mi hanno lasciata un po' interdetta, ma immagino che per il pubblico a cui è rivolto, questo genere di specifiche non interessi e, togliendo questi dettagli, rimane godibilissimo. Alcuni espedienti e meccanismi li ho trovati un po' banali e già visti, pur avendo un fondo di originalità, soprattutto nel messaggio che propone. È un libro coccola, volto a confortare e dare speranza, e lo fa davvero bene: c'è sempre un fondo di luminosità e calore in ogni cosa, anche nei momenti più buii e disperati, finisci di leggerlo con il cuore un più più caldo e leggero.
Purtroppo, il messaggio è stato fin troppo palese per l'insistenza con cui è stato proposto: il sentirsi diversi, mostruosi e bisognosi di un riconoscimento e di un posto in cui essere se stessi, l'accettazione di sé e degli altri, ripetuta pressoché in ogni capitolo con le stesse formule e gli stessi pensieri, a lungo andare è risultata ridondante e stancante. Anche in questo caso, per un pubblico di bambini o ragazzi è importante mantenere l'attenzione su un messaggio così importante, ma per quel che mi riguarda, questi continui richiami dopo un po' sono risultati noiosi.
L'ambientazione è la parte più fumosa e meno particolareggiata: da indizi e stralci si riesce a intuire che sia un mondo simile al nostro per spazio e tempo, pur con qualche accenno futuristico, ma a parte questi frammenti, non si fanno coordinate spazio-temporali precise. Si insiste molto sulla profonda diversità di trattamento e considerazione tra maschi e femmine, su cosa si pensi della magia e di chi la pratica, ma per il resto, non so dice molto altro sul mondo magico e sul suo sistema di funzionamento, se non qualche accenno.
Avrei preferito qualche dettaglio in più, soprattutto perché è chiaro che l'autrice ami creare mondi e abbia una fervida immaginazione che l'aiuta in questo.
È un bel romanzo che consiglierei soprattutto a bambini o ragazzini, a maggior ragione se si sentono fuori posto o "non giusti"; ha qualche ingenuità e qualche dettaglio da migliorare e approfondire, ma sono davvero impressionata: se questo è il livello iniziale, posso solo ben sperare per i prossimi romanzi perché con l'esperienza e la pratica non posso che risultare magnifici.
January 5, 2025
Il libro mi è piaciuto molto, è un fantasy con personaggi profondi e ben strutturati. Si nota molto la crescita di tutti i personaggi, oltre che al protagonista man mano che la storia si sviluppa. Mi ricorda un po' Harry Potter forse per la scuola di magia o per certe dinamiche come il diario del custode. Ad un certo punto diventa un po' dispersivo e forse un po' forzato ma ho comunque apprezzato la lettura. La scrittrice esordiente promette molto bene in quanto ha una buona capacità di descrivere gli ambienti ed i sentimenti dei personaggi. La storia è priva di romance ma si intuiscono i forti sentimenti che i personaggi provano.
February 12, 2024
Finalmente ho terminato questo romanzo🥲
Quasi non ci credo
Premessa doverosa: seguo da tanto con moltissimo piacere l'autrice sui social. Mi piace il modo in cui si pone e adoro gli argomenti che tratta. Quando è uscito "Il Custode", sono anche andata a conoscerla di persona e sono felicissima di averlo fatto perché Francesca ha dimostrato di essere una persona stupenda! Il mio giudizio (rimarco: MIO) riguarda solo il suo libro, ovviamente, e non la sua persona. Sembra scontato dire una cosa del genere ma posso assicurare che non lo è
Cosa è andato storto con il suo romanzo?
Per le prime 50 pagine, circa, avevo pensato che fosse proprio un bel romanzo. Certo, non aveva niente di originale, ma era scritto bene e scorreva
Superate quelle 50 pagine è precipitato
Prima di tutto, secondo me è doveroso dire che nel romanzo ci sono riferimenti (anche molto espliciti) a tantissime saghe e serie tv famose. Questo non è necessariamente un male, tutti gli scrittori prendono spunto da altre storie, ma qui è davvero too much
Nel libro ci sono un sacco di errori di pov, e non so come l'editor non se ne sia accorta. Il libro è raccontato tutto dal punto di vista di Leo. Non abbiamo mai la percezione che il narratore sia onniscente, eppure a volte vengono date informazioni che Leo non può conoscere. "Era già buio da un po', fuori, quando Leo si addormentò. Ma questo, Leo, non poteva saperlo". E allora perché noi lo sappiamo? Non basta scrivere in terza persona per poter dare al lettore qualsiasi informazione. Ciò che Leo non sa, noi non dovremmo saperlo
Il messaggio del romanzo è meraviglioso. Si parla di diversità e infine di accettazione.
Anche qui, si parte molto bene per finire, secondo me, molto peggio
Il problema è che il messaggio viene esplicitato troppe volte e il lettore si sente "obbligato" a vederlo. Non si è liberi di leggere tra le righe e trarre le proprie conclusioni: ci troviamo già tutto scritto. Il lettore non è stupido, è bene che faccia le proprie valutazioni e non sia costretto a guardare esattamente ciò che l'autore vuole mostrare. E, per giunta, un messaggio così importante, se ripetuto fino allo sfinimento, perde di valore. Ed è quello che è successo qui
Spezzo una lancia a favore del finale, che è senza dubbio la parte più dinamica. Prima delle ultime 50/80 pagine, invece, succedono tante cose, ma sono tante cose che i nostri protagonisti ignorano. Immersi nella loro bolla di normalità, se ne fregano altamente di ciò che succede nel mondo esterno. Ho faticato moltissimo ad andare avanti proprio perché non ero mossa da alcun tipo di curiosità nel proseguire
Leo è il tipico protagonista che si professa re dell'empatia e poi è un egoista di prima categoria. E ci sta, per carità, mica tutti i protagonisti devono essere simpatici. Il problema è che la sua caratterizzazione si basa solo su quello che ci viene detto, e le poche cose che ci vengono mostrate sono del tutto in conflitto con queste idee. Stessa cosa per i personaggi secondari (che di sicuro sono più coerenti di Leo): hanno più spessore, ma non direi mai "cavolo, è assurdo che XY non esista davvero!". Vengono relegati tutti al ruolo, appunto, di personaggi, creati solo in funzione della loro storia e, soprattutto, di Leo. Nel momento in cui vengono presentati i problemi di ciascuno, le scene durano meno di un secondo. Leo non chiede spiegazioni, e quando le chiede ci vengono fornite a pezzetti piccoli come molliche. Avrei preferito una storia più approfondita. I personaggi, per me, sono la parte più importante di ogni storia. Senza di loro, crolla tutto. Il punto è che qui i personaggi non sono colonne portanti, e nei momenti in cui c'era la possibilità di renderli più "forti" dal punto di vista della caratterizzazione si è preferito passare oltre
In ultimo, mi sento di dire che il romanzo è ben scritto (da qui, le 2 stelline). Si nota che è un romanzo d'esordio, ma c'è del potenziale
Scrivo tutto ciò non perché mi va di distruggere un libro (cosa che non ho mai fatto e non farò mai) ma perché da autrice so quanto i pareri dei lettori possano farci crescere. E questo è il mio obiettivo. Spero che Francesca possa far tesoro della mia opinione, anche se magari non la condividerà, in modo da impegnarsi ancora di più nei romanzi successivi
Quasi non ci credo
Premessa doverosa: seguo da tanto con moltissimo piacere l'autrice sui social. Mi piace il modo in cui si pone e adoro gli argomenti che tratta. Quando è uscito "Il Custode", sono anche andata a conoscerla di persona e sono felicissima di averlo fatto perché Francesca ha dimostrato di essere una persona stupenda! Il mio giudizio (rimarco: MIO) riguarda solo il suo libro, ovviamente, e non la sua persona. Sembra scontato dire una cosa del genere ma posso assicurare che non lo è
Cosa è andato storto con il suo romanzo?
Per le prime 50 pagine, circa, avevo pensato che fosse proprio un bel romanzo. Certo, non aveva niente di originale, ma era scritto bene e scorreva
Superate quelle 50 pagine è precipitato
Prima di tutto, secondo me è doveroso dire che nel romanzo ci sono riferimenti (anche molto espliciti) a tantissime saghe e serie tv famose. Questo non è necessariamente un male, tutti gli scrittori prendono spunto da altre storie, ma qui è davvero too much
Nel libro ci sono un sacco di errori di pov, e non so come l'editor non se ne sia accorta. Il libro è raccontato tutto dal punto di vista di Leo. Non abbiamo mai la percezione che il narratore sia onniscente, eppure a volte vengono date informazioni che Leo non può conoscere. "Era già buio da un po', fuori, quando Leo si addormentò. Ma questo, Leo, non poteva saperlo". E allora perché noi lo sappiamo? Non basta scrivere in terza persona per poter dare al lettore qualsiasi informazione. Ciò che Leo non sa, noi non dovremmo saperlo
Il messaggio del romanzo è meraviglioso. Si parla di diversità e infine di accettazione.
Anche qui, si parte molto bene per finire, secondo me, molto peggio
Il problema è che il messaggio viene esplicitato troppe volte e il lettore si sente "obbligato" a vederlo. Non si è liberi di leggere tra le righe e trarre le proprie conclusioni: ci troviamo già tutto scritto. Il lettore non è stupido, è bene che faccia le proprie valutazioni e non sia costretto a guardare esattamente ciò che l'autore vuole mostrare. E, per giunta, un messaggio così importante, se ripetuto fino allo sfinimento, perde di valore. Ed è quello che è successo qui
Spezzo una lancia a favore del finale, che è senza dubbio la parte più dinamica. Prima delle ultime 50/80 pagine, invece, succedono tante cose, ma sono tante cose che i nostri protagonisti ignorano. Immersi nella loro bolla di normalità, se ne fregano altamente di ciò che succede nel mondo esterno. Ho faticato moltissimo ad andare avanti proprio perché non ero mossa da alcun tipo di curiosità nel proseguire
Leo è il tipico protagonista che si professa re dell'empatia e poi è un egoista di prima categoria. E ci sta, per carità, mica tutti i protagonisti devono essere simpatici. Il problema è che la sua caratterizzazione si basa solo su quello che ci viene detto, e le poche cose che ci vengono mostrate sono del tutto in conflitto con queste idee. Stessa cosa per i personaggi secondari (che di sicuro sono più coerenti di Leo): hanno più spessore, ma non direi mai "cavolo, è assurdo che XY non esista davvero!". Vengono relegati tutti al ruolo, appunto, di personaggi, creati solo in funzione della loro storia e, soprattutto, di Leo. Nel momento in cui vengono presentati i problemi di ciascuno, le scene durano meno di un secondo. Leo non chiede spiegazioni, e quando le chiede ci vengono fornite a pezzetti piccoli come molliche. Avrei preferito una storia più approfondita. I personaggi, per me, sono la parte più importante di ogni storia. Senza di loro, crolla tutto. Il punto è che qui i personaggi non sono colonne portanti, e nei momenti in cui c'era la possibilità di renderli più "forti" dal punto di vista della caratterizzazione si è preferito passare oltre
In ultimo, mi sento di dire che il romanzo è ben scritto (da qui, le 2 stelline). Si nota che è un romanzo d'esordio, ma c'è del potenziale
Scrivo tutto ciò non perché mi va di distruggere un libro (cosa che non ho mai fatto e non farò mai) ma perché da autrice so quanto i pareri dei lettori possano farci crescere. E questo è il mio obiettivo. Spero che Francesca possa far tesoro della mia opinione, anche se magari non la condividerà, in modo da impegnarsi ancora di più nei romanzi successivi
April 21, 2024
Quasi tre stelle. Peccato che l'autrice si sia un po' persa durante la stesura, e non sia stata accompagnata da un editor più forte. Il romanzo è un fantasy di formazione che ricorda Harry Potter (a volte troppo, ad esempio le creature del caos ibride che nascono perché censurano il proprio potere, quasi come gli obscurus). La struttura del mondo fantastico è un lasciata troppo al caso, i personaggi sono abbastanza prevedibili... La cosa positiva è che si sente del potenziale nella scrittrice e nella storia, anche il messaggio che lascia è molto positivo. Lo avrei preferito forse più maturo, se lo avessi letto a 12/13 anni lo avrei apprezzato molto di più, probabilmente.
June 3, 2024
"Non c'era mondo di cui Leo non avesse letto, o che non avrebbe potuto immaginare."
Leo è un ragazzo di quindici anni che vive in un mondo dove si è destinati a combattere le creature del Caos con la forza fisica se si è uomini, in veste di ranger, e con la magia se si è donna. Leo però è diverso, pur essendo un ragazzo, è in grado di usare la magia, ma all’Accademia di Asterfield è costretto a mantenere celate le sue capacità. Un giorno si imbatte in un diario di uno studente del passato, anch'egli in grado di usare la magia...
Non nutrivo grandi aspettative da questo romanzo, l'ho scovato nella libreria di mia figlia ed ammetto di averlo scelto come lettura per un motivo piuttosto "materiale": mi piaceva la copertina! Eppure, come spesso succede quando non hai pretese in partenza, questo "Il Custode" mi ha stupito in positivo. Un fantasy delicato e coinvolgente, che tratta tematiche importanti quali il bullismo e l'identità di genere. Ma probabilmente è stata la scrittura ad avermi colpito di più, immediata e scorrevole. Ulteriore nota piacevole per il sottoscritto è il diario del custode posizionato alla fine del romanzo. Ho sempre avuto un debole per il romanzo epistolare, e questa trovata ai miei occhi lo ha richiamato.
Voto: 8-
January 7, 2024
Una lettura gradevole.
Un fantasy cruelty free, che parla di inclusione in modo originale e senza mettere a disagio nessuno. Leo, il protagonista, è adorabile.
Un fantasy cruelty free, che parla di inclusione in modo originale e senza mettere a disagio nessuno. Leo, il protagonista, è adorabile.
October 7, 2023
Meraviglioso.
Le lacrime che non mi ha fatto versare questo libro. Non mi emozionavo così tanto da tempo.
Leo, Noah, Kai, Ren e Zelda mi mancheranno tantissimo. È stata una bellissima avventura.
Le lacrime che non mi ha fatto versare questo libro. Non mi emozionavo così tanto da tempo.
Leo, Noah, Kai, Ren e Zelda mi mancheranno tantissimo. È stata una bellissima avventura.
October 8, 2023
In questo romanzo d’esordio ho visto un sacco di potenziale. Mi sarebbe piaciuto un world building più approfondito.
Cara Francesca, se stai leggendo, continua a scrivere! Abbiamo la necessità di più fantasy italiano.
Cara Francesca, se stai leggendo, continua a scrivere! Abbiamo la necessità di più fantasy italiano.
March 6, 2024
RECENSIONE A CURA DI SLANIF
Leo Lindens è un adolescente rimasto orfano dopo la prematura scomparsa della madre e, dopo un breve periodo col nonno (anch’egli scomparso), per suo volere si ritrova a essere uno studente della prestigiosa Accademia di Asterfield. In tale istituto si studia per diventare Ranger e combattere le Creature del Caos se si è dei ragazzi; la magia e tutte le sue varianti se si è una ragazza.
La magia, infatti, è interdetta agli uomini e quei pochi che l’hanno manifestata nel corso dei secoli, sono stati additati come mostri. Va da sé che Leo, possessore di magia sin dalla nascita, faccia di tutto per nasconderla.
La sorte vuole però che l’unica persona che sappia il suo segreto, Kaito “Kai” Furukawa, sia il suo nuovo compagno di stanza! I due erano amici d’infanzia ma quando Leo ha mostrato a Kai il suo segreto, quest’ultimo lo ha allontanato e non gli ha rivolto mai più la parola.
Questo, unito alla magia, ha sempre fatto sì che Leo si sentisse solo e sognasse un mondo nuovo, diverso, dove poter essere sé stesso senza sentirsi sbagliato o fuori posto.
Leo non è ben visto dai compagni maschi e questo lo vede vittima di diverse angherie da parte loro; fino alla sera in cui lo chiudono in un vecchio archivio e lì trova un diario firmato “Il Custode” che, dalle sue parole, Leo capisce essere proprio come lui.
Complice quel diario e cosa c’è scritto dentro, così come oscuri meccanismi che si stanno muovendo sempre meno nell’ombra, Leo sarà il protagonista di un’avventura che lo vedrà affrontare le sue paure e, in generale, imparare a essere sé stesso…
Continua sul nostro blog!
Leo Lindens è un adolescente rimasto orfano dopo la prematura scomparsa della madre e, dopo un breve periodo col nonno (anch’egli scomparso), per suo volere si ritrova a essere uno studente della prestigiosa Accademia di Asterfield. In tale istituto si studia per diventare Ranger e combattere le Creature del Caos se si è dei ragazzi; la magia e tutte le sue varianti se si è una ragazza.
La magia, infatti, è interdetta agli uomini e quei pochi che l’hanno manifestata nel corso dei secoli, sono stati additati come mostri. Va da sé che Leo, possessore di magia sin dalla nascita, faccia di tutto per nasconderla.
La sorte vuole però che l’unica persona che sappia il suo segreto, Kaito “Kai” Furukawa, sia il suo nuovo compagno di stanza! I due erano amici d’infanzia ma quando Leo ha mostrato a Kai il suo segreto, quest’ultimo lo ha allontanato e non gli ha rivolto mai più la parola.
Questo, unito alla magia, ha sempre fatto sì che Leo si sentisse solo e sognasse un mondo nuovo, diverso, dove poter essere sé stesso senza sentirsi sbagliato o fuori posto.
Leo non è ben visto dai compagni maschi e questo lo vede vittima di diverse angherie da parte loro; fino alla sera in cui lo chiudono in un vecchio archivio e lì trova un diario firmato “Il Custode” che, dalle sue parole, Leo capisce essere proprio come lui.
Complice quel diario e cosa c’è scritto dentro, così come oscuri meccanismi che si stanno muovendo sempre meno nell’ombra, Leo sarà il protagonista di un’avventura che lo vedrà affrontare le sue paure e, in generale, imparare a essere sé stesso…
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August 1, 2024
Il potenziale c'è
Un altro passo nel mio percorso di esplorazione del fantasy italiano. Il custode si rivela una lettura nel complesso abbastanza soddisfacente. È incentrato sui temi dell'identità, dell'accettazione di se stessi e degli altri, del confronto con ciò che è diverso da noi e che a volte può fare paura. Si parla di cambiare il mondo, uscire fuori dagli schemi e lottare per la libertà e il diritto di essere accolti per ciò che si è. Tutto giustissimo, anche se mi è parso che il discorso si ripetesse un po' troppe volte.
È una lettura piacevole, fresca, leggera senza essere stupida e ho apprezzato che il tema centrale fosse l'amicizia, per una volta, e non il romance. Lo stile dell'autrice è efficace, molto godibile e piuttosto curato, attento ai dettagli, alle descrizioni, agli ambienti. Peccato che a volte fosse un po' infantile.
Sicuramente Il custode si rivolge a un pubblico giovane e se lo avessi letto anni fa lo avrei amato alla follia. Adesso che sono fuori target, lo considero una bella lettura di intrattenimento che suscita anche qualche riflessione interessante. Una volta chiuso, però, non è un romanzo che ti resta impresso nella mente per sempre: il world building è estremamente semplice, così come il sistema magico, e i personaggi sono carini ma non hanno chissà quale personalità o caratterizzazione.
Tuttavia ho apprezzato lo stile di Tamburini, secondo me c'è dell'ottimo potenziale. Deve solo maturare. Se dovesse pubblicare altro credo proprio che continuerò a leggerla.
Un altro passo nel mio percorso di esplorazione del fantasy italiano. Il custode si rivela una lettura nel complesso abbastanza soddisfacente. È incentrato sui temi dell'identità, dell'accettazione di se stessi e degli altri, del confronto con ciò che è diverso da noi e che a volte può fare paura. Si parla di cambiare il mondo, uscire fuori dagli schemi e lottare per la libertà e il diritto di essere accolti per ciò che si è. Tutto giustissimo, anche se mi è parso che il discorso si ripetesse un po' troppe volte.
È una lettura piacevole, fresca, leggera senza essere stupida e ho apprezzato che il tema centrale fosse l'amicizia, per una volta, e non il romance. Lo stile dell'autrice è efficace, molto godibile e piuttosto curato, attento ai dettagli, alle descrizioni, agli ambienti. Peccato che a volte fosse un po' infantile.
Sicuramente Il custode si rivolge a un pubblico giovane e se lo avessi letto anni fa lo avrei amato alla follia. Adesso che sono fuori target, lo considero una bella lettura di intrattenimento che suscita anche qualche riflessione interessante. Una volta chiuso, però, non è un romanzo che ti resta impresso nella mente per sempre: il world building è estremamente semplice, così come il sistema magico, e i personaggi sono carini ma non hanno chissà quale personalità o caratterizzazione.
Tuttavia ho apprezzato lo stile di Tamburini, secondo me c'è dell'ottimo potenziale. Deve solo maturare. Se dovesse pubblicare altro credo proprio che continuerò a leggerla.
March 19, 2024
Credo che questo libro possa essere apprezzato dal suo target di ragazz* più o meno giovani, soprattutto chi non mastica ogni giorno fantasy e coming of age. Chi è più abituato a questi generi troverà probabilmente gli stessi temi, tipi di personaggi e trama. I personaggi sono creati con amore, e si vede, e le loro personalità non sono scontate. Dall'altra parte, il messaggio di accettazione di se stessi e della propria diversità (ovviamente molto bello) è esaurito fino allo sfinimento, essendo ripetuto in quasi ogni capitolo. Anche il worldbuilding è rimasto sempre a un livello troppo superficiale e i problemi di pov mi hanno lasciata perplessa. Al pubblico di riferimento di questo libro probabilmente non interessano questi aspetti specifici (interesseranno magari ai lettori di fantasy più navigati), per cui credo che per l'autrice questo sia comunque un buon debutto con molto potenziale in un genere molto poco sfruttato in Italia.
November 8, 2023
MAGICOOOO
January 28, 2024
Questo è quello che succede quando hai aspettative troppo alte. Quindi sono l'unica che deve essere biasimata qui, perché è colpa mia.
Ho erroneamente creduto di trovare in questo racconto la stessa arguzia, simpatia e comicità che l'autrice mostra nei suoi contenuti su ig o su tiktok e invece mi sono dovuta scontrare con un muro di mediocrità e scelte narrative pigre da morire.
Si capisce, è un middle grade, e io come lettrice sono nettamente fuori target, ma di per sé l'età anagrafica a cui si rivolge un libro non è mai stata limitante nelle mie scelte di lettura.
Sarò un po' severa, ma vista l'ironia pungente che mette nel criticare proprio i libri del genere fantasy, proprio da lei non mi sarei aspettata certi scivoloni.
È stato un libro che mi ha fatto un po' arrabbiare per la sua estrema ingenuità e banalità, specialmente per chi il genere lo mastica da anni.
Diciamo che è uscito nel momento sbagliato. Una volta forse avrebbe impattato di più, ma ad oggi è un rivisto e rivisto che porta il lettore all'esasperazione.
E la superficialità con cui vengono affrontate certe tematiche è a dir poco imbarazzante.
Il tema del diverso.
C'era decisamente un sovraffollamento di disadattati. Non si è limitata al protagonista, ma all'intero cast di personaggi, e si sa, se tutti sono speciali, poi nessuno lo è più.
I sentimenti non vengono esplorati ad eccezione del protagonista.
Una scelta narrativa egoista, la definirei.
I problemi degli altri vengono vagamente accennati e lasciati li alla mercè delle interpretazioni, ma soprattutto non vengono approfonditi, perché letteralmente vige la legge del "mi faccio i cazzi miei, sbrigatela tu". Quante volte ho letto, quel personaggio è triste, vabbè lo lascio ai suoi pensieri o quello è imbronciato, il tempo lo guarirà!
Questa si chiama pigrizia.
Ho odiato come viene affrontato il lutto. Ci sono delle morti più o meno importanti nel corso della storia. Ma il tempo che l'autrice ha deciso di dedicare a ciascuno di esse è letteralmente 3 righe, quando si sentiva generosa. Poi la vita continua. Nessuna cicatrice emotiva. Per me quelle povere anime hanno bisogno di un bravo analista e non è verosimile che si riprendano così in fretta.
"Oh caspita è morto mio fratello"
"E vabbè cose che capitano, ridiamo di come gli altri elaborano il lutto" (sì, mi riferisco a una scena in particolare, dove letteralmente Zelda, Kai e Leo se la ridono di come Ash nasconda il dolore della perdita di Ren. Davvero di cattivo gusto).
Ho detestato la totale assenza di pericolo e la bolla idilliaca dentro cui i personaggi si trastullano, sorseggiando te e girandosi i pollici e a perdere tempo quando letteralmente il mondo va a rotoli. Non è verosimile.
Tralasciamo la totale assenza di worldbuilding e i numerosissimi no sense che costellano il libro.
Il villain è un no sense vivente o forse sono io che non l'ho capito, bo.
A parte il rapporto tra Leo e Kai, che si merita un onesto "accettabile" (un bacetto alla fine se lo potevano dare eh, qui nessuno si offendeva), c'è davvero poco da prendere. È tutto un grosso stereotipo, personaggi che non si reggono in piedi da soli e che esistono solo in funzione di Leo.
La scrittura è acerba e priva di personalità, a volte anche un po' ridondante, ma la perdoniamo vista la giovane età dell'autrice.
La verità è che sono delusa, imbrogliata dalle numerose recensioni positive. Ho faticato davvero a finirlo, ha rischiato il DNF più volte.
La stellina in più perché la storia fra Ren e Noah era l'unico elemento valido e che meritava moltooo più spazio.
Insomma per me è un no, ed è la prova, ahimè, che c'è poca autocritica e che non tutti possono fare gli scrittori. Rimane comunque giusto provarci, fare tesoro delle recensioni belle e le stroncature e inseguire sempre i propri sogni.
Ho erroneamente creduto di trovare in questo racconto la stessa arguzia, simpatia e comicità che l'autrice mostra nei suoi contenuti su ig o su tiktok e invece mi sono dovuta scontrare con un muro di mediocrità e scelte narrative pigre da morire.
Si capisce, è un middle grade, e io come lettrice sono nettamente fuori target, ma di per sé l'età anagrafica a cui si rivolge un libro non è mai stata limitante nelle mie scelte di lettura.
Sarò un po' severa, ma vista l'ironia pungente che mette nel criticare proprio i libri del genere fantasy, proprio da lei non mi sarei aspettata certi scivoloni.
È stato un libro che mi ha fatto un po' arrabbiare per la sua estrema ingenuità e banalità, specialmente per chi il genere lo mastica da anni.
Diciamo che è uscito nel momento sbagliato. Una volta forse avrebbe impattato di più, ma ad oggi è un rivisto e rivisto che porta il lettore all'esasperazione.
E la superficialità con cui vengono affrontate certe tematiche è a dir poco imbarazzante.
Il tema del diverso.
C'era decisamente un sovraffollamento di disadattati. Non si è limitata al protagonista, ma all'intero cast di personaggi, e si sa, se tutti sono speciali, poi nessuno lo è più.
I sentimenti non vengono esplorati ad eccezione del protagonista.
Una scelta narrativa egoista, la definirei.
I problemi degli altri vengono vagamente accennati e lasciati li alla mercè delle interpretazioni, ma soprattutto non vengono approfonditi, perché letteralmente vige la legge del "mi faccio i cazzi miei, sbrigatela tu". Quante volte ho letto, quel personaggio è triste, vabbè lo lascio ai suoi pensieri o quello è imbronciato, il tempo lo guarirà!
Questa si chiama pigrizia.
Ho odiato come viene affrontato il lutto. Ci sono delle morti più o meno importanti nel corso della storia. Ma il tempo che l'autrice ha deciso di dedicare a ciascuno di esse è letteralmente 3 righe, quando si sentiva generosa. Poi la vita continua. Nessuna cicatrice emotiva. Per me quelle povere anime hanno bisogno di un bravo analista e non è verosimile che si riprendano così in fretta.
"Oh caspita è morto mio fratello"
"E vabbè cose che capitano, ridiamo di come gli altri elaborano il lutto" (sì, mi riferisco a una scena in particolare, dove letteralmente Zelda, Kai e Leo se la ridono di come Ash nasconda il dolore della perdita di Ren. Davvero di cattivo gusto).
Ho detestato la totale assenza di pericolo e la bolla idilliaca dentro cui i personaggi si trastullano, sorseggiando te e girandosi i pollici e a perdere tempo quando letteralmente il mondo va a rotoli. Non è verosimile.
Tralasciamo la totale assenza di worldbuilding e i numerosissimi no sense che costellano il libro.
Il villain è un no sense vivente o forse sono io che non l'ho capito, bo.
A parte il rapporto tra Leo e Kai, che si merita un onesto "accettabile" (un bacetto alla fine se lo potevano dare eh, qui nessuno si offendeva), c'è davvero poco da prendere. È tutto un grosso stereotipo, personaggi che non si reggono in piedi da soli e che esistono solo in funzione di Leo.
La scrittura è acerba e priva di personalità, a volte anche un po' ridondante, ma la perdoniamo vista la giovane età dell'autrice.
La verità è che sono delusa, imbrogliata dalle numerose recensioni positive. Ho faticato davvero a finirlo, ha rischiato il DNF più volte.
La stellina in più perché la storia fra Ren e Noah era l'unico elemento valido e che meritava moltooo più spazio.
Insomma per me è un no, ed è la prova, ahimè, che c'è poca autocritica e che non tutti possono fare gli scrittori. Rimane comunque giusto provarci, fare tesoro delle recensioni belle e le stroncature e inseguire sempre i propri sogni.
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February 19, 2024
Finalmente un bel fantasy italiano. Il libro ha una trama accattivante e un bel messaggio. Dalla situazione iniziale poi va diramandosi verso un sacco di colpi di scena e di incontri che non ti aspetteresti. La scrittura è dettaggliata e scorre bene, anche se si vede che è una scrittura da esordio. Per quello comunque c'è sempre tempo per migliorare. Non bisogna snobbare questo libro solo perchè scritto da una youtuber/persona famosa. In realtà sorprende e vale la pena di leggerlo. Aspetto il secondo.
October 9, 2023
bello ma avevo già capito il plot twist prima di pagina 100, appena crescerà un po' mio fratello spero di farglielo leggere
October 24, 2023
Ho scoperto questo romanzo grazie alle diverse proposte sui social media e sono stato colpito dalla meravigliosa copertina, la quale merita un vivo apprezzamento. Ma passiamo al mio pensiero sulla lettura che, a mio parere, deve rimanere tale. L'autrice ha uno stile di scrittura semplice e lineare, in cui emerge una grande creatività e immaginazione. "Il Custode" è un libro che non mi ha completamente convinto, il che è un peccato perché la trama è molto interessante e nella prima parte riesce comunque a suscitare la giusta curiosità. Tuttavia, proseguendo nella lettura, non sono stato coinvolto allo stesso modo delle prime pagine. La narrazione, dal mio punto di vista, scorre lentamente, e le diverse ambientazioni non vengono approfondite con i dettagli necessari per immergersi completamente nei vari luoghi presentati dall'autrice. Ho particolarmente apprezzato il tema dell'amicizia vera e l'importante messaggio che nessuno di noi dovrebbe sentirsi diverso in questo mondo, ma essere libero di essere se stesso.
October 5, 2023
Io totalmente innamorata di questo libro, tanto che, se fosse stato possibile, avrei dato molto di più di 5 stelle.
La storia mi ha preso veramente tanto e, cosa che non capita con tutti i libri, mi sono sentita parte della storia, come se stessi vivendo in prima persona le scene.
Mi sono rivista un sacco nei personaggi, soprattutto in Leo e mentre leggevo questo libro mi sono sentita a casa.
Lo stile di scrittura nulla da dire, fantastico.
Faccio i miei complimenti a Francesca per essere riuscita a realizzare uno dei suoi sogni s spero di leggere in futuro altri suoi libri❤️🩹
La storia mi ha preso veramente tanto e, cosa che non capita con tutti i libri, mi sono sentita parte della storia, come se stessi vivendo in prima persona le scene.
Mi sono rivista un sacco nei personaggi, soprattutto in Leo e mentre leggevo questo libro mi sono sentita a casa.
Lo stile di scrittura nulla da dire, fantastico.
Faccio i miei complimenti a Francesca per essere riuscita a realizzare uno dei suoi sogni s spero di leggere in futuro altri suoi libri❤️🩹
October 1, 2023
Nonostante io sfori di molto il target a cui è dedicato l'ho adorato tantissimo. Scorre benissimo, non si perde in noiose descrizioni (che spesso coi fantasy succede perché devono farti capire subito tutto il world building) e il ritmo è incalzante tanto da tenerti incollato alle pagine e spingerti a leggere ancora un capitolo, e poi ancora uno e un altro ancora.
Stavo entrando in blocco con un altro libro ma questo mi ha tirato fuori proprio alla grande facendomelo divorare in 4 giorni. Una lettura leggera (non in senso negativo, ovviamente), che non ha età, e che ti fa stare bene 💚
Stavo entrando in blocco con un altro libro ma questo mi ha tirato fuori proprio alla grande facendomelo divorare in 4 giorni. Una lettura leggera (non in senso negativo, ovviamente), che non ha età, e che ti fa stare bene 💚
November 7, 2023
TROPPI PLOT TWIST STO MALE
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