Il racconto dell'ascesa, tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, di un italo-americano, Eddie Florio, nei ranghi della malavita che cerca di assumere il controllo dei porti statunitensi. Dopo l'esordio come spia e come leader sindacale, Florio si fa strada grazie a una assoluta amoralità. Di un'astuzia animalesca, vigliacco, capace di ogni crudeltà, il gangster distrugge chiunque entri in contatto con lui, inclusi i congiunti e le donne che attraversano la sua strada. Diviene così un personaggio pubblico rispettato, con incarichi di spicco nella "Anonima Assassini", organizzazione di killer al servizio di Cosa Nostra. Sullo sfondo, trent'anni di movimento sindacale negli USA e la lotta tra comunisti e malavitosi per l'egemonia sui lavoratori portuali.
Valerio Evangelisti è stato uno dei più importanti scrittori italiani di genere fantasy e horror. Si è laureato in scienze politiche, indirizzo storico-politico, e ha intrapreso una carriera accademica interrotta verso il 1990, alternata all'attività di funzionario del Ministero delle finanze. Dopo avere numerosi saggi, si è dedicato interamente alla narrativa. Nel 1994 è uscito il suo primo romanzo, Nicolas Eymerich, inquisitore, che ha vinto il Premio Urania. Sono seguiti seguiti altri numerosi romanzi, tradotti in più di dieci lingue.
Evangelisti earned his degree in Political Science in 1976 with a historical-political thesis. He was born in Bologna. Until 1990 his career was mainly academic. He also worked for the Italian Ministero delle Finanze (Treasury Department). His first written works were historical essays, including five books and some forty articles. In 1993 his novel Nicolas Eymerich, inquisitore won the Urania Award, which was established by Urania, Italy’s main science fiction magazine, with the aim of discovering new talent in the field. Urania published other novels of the series in the following years: Le catene di Eymerich ("Eymerich’s Chains", 1995), Il corpo e il sangue di Eymerich ("Eymerich’s Body and Blood", 1996), Il mistero dell'inquisitore Eymerich ("Eymerich’s Mystery", 1996), Cherudek (1997), Picatrix, la scala per l'inferno ("Picatrix, the Stairway to Hell", 1998), Il castello di Eymerich ("Eymerich’s Castle", 2001), Mater terribilis (2002). Most of the last ones were however first published as hardcover. Nicolas Eymerich is a real historical character, member of the order of the Dominicans and inquisitor in the Spanish Inquisition. He was born in 1320 in Girona, Catalonia, and died in 1399. Evangelisti’s interpretation of his character is a cruel, ruthless, haughty, restless man, who acts mercilessly to protect the Catholic Church against perceived menaces of natural or supernatural origin. At the same time he shows an outstanding intelligence and a deep culture in his actions. In the novels of the series he investigates the mysterious phenomena of Medieval Europe, thus subtly influencing many of the historical events of that epoch; on many occasions the solution of the riddles comes up from stories which are narrated along with the main plot, normally set in the present and in the future. Evangelisti's atmospheres are normally dark, nightmarish, haunting. Another success of 1999, also translated in several languages, is the Magus trilogy, a romanticized biography of the famous Middle Ages prophecies writer Nostradamus. The three novels, Il presagio ("The Omen"), L’inganno ("The Deceit") and L'abisso ("The Abyss") sold 100,000 copies in Italy. Evangelisti's novels are greatly appreciated in France (where he won several literary awards), Spain, Germany and Portugal. He is currently the director of the Carmilla magazine. In the last years he has written some works which show his love for heavy metal music, namely the short stories collection Metallo urlante (referring to the French magazine Metal Hurlant) and the novels Black Flag and Antracite: they are set during the American Civil War and feature a new character, Pantera, a palero shaman. One of his latest novels, Noi saremo tutto ("We Shall Be All"), spans several decades of the last century, exploring the life of Eddie Florio, a gangster, against the background of the history of the trade unions and the workers' battles for civil rights. Mexico is the setting for his next two novels, Il collare di fuoco ("The Fire Collar"), which was published in November 2005 and Il collare spezzato ("The Broken Collar", October 2006). In 2007 La luce di Orione was released, the ninth title in the Eymerich series, followed in 2010 by Rex tremendae maiestatis. Tortuga, a novel about pirates of the Caribbean, was published in 2008.
questo libro è napalm, questo libro fa male eppure lo si divora in poco tempo, questo libro è probabilmente la creazione più brutale di evangelisti (eddie lombardo è un personaggio che fa sembrare eymerich un samaritano, un concentrato d'odio come raramente capita di leggere) eppure è così appassionante che persino i momenti più sgradevoli non riescono a fermare la lettura.se ellroy (l'ellroy di "american tabloid" e "sei pezzi da mille") decidesse di indagare il mondo del sindacalismo americano probabilmente tirerebbe fuori un romanzo così.vien voglia di chiedere ad evangelisti un bis...
Romanzo di eccellente livello, sia per la poderosa documentazione storica che sottende, nel decrivere quel travagliato periodo della storia del sindacalismo americano, sia per il procedere come sempre avvincente del romanzo di Evangelisti.
Poteva avere 5 stelle, non è cosi perchè secondo me il protagonista è un cattivo "troppo" cattivo, quasi da personaggio dei fumetti. Non un bagliore di rimorso, non un solo aspetto della sua vita che non sia caratterizzato dalla peggiore perversione: non molto realistico, alla fine. Un po' sbiaditi i personaggi secondari.
Per qualità della scrittura (leggibilissima), precisione e profondità della documentazione e scorrere della trama, resta una delle opere migliori di Evangelisti ed assolutamente consigliata.
Dall'autore di Metallo Urlante mi aspettavo qualcosa di diverso e di più. Avendolo apprezzato sul fronte sci-fi, ho scoperto con grande gioia che si fosse cimentato anche col noir e non vedevo l'ora di immergermi nella lettura. Il risultato è stato in parte deludente, su più fronti. Su quello della scrittura, per cominciare. Evangelisti è uno scrittore impeccabile, sia chiaro, ma inevitabilmente il mio paragone va a Metallo Urlante in cui la scrittura, a differenza che qui, era più potente, densa di suggestioni, pregnante. Ha influito il genere? Probabile. Ma da amante del noir mi sento di dire che non è solo questo, a occhio direi che lo scrittore bolognese fosse più a suo agio in quel genere, che del resto lo ha reso celebre. C'è poi la storia di fondo, quella di Eddie Florio, ispirata solo per grosse linee a un personaggio realmente esistito e da Evangelisti tratteggiato a tinte scure. Scure, non chiaroscure. Qui salta l'afferenza che mi ha tratto in inganno: quella all'ambito del noir. Questo è un romanzo storico al limite, non noir. Non c'è nulla che richiami il noir se non le gesta dei gangster. Non ci sono contrasti, polarità. Eddie Florio è un dannato, senza possibilità di remissione. Ammetto di aver accarezzato l'idea di mollare il romanzo a metà, avendone intuito l'andazzo, perché in qualche modo l'ho trovato prevedibile, noioso e persino frustrante, nell'impunità del suo protagonista. Sono comunque arrivato alla fine, perché è ben scritto, riesce un minimo a incuriosire e soprattutto perché speravo in una qualche svolta che mi riconciliasse con lo scrittore. Non mi sento di consigliarlo, né sconsigliarlo; è un romanzo soggetto molto al gusto personale e che ha un innegabile pregio: è frutto di un accurato lavoro di studio e preparazione. Ne uscirete comunque con qualcosa in più, il contesto storico e politico è reso attraverso dettagli veri.
Credevo che il personaggio più cattivo mai creato da Valerio Evangelisti fosse Nicholas Eymerich, ma ho dovuto ricredermi quando ho conosciuto Eddie Florio, il protagonista di questo volume conclusivo della trilogia americana.
Tanto malvagio da essere più bestia che uomo, disgustoso e al tempo stesso patetico: non brilla né per intelligenza né per astuzia criminale, ma in qualche modo le cose sembrano andargli sempre bene.
Evangelisti ha fatto un lavoro di ricerca storica incredibile sui sindacati americani, le gang criminali e la caccia ai comunisti del periodo americano degli anni 30-50, ma la vera attrattiva che tiene incollati a questa storia è il desiderio di veder sprofondare Florio in un inferno talmente oscuro da non concedergli più alcuna via di scampo.
Probabilmente il miglior volume della trilogia, quello in cui la storia del protagonista ha un ruolo più rilevante della vicenda storica in cui si muove e che ha contribuito a creare.
Dopo il medioevo di Eymerich, dopo un futuro distopico, dopo il far west di Pantera, dopo il messico rivoluzionario, Evangelisti decide di raccontare un gangster italo-americano che scala i ranghi della malavita prendendo possesso dei porti statunitensi dei primi anni trenta del secolo scorso; mettendo in campo non solo la storia del malavitoso, in quanto tale, ma anche il conflitto sociale tra rivendicazioni proletarie, pretese delle imprese e le operazioni mafiose per risolvere le cose "in un modo o nell'altro". Anche in questo caso Evangelisti fa un lavoro magistrale riuscendo a far appassionare anche a questo filone il suo lettore.
Questo è il libro di Evangelisti più cattivo che abbia mai letto. Un protagonista spietato, mafioso, corrotto e un finale amaro. Bel libro, dopotutto. Piuttosto lontano dalle solite produzioni di Evangelisti, ma forse addirittura più valido del noto ciclo di Eymerich, "Noi saremo tutto" è un must per tutti quelli che il Padrino ce l'hanno in dvd, quelli che "che te lo dico a fare" ma anche per tutti i lettori che conoscono Evangelisti per altro ma temono il calo di qualità nell'abbandonare i cicli più noti.
Libro Letto in un luglio afosissimo di anni fa. Pre-adolescente, ho scoperto la perfetta violenza di un gangster italo-americano con piacere (quel piacere che solo le prime letture può dare), consiglio a tutti la lettura di "Noi saremo tutto" nel prossimo luglio, un afoso pomeriggio.
Bellissimo, epico, tragico...uno dei pochi libri in cui mi è capitato di odiare il protagonista al punto di sperare ad ogni pagina che qualcuno gli spaccasse la testa...
Il romanzo mi è piaciuto moltissimo. In estrema e brutale sintesi, ripercorre alcune delle tappe del sindacalismo dei portuali statunitensi attraverso la vita di un gangster, Eddie Florio. Quest’ultimo è una delle creazioni più memorabili di Evangelisti, un vero ricettacolo di tutto ciò che è sbagliato, di tutto quanto contrasti con qualunque etica, un uomo che ha come unico orizzonte sempre e solo se stesso. Il suo individualismo sporca tutto ciò che tocca ed è quanto di più stridente si possa immaginare col titolo del romanzo, che evoca un’esperienza collettiva. Florio non ha virtù, nessuna, la sua amoralità è assoluta, è un cattivo da fumetto. Nel romanzo non ha un antagonista specifico, ci sono altri uomini che, in situazioni contingenti, lo combattono, ma il suo vero avversario è collettivo: le donne. E così come l’oppressione dei personaggi femminili aveva fatto da sfondo alla parte centrale, quella di successo, della vita di Florio, la fase finale della sua parabola coinciderà col momento in cui le ultime sopravvissute gli volteranno definitivamente le spalle.
Una ricostruzione molto rigorosa dell’ambiente sindacale portuale degli Stati Uniti a cavallo della seconda guerra mondiale, dei suoi collegamenti con la criminalita’ organizzata, dei suoi ambigui rapporti con i poteri forti. Una costruzione lineare di un personaggio e di una storia, in una scrittura non entusiasmante ma dall’intrico ben sviluppato e coerente. Come in tutti i libri di Evangelisti, c’e’ molto cinismo, molta astuzia, ma anche intelligenza. Ed Florio ha piu’ astuzia che intelligenza, e infatti eccelle nella tattica ma e’ debole nella strategia. Inoltre, e’ schiavo di sentimenti (odio in primis) e brame che offuscano la ragione. Ma non e’ per i sentimenti o per le brame (che pur lo mettono nei guai) che fallisce, quanto per mancanza di strategia, per aver pensato che la sua astuzia potesse competere con forze molto piu’ grandi di lui. Non mancano un po’ di dietrologia ed un po’ di partigianeria, ma in misura accettabile ed in maniera intelligente.
Il commento di Wu Ming I in copertina riassume bene questo libro: "E' un grande romanzo epico, ed è la storia di un povero stronzo." La scrittura di Evangelisti (leggibilissima e scorrevole) e la notevole ricostruzione storica riescono a conferire effettivamente una dimensione epica agli avvenimenti storici narrati: le lotte sindacali nei porti delle coste americane dagli anni '20 agli anni '50.
La trama però mostra secondo me qualche forzatura nelle vicende personali del protagonista Eddie Florio, il quale è forse il principale limite di questo bel romanzo: ha tutti i difetti possibili immaginabili: è vigliacco, ruffiano, brutale, perverso e pervertito...ed è veramente un povero stronzo.
Riporto quella che secondo me è una citazione geniale! " Là [Russia] la dittatura la esercita il partito, qua [Stati Uniti] l'opinione pubblica."
Eccezionale storia che inquadra pure bene il periodo storico (anni '30 anni '50). La definizione del protagonista migliore credo resti quella in copertina, di Wu Ming 1: un "povero stronzo". Mi sono quasi affezionata a quel povero stronzo in effetti. Il libro si legge di gusto e con ritmo, si rincorre la vita di Eddie Florio fino alla sua fine, che definirei meritata. Leggendo una storia appassionante e tragica, in un certo senso, si conoscono lati forse oscuri ma reali degli Stati Uniti, del sindacalismo, della criminalità organizzata e dei movimenti sociali. Ottima anche la collocazione temporale del finale.
Evangelisti ti prende per la gola e seguendo le gesta non eroiche di Eddie Florio (un povero stronzo - wu ming docet - che fa apparire Eymerich una pecorella) ti porta a scoprire il sindacalismo dei portuali statunitensi tra gli anni '30 e i '50. La trama avvincente, il ritmo coinvolgente, l'accuratezza storica dei fatti, la forza del protagonista fanno passare oltre una scrittura che, pur scorrevole, non è sempre esente da pecche. Evangelisti si conferma uno scrittore (solo) buono, ma un eccellente narratore.
"We have been naught, we shall be All!" Grandissimo libro, ambientato in una America di inizio '900 tra scioperi, comunismo, gangster, anarchia e sindacati. 5 stelle piene.
Uno dei miei preferiti di Evangelisti. Romanzo solito e focalizzato, con contesto storico ben raccontato e incorniciato attorno alle vicende dei personaggi.