A passionate affair set in Venice between a Roman princess searching for undervalued paintings and a mysterious tour guide. A rt shenanigans become unavoidable, but the guide's true identity is the mystery that drives the story. Their passion will last three days, long enough to be exposed to unscrupulous art dealers and scammers passing off worthless paintings as part of a famous collection. She goes to cosmopolitan parties given by Venetian social and art glitterati. Mr Silvera, a guide whose erudition and distinction sharply contrast with his beat-up suitcase and stain-spotted raincoat, drags his shabby tourists from monument to monument. Around them are the canals and lagoons of Venice, a city which becomes a character in the novel in its own right. Written with elegance and wit, this is an atypical, sophisticated novel of love, crime and social satire worthy of Fellini's Dolce Vita or Sorrentino's The Great Beauty . The novel does have a mystery at its heart – and it concerns the identity of the principal character, apparently a tour guide, but clearly something else as well.
Franco Lucentini (24 December 1920 – 5 August 2002) was an Italian writer, journalist, translator and editor of anthologies. With his friend Carlo Fruttero he formed the editorial team known as Fruttero & Lucentini, particularly notable for their curation of the Urania series of fantascienza (science-fiction) compilations from 1964 to 1985.
He also wrote a solo volume of short stories, Notizie dagli scavi (1964)
Dovetti vincere una certa ritrosia per decidere di affidarmi alla ditta F&L. Adesso al loro terzo libro scelto grazie ai preziosi commenti altrui, mi è venuta la curiosità di indagare su come sia stata possibile una così riuscita alchimia. Scrivere mi pare un’attività talmente solitaria da non capire come sia possibile coordinarla. Quattro mani son giuste per fare all'amore o per giocare a carte e invece questi due redattori, un giorno hanno unito le loro forze e di son messi a produrre in proprio. "Abbiamo svolto il nostro lavoro con spirito, intelligenza e fortuna. Fortuna? Di aver costeggiato la grande letteratura e i grandi interrogativi senza mai entrarvi dentro."
Chi di voi due mi ha fatto ridere scrivendo: Così andava pontificando il brav'uomo in un palazzo veneziano; era il tipo di conversatore che spiega a Omero la guerra di Troia. (chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno?)
Chi invece è appassionato dal mistero, dalla leggenda, dalla quota di surreale? Diversissimi, "Fruttero con la sua prepotenza, la felicità e il disincanto", Lucentini con la "limpidezza, l'ostinazione, il nichilismo", ma perfettamente complementari.
Come siete riusciti a nascondere gli incastri fra ciò che ha scritto l'uno e ciò che ha scritto l'altro? Vi siete suddivisi i capitoli? I personaggi? I temi? Infiniti brancolamenti e palleggiamenti, strascicamenti [?] verbali, ci occorrono prima di circoscrivere un tremolante nucleo a partire dal quale cominceremo poi a organizzare, dopo altri interminabili peripli, una parvenza di storia. Se tenessimo un fedele Journal dei nostri romanzi, riempiremmo volumi.
Per me che arrivavo dalla lettura di Sandor Marai, è stato come regalarsi una vacanza a Venezia. Forse anche al denso Marai avrebbe giovato scrivere insieme a qualcuno più scanzonato, meno impostato, meno lugubre. Mi sono divertito molto di più nella Venezia della ditta che nella Roma dello scrittore ungherese. La quota gialla è servita ad aumentare il ritmo di lettura, l'ironia a renderla piacevole, ma come già nei libri precedenti, il giallo è stato un pretesto per corroborare descrizioni, citazioni, elucubrazioni di degno livello letterario. Chi dei due ha voluto citare il sonetto N°123 del Bardo?
No Tempo, mai ti vanterai ch'io cambi; le piramidi che innalzi con sempre nuova possa non mi dicon niente, non han niente di nuovo: non son che nuove vesti di cose già vedute. È breve l'arco della vita, perciò guardiam stupiti il vecchio che ci imponi come fosse nuovo, e che vogliamo credere fatto a nostro gusto piuttosto di pensare che già ne udimmo dire. Io ti sfido Tempo e sfido i tuoi registri, perché non mi sorprende il tuo presente od il passato le tue vestigia mentono e mente quanto vediamo fatto grande o piccolo dalla tua continua furia: questo io ti giuro e questo manterrò, a scorno tuo e della tua falce, io non cambierò.
La trama del libro è edificata sul sonetto, lo svolgimento è sorprendente, non sempre fluido, certamente ricco di arte, cultura e storia come la città in cui si svolge la vicenda.
========================= La Donna della domenica – Torino Il palio delle contrade morte – Siena L'amante senza fissa dimora – Venezia
In tempo di pandemia sono vietati i trasferimenti interregionali, viaggiate con la ditta F&L se volete raggiungere e soggiornare piacevolmente nei luoghi menzionati. ==========================
Was wie eine leichte, mediterrane Liebeskomödie zwischen den Gondeln Venedigs begann, entpuppte sich gegen Ende als mystisch-magische Geschichte. Der Buchtitel ist nicht die Idee eines werbekundigen, deutschen Lektors, sondern ist sehr bewusst von dem italienischen Autorenpaar gewählt. Tja, wer ist zum ewigen Weiterziehen verdammt? Das könnte eine Frage aus dem ZEIT-Rätsel sein.
Auf den ersten Blick erkennt die italienische Kunstkennerin in dem mysteriösen Fremdenführer einen attraktiven Gentleman, der die Frauen wie Casanova bezirzt und sie dann fallen läßt. Trotz ihrer Vorbehalte verfällt sie seinem Charme. Aber er läßt sie nicht in sein Leben blicken, obwohl sie sich ineinander verlieben und irgendwann wird die Komödie zur Tragödie.
Sehr schön geschrieben von Fruttero & Lucentini. Kein klischeehaftes Italien-Bild, wie in den vielen Romanen nicht-italienischer Autor/innen, sondern immer mit einem verschmitzten Grinsen über die eigenen Landsleute.
Trattandosi di F&L, una storia d'amore non è solo una storia d'amore, ma un colto mistero da svelare tra calli, gondole, salite e discese di una città che è esperibile unicamente a piedi.
Ed è così che la vivono Lei- antiquaria borghese, annoiata, elegante ma svuotata da un'esistenza di apparenze e rituali festosi- e Lui- Mr Silveira, il "mistery man", che la strega e ubriaca di passione, riempiendone anima e corpo- nei tre giorni del loro idillio.
La narrazione è affascinante, poiché segue un doppio asse: lei narra in prima persona; le parti su di lui adottano un narratore esterno, che ce lo rende distante, sfocato, conturbante.
E, del resto, la di lui identità è il grande mistero sotteso alla trama: sappiamo da subito che non potrà fermarsi a Venezia e che il Tempo è il tiranno che lo tiene sotto scacco, ma non alla maniera di noi lettori che lottiamo per strappare al suo flusso indifferente ancora un attimo, una stilla ancora.
Disseminati nella storia, alla maniera dei due autori, compaiono indizi colti e leziosi, impastati nelle vicende della città nella Storia, nell'urbanistica, nell'arte che trasuda dalle pareti di antichi e scontrosi edifici, silenziosi testimoni di un amour fou che brucia in un momento, lasciando macerie.
O forse no: perché, in effetti, uno dei grandi pregi che riconosco a F&L è la capacità di sorridere e alleggerire le miserie dell'umano vivere e dell'umano sentire.
Sembrano ricordarci che ogni cosa passa. Sopratutto il Tempo.
La vicenda narrata suscita talvolta commenti perplessi, anche qui in Goodreads. Ma se si è aperti ad accogliere la forza dirompente della poesia della Vita, della poesia del Tempo, della poesia del Ricordo, della poesia dell'Arte, della poesia di ogni storia sentimentale vissuta, della poesia di Venezia, della poesia della Consapevolezza, difficilmente si trova una sintesi più discreta, arguta ed elegante di questo piccolo delizioso romanzo.
Grazie alla dolce tessitrice che me ne ha fatto dono.
Nella bellissima atmosfera cupa e seducente di Venezia, una bella donna incontra un uomo gentile, malinconico e affascinante quanto impenetrabile. E le calli, i campi, i ponti e gli angoli nascosti fanno da nitido sfondo ad una improvvisa, intensa e coinvolgente storia d’amore, che si sviluppa come in una sorta di bolla, di sospensione del tempo.
Lui sembra stanco e pensieroso, lei è passionale ma titubante. Lui è sfuggente, lei attenta e gelosa. Lui è premuroso, lei seducente. Inizia un bellissimo gioco di sguardi, di incontri, di risate, di timori, di dubbi, di passione.
"Il primo sguardo, il primo bacio, la prima notte d'amore, non sono niente in confronto con la prima risata che si fa insieme. E' quello il contatto decisivo, il vero punto di svolta."
Una storia d’amore molto bella, scritta in modo raffinato, garbato e delicato, senza eccessi, sensuale anche senza riferimenti espliciti, corredata da interessanti citazioni e da meravigliose e minuziose descrizioni di Venezia. Un romanzo che non ha uno scopo particolare, se non quello di farci ricordare quanto sia bello innamorarsi.
Uno splendido libro che cala un pochino nel finale, per me surreale e sottotono rispetto al resto del romanzo.
Suspension of disbelief Ho provato tre emozioni diverse alla lettura del libro: il primo terzo mi ha un po’ innervosito, far ordine fra moltissime citazioni, luoghi, piazze, vie, pittori, artisti, filosofi e santi mi distraeva un po’ dal filo del racconto e mi faceva temere che il filo fosse costituito proprio da tutti quei riferimenti – mi sono ricreduta; il secondo terzo mi ha conquistato come una adolescente con la descrizione di un amore che non è in funzione del Tempo; il terzo terzo, ecco, ha provocato una sorta di delusione, un crollo delle aspettative, a cui ho rimediato applicando la citata sopra sospensione dell’incredulità. Ho preso tutto per buono e alla fine mi rimane la sensazione di aver letto di innamoramento e occasioni. Gli autori, forse, avrebbero dovuto dedicare qualche pagina in più a quelle riflessioni sul tempo, sull’eternità, sulla colpa, sulle occasioni perdute e colte, in modo da portare L’amante senza fissa dimora ai livelli della Donna della Domenica. Le descrizioni sono comunque incisive. Si pensi per esempio a un uomo di questo tipo: "Quest’uomo, chiunque sia, è di quelli che sono a casa loro dovunque, qui o sotto un ponte della Senna o in un club di Piccadilly o in una traballante carrozza delle ferrovie indiane; che possono fare a meno di tutto, che non si lamentano mai per il fatto che piove o fa troppo caldo; che non fanno scene perché il gin-and-lime è tiepido; che non alzano mai la voce, che ti chiedono un servizio e ti danno la mancia con quella minima alzata di spalle, quella implicazione tra ironica e quasi affettuosa – impossibili da provare entrambe – di chi è abituato a considerare la vita una lotteria in cui le parti potrebbero benissimo essere invertite". Affascinante, vero? O si pensi ad una donna innamorata preoccupata di perdere l’amato di cui ne racconta ad un interlocutore: "Tra un sorso di whisky e l’altro, gli raccontai: fatti? Ma no, un profluvio di caotiche frasi, sviscerando particolari inessenziali, accatastando sconnesse impressioni, sfumature inesprimibili, di volta in volta pensosa, drastica, sognante, ridente, freddamente deduttiva, tortuosamente induttiva, e nell’insieme totalmente confusionale". Rende l’idea.. E poi, mi ricorderò de "L’amante senza fissa dimora" quando e se mi capiterà di tornare a Venezia, potrebbe essere utilizzato come un’ottima guida d’autore, di quelle di charme, di quelle che quando torni a casa - se le hai ascoltate - pensi di possedere un po' la città visitata.
Un altro colpo della premiata ditta Fruttero e Lucentini. Non ci posso fare nulla, la loro scrittura mi piace da morire, è frizzante, vivacissima, arguta e colta, con riferimenti letterari ed artistici che paiono buttati là, con nonchalance, segni di una cultura vasta e profonda dei due intellettuali che si divertivano con la penna senza prendersi sul serio. In questo caso la storia parte da uno dei più classici topoi letterari: un uomo e una donna, sconosciuti, si incontrano in un bar a Venezia, la città dell’amore, ed iniziano una storia d’amore dai contorni oscuri, con una cornice perfetta, quella dello sfondo misterioso e malinconico, alternato tra le luci dell’oro delle cupole e dei campanili ed il buio dei campi, campielli, portici, chiese e chiostri della città lagunare. La penna di Fruttero e Lucentini avrebbe potuto creare di meglio, a mio parere il romanzo non è all’altezza di quello che reputo senza dubbio il loro capolavoro, La donna della domenica; manca il giallo, c’è il mistero che aleggia sulla figura di lui, mister Silvera, un vagabondo silenzioso e trasandato che trasuda stanchezza di vivere, ma la soluzione scelta dagli autori per sciogliere il dubbio non mi ha convinto, è ancora una scelta colta, fatta ricorrendo ad una leggenda che risale al mito, e l’incarnazione del mito nelle vicende dell’alta borghesia veneziana, nel mondo degli antiquari e di nobili decaduti non mi è piaciuta più di tanto. Resta Venezia, non una semplice città, un luogo oltre la storia e la geografia, sospesa in un tempo che è il tempo della leggenda e del mito, non il tempo dell’uomo.
“Quien trafica con el pasado se encuentra a menudo ante esas pausas de tristeza descarnada, absoluta, que nunca es fácil sobrellevar. Se tropieza y se queda uno atrapado en consideraciones que no por ser repetitivas, obvias, oprimen menos.”
Clásico de las letras italianas del siglo XX. Una historia de amor fugaz en la atemporal Venecia contada con muchísima elegancia. Una mujer “que camina en la belleza, como la noche” va a echar un ojo a una colección de cuadros antiguos en venta. Un hombre “no de mundo, sino del mundo” nómada y misterioso. Tres días, aunque realmente “el tiempo es inmaterial”. Y una ciudad antigua “y totalmente narcisista” de dos caras, a un lado sus habitantes y al otro un turismo extremo.
No es que suene a nada original pero esconde una narración muy inteligente, preciosista unas veces, otras reflexiva, algunas irónica, pero siempre de una profundidad, una nostalgia y una melancolía que se funden con las propias calles de Venecia.
“Salieron salen salimos hemos salido en el más absoluto noviembre. Los tiempos de aquellas últimas horas se entremezclan, se confunden, los sujetos se desarticulan, se disuelven impersonalmente en los grises del otoño, vuelven a converger, a separarse, a recorrer cada uno por su cuenta la sintaxis descolorida de la ciudad.”
Quedo profundamente enamorada del estilo de los autores, ha sido una delicia leer esta novela y volver a pasear por las calles de Venecia que, aunque hace años ya, aún recuerdo bien.
“No se puede caminar eternamente, rumiando eternamente, ni siquiera en Venecia.”
(4,5/5) ⭐️⭐️⭐️⭐️ ¡Una verdadera delicia de narración!
Gelezen op aanraden van architect en voormalig Vlaams Bouwmeester Leo Van Broeck: De minnaar zonder verblijfplaats, die dit boek aanraadde in de podcast 'drie boeken'.
Een vrouw werkt voor een veilinghuis en ontmoet in Venetië reisleider David Silvera, een mysterieuze jood die bijzonder veel weet over het verleden en die duidelijk een geheim met zich meedraagt. Ze beginnen een verhouding en wandelen door Venetië, ontdekken de steegjes, de kanalen, cafés en kunstschatten van de stad.
De minnaar zonder verblijfplaats gaat over sterfelijkheid, over liefde en aantrekking, maar vooral over de eenzaamheid als je anders bent dan de anderen. Leo Van Broeck was tijdens de opname van de podcast verstikt in tranen toen hij over dit boek vertelde.
Carlo Fruttero (1926-2012) en Franco Lucentini (1920-2002) vormden een Italiaans schrijversduo. Ze publiceerden vooral misdaadromans. De minnaar zonder verblijfplaats verscheen in 1986 als L'amante senza fissa dimora. Ik las dit boek uit op 1 januari 2023.
26/07/2020 (****) Terzo incontro con la Ditta Fruttero&Lucentini, dopo i due ben noti capolavori A che punto è la notte e La donna della domenica, entrambi apprezzatissimi. Persuaso di trovarmi di fronte a un nuovo, raffinatissimo giallo (o noir, che dir si voglia) del meraviglioso duo, iniziando la lettura aspetto convinto che la trama prima o poi devii verso quei lidi, magari coinvolgendo qualche misterioso intrigo del mercato antiquario, data l'ambientazione (Venezia, superbamente raccontata) e la protagonista femminile (un'esperta d'arte romana, inviata sul posto da Londra a verificare la qualità di una collezione di quadri), nonché il protagonista maschile (un misterioso uomo, dal passato ignoto e senza nazionalità che sembra apparentemente una spia sotto copertura).
Invece il libro va avanti, sembra non accada nulla e pare che la penna degli autori si soffermi, più del solito e quasi esclusivamente, sui due protagonisti, divenuti amanti, e sul racconto ironico dell'alta società italiana degli anni Ottanta (nella capacità di scarnificazione, analisi, rimasticazione e dileggio della società italiana, soprattutto di quella alto borghese, F&L sono sempre inarrivabili per acume e finezza).
In realtà, intorno alla collezione di quadri da cui inizia il racconto il mistero effettivamente c'è, ma il suo disvelamento è sostanzialmente la leva che permette di comprendere chi sia davvero Mr. Silvera, la misteriosa guida turistica e il protagonista maschile del romanzo.
Il quale disvelamento potrebbe sorprendere il lettore che avesse incontrato F&L solo nei due capolavori del giallo prima richiamati e che non conoscesse la nota passione del duo per il fantastico, emersa ovunque nella loro carriera: dalle traduzioni di Borges alla curatela della più famosa raccolta di fantascienza mai pubblicata in Italia (Le meraviglie del possibile: Antologia della Fantascienza).
Così, inopinatamente, si scopre che il caustico Mr Silvera altri non è che il leggendario Ebreo Errante, il ciabattino che secondo la leggenda (poi ripresa da vari autori, fra cui Goethe) venne maledetto da Gesù Cristo a vagare senza meta fino al giorno del Giudizio Universale. Mito e realtà si fondono nella cornice altrettanto leggendaria di Venezia, nel racconto di una disperata storia d'amore e di un imbroglio antiquario. L'inaspettata evoluzione della trama, che si innesta con leggiadria nel fantastico e nel mitico, viene preparata con cura dagli autori, nella solita straordinaria e raffinatissima tessitura di parole che ne caratterizza ogni opera.
Sorprendente, raffinato, ironico, questo racconto si fa leggere con grande trasporto e interesse, fino alla fine. Una sola pecca, o contraddizione di fondo, per meglio dire: il duo, forse per la paura di scadere nel romanzo di genere (fantascientifico-fantastico), non ha a mio parere spinto a sufficienza sul disvelamento dell'identità di Mr Silvera e sulle implicazioni della cosa, stemperando l'evento (o la bomba atomica, messisi nei panni degli altri protagonisti del racconto) e sfumandolo in maniera forse eccessiva nella pur gradevole e raffinata descrizione di una storia d'amore. Da qui, il voto, che sarebbe 4,5 (se ci fossero i mezzi punti). Consigliato.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Carlo Frutterro and Franco Lucentini were a very well known literary duo in Italy for many years, until Lucentini’s death (by suicide) in 2002. The Lover of No Fixed Abode was written in 1986 and has only recently been translated into English by Venice-based author Gregory Dowling. It was clearly a labour of love. The plot of the book is intriguing. An aristocratic Roman lady art dealer and an apparently down at heel English tour guide meet on a plane heading into Venice. The attraction in instant and is followed by three intense days of love making. They are inseparable. They together attend the most ‘in’ social events in Venice. He abandons his tour group and gets wholly involved in her world of art dealing, art fraud, and scamming.
But who is he? He appears to speak every known language and to have an encyclopaedic knowledge of history. How can this be true for a lonely tour guide? All is revealed (up to a point) before the book ends.
The story is fun (even though it does at times go down rabbit holes…) and well worth the read. But there is no doubt, to my mind, that the real hero of the work is Venice itself. So much has been written about the city that it is hard to imagine anything new. But fresh and relevant voices are brought to the subject. Frutterro and Lucentini (and, indeed, Dowling who corrected a couple of minor errors made by the authors) have offered new insights into Venice.
The book is recommended – as much for the descriptions of Venice as for the story itself.
This was my first book by Fruttero and Lucentini, given to me by a friend who told me I reminded him of one of the characters. So, I started reading the book out of self-centered curiosity. I literally read the book in one sitting, on the beach at the Cape. I was left speechless over this deeply romantic and tragic mystery novel, in love with Venice, in love with the protagonist, in love with my roots. I was ready to fall in love with a stranger all over again! Hmmm!
Pretty fun to read a book from the 1980s however I must say I didn’t realize that when I got it from the library! It was interesting but maybe not my cup of tea 😆
Mescolate lo stile molto disinvolto e insieme molto elaborato, perfino sofisticato, che era di moda in Italia negli anni Ottanta (come il vezzo di intitolare i capitoli con il primo frammento della prima frase) con una storia di intrigo e mistero piena di raffinatezze, molta storia dell’arte e un pizzico di cultura varia assortita; mescolate tutto questo con atmosfere patinate da spot pubblicitario o réclame come si diceva allora, una autentica principessa e un avventuriero un po’ losco, una cena mondanissima con presidenti e ambasciatori, servitù impeccabile e snob, donne sempre con la gonna, uomini di mondo e giramondo, che sanno cosa fare e dove andare, come si porta una signora all’Harry’s Bar e come si ordina un martini, e poi ancora una spolverata di disprezzo per la Venezia di oggi svenduta al turismo, impermeabili gualciti, grandi case d’asta, piccole pensioni oscure, valigie lussuose e vassoi di salmone, un pizzico di contrabbando che fa sempre sognare, qualche tocco di moderno squallore e infine una abbondante dose di passione alla Paolo Conte (però, tra noi, si trattava d’amore) e badate di mescolare con uno shaker d’argento ed ecco, voilà, L’amante senza fissa dimora. Puro intrattenimento, ma di classe: basta non aspettarsi niente di più e lo si apprezza, bisogna pur svagarsi ogni tanto. Una sola osservazione mi resta da aggiungere: il personaggio del maître di Grand Hôtel che ha sempre preferito la tranquilla quiete del suo mestiere servile e ossequioso allo stress e ai debiti di chi si mette in proprio aprendo un alberghetto è, ahimè, un ritratto (un pochino stereotipato, ma non importa) del tempo che fu. Oggi, Venezia 2013, nelle modeste locande come nei più prestigiosi Grand Hôtel, dai giovani camerieri ai maître più navigati ed esperti, tutti si chiedono se e quando verrà rinnovato il loro contratto a termine, tutti contano i giorni che li separano dal periodo di bassa stagione in cui si viene licenziati per due o tre mesi, tutti maledicono la grande illusione del turismo e la brutale realtà della crisi.
Thanks to Bitter Lemon Press for sending me a proof copy in exchange for an honest review.
This is a difficult book to review; the style, perspective and reading experience shift much like the identity of the male protagonist. Even after finishing it I am still unable to describe just why I enjoyed it so much, other than via comparing it to several of my favourite Italian postmodernist novels. The plot is effectively a simple woman-meets-man story, albeit one where his character forms the compelling mystery at the heart of the novel. While I am generally not a fan of love stories in fiction or real life, in this case it's elevated by several brilliant elements: the stunningly evocative descriptions of Venice, the world's greatest and most romantic city which forms both the backdrop to the story and an inanimate character in itself; the witty, sardonic writing style full of linguistic trickery and ably captured in a superb translation by Gregory Dowling; the joyously satirical swipes at the art and tourist worlds, with the former particularly enjoyable to this reviewer; and the wonderfully vivid characters whose presence is a constant delight.
I wasn't always sure what my eventual thoughts on this book would be, but I gradually became more and more gripped by the labyrinthine story right up until the unexpectedly poignant ending. After taking a step back to condense my thoughts, my appreciation for this strange but compelling book has only grown. Anyone who's followed my reviews for a while will be aware of my boundless passion for Umberto Eco, Italo Calvino and Michele Mari; The Lover of No Fixed Abode is certainly worthy of being mentioned in the same breath as these titans. It's a genre-smashing marvel packed with illuminating detail and insightful commentary on the human condition, and I'm eager to explore more of this duo's work (Bitter Lemon will be releasing Runaway Horses in February and I will be first in line for that).
The Lover of No Fixed Abode, Carlo Fruttero, Gregory Dowling (translator) Recommended by Tracey Chevalier. July 2024 iBook 5/5 or 10/10!! Read 6/8/24
This book was originally published in Italian in 1986. First time in English translation 2024. Fruttero & Lucentini (now deceased in 2002) have many books out together, this was #4 and quite unique. Absolutely an exceptionally wonderful good read! Highly recommended. The descriptions and flow of storyline are truly exceptional. A love story, with mysteries (especially about the identity of a principal character), amazing descriptions of history, art, culture, religion, crime, emotions and the exceptional eternal beauty of Venice….
“”The month, November. Glittering worldliness and dubious shabbiness overlap, passion and suspicion intertwine in a three-day Venetian adventure, bookended by the arrival of a plane and the departure of a ship.
"Doyens of the Italian detective story, Fruttero and Lucentini, offer a perfect blend of the comedy of manners and the macabre…" Tim Parks, author of Hotel Milano””
Mister Silvera, spesso per sottrarsi a una risposta, se ne usciva con un "Ah"...Purtroppo di conseguenza a fine lettura mi viene da dire " boh". Primo libro, per me, di Fruttero e Lucentini e da subito traspare una grande scrittura, erudita ed estremamente dettaglia nelle descrizioni sia dell'arte, della storia ma anche dei tanti luoghi suggestivi di Venezia. Se per oltre la metà del libro la trama mi ha anche catturata e in qualche modo affascinata immergendomi nel mistero che c'è da risolvere, purtroppo andando verso il finale, per come la vedo io, il tutto diventa surreale e campato in aria e sinceramente non ci ho capito molto. Mister Silvera, mistery man, affascinante, che fa innamorare le donne, ma che alla fine si rivela poco concreto, un uomo senza tempo...
Una scrittura limpida e fluente per raccontare una stora d'amore malinconica e struggente, nata dal nulla e finita nel mistero. Una scrittura che incatena il lettore alle pagine, anche se come me la lettura è stata un enorme dubbio sul dove si volesse andare a parare. Sicuramente questo tipo di romanzo non è il mio genere, è uscire dalla mia confort zone, ma non posso non sottolineare la bravura di questa scrittura a due mani che racconta come un fluire sulle note di una tastiera una città, Venezia, con i suoi angoli e con i suoi spazi chiusi; la cultura che spazia dalla pittura, alla narrativa, alla scultura, all'ombra di vino; l'amore furtivo che viene palesato, anzi mostrato su un piatto d'argento, facendo e non facendo scandalo; il tutto con una maestria e con un altalenare dei toni, mai diventando saccenti, ma solo ottimi accompagnatori alla lettura di quella che è stata per 3 giorni uno sprazzo di Vita, senza vera logica.
Lo stile di scrittura è davvero affascinante. Trovo che gli autori siano capaci di descrivere quelle piccole sensazioni della vita quotidiana che spesso sfuggono alle parole esplicite. Questa è la cosa che più mi ha colpito del libro. La storia è carina. Inizialmente ho apprezzato la svolta extra-ordinaria, ma alla fine ho percepito un po' di superficialità nel trattarla. A parte questo, grande scrittura e grandi emozioni.
The lover of no fixed abode. I don't know if this novel has been translated. A woman meets a man in Venice. They spend three days together. Could be a boring story. It's not. It start slowly and builts up to a crescendo where we connect the dots and we go "ah". Must like the hero of the tale. The switching point of view can be annoying at first but you get used to it. The writers do celebrate the romanticism and mystery of Venice as the city of mystery and love. The city is as much a character in this story than the couple. I caught on with the underlining theme of the story early on but couldn't phantom how they would bring it to make sense. They did with a nice twist that I should have seen coming since I had known the legend they based Mr. Silvera on. You can easily imagine Peter Wingfield in Silvera's part. There are definitely shades of Methos in Silvera's character.
The Lover of No Fixed Abode has been translated from the original Italian into English Mr Silvera is a tour guide, along with tourists heading to Venice by plane, then to Greece on a cruise ship. He notices a young lady, she is an art appraiser from Rome. She works for an English auction house. After abandoning his tourists at the cruise shop, Silvera takes his company's money and spends a couple of days in Venice. Silvera and the young lady meet again in a cafe. Silvera seems to speak every language as well as knowing almost everything about history. Is he just a tour guide or is there something about Silvera we don't know about him? We have two main characters, Silvera and an unnamed young lady, as well as a few other characters. It's a quick read with humour throughout the book.
In questo libro ho trovato l'emozione di una trama ricca di suspance, sapientemente intrecciata con la Storia, sullo sfondo di Venezia, uno dei luoghi che personalmente mi sono più cari. Il risultato? Una lettura tra le più appassionanti che mi siano mai capitate, intensa e coinvolgente come l'incontro tra due amanti alla luce fioca di un sotoportego in una notte di nebbia.
story with two enigmatic characters and a wonderful, rich sense of place. Lots of textures of the art, streets and history of Venice. It’s gently paced & lacks the suspense of conventional mysteries but makes up for it with the erudite tone & wit. The dinner party scenes are wonderfully satirical & the characters well drawn. The solution was risky & well handled. A great read for Venice travel.
Un’opera che narra la storia d’amore fra un uomo, Mr. Silvera, e una donna. Entrambi appassionati di arte e accomunati dalla stessa passione ma destinati a non poter stare insieme. ————————————————————— Il romanzo inizia col racconto della vita di Mr. Silvera, una guida turistica un po’ attempata e disillusa che vede un ripetersi costante nei comportamenti dei suoi clienti. “In ogni comitiva c'è sempre un'adolescente che s'innamora di Mr. Silvera, sempre un paio di anziane signorine d'inesauribile energia, sempre una coppia di coniugi litigiosi, sempre un'ipocondriaca, sempre un pignolo saccente e scontento di tutto, sempre un ficcanaso pettegolo. E come viaggiare con un campionario, pensa Mr. Silvera, che nella sua viaggiante carriera è stato anche rappresentante di gioielli-fantasia. Cambiano di volta in volta pietre, modelli, metalli, ma le collane sono sempre collane, le spille, spille.” pag. 16 Poco dopo viene introdotto il secondo protagonista ovvero una donna (senza nome ?) che si occupa di antiquariato ed ha a che a fare con clienti simili ma che, allo stesso tempo, conduce una vita totalmente diversa. Mr. Silvera parla di come abbia avuto modo di apprezzare le persone per quelle che sono e di distinguere il “plurale” da ciò che non lo è, ovvero i clienti e la massa dal singolo, come le donna che apprezza in quanto persona singola. Senza però non farsi travolgere da questo “formicolio” plurale dal quale si fa travolgere ogni volta che visita un posto. “San Vito ? Porto Secco ? San Pietro in Volta ?... O non piuttosto Dobromierz, Stanowiska, Kluczewsko?... Non Kifissa o Tambouk ?... Non San Pedro de Mojos ?... I nomi si moltiplicano e si confondono, come su una carta stradale che infittisse sempre di più fino a diventare indecifrabile. E Mr. Silvera, per un momento, non sa più dove stia andando: se stia tornando dalla donna che ha incontrato oggi e che dovrebbe ritrovare tra poco, o se non abbia già ripreso il suo viaggio interrotto.” pag. 97 Nel proseguirsi come la donna si faccia sempre problemi a fare domande all’uomo misterioso della cui vita è molto curiosa; quando scappa qualche quesito lui risponde in maniera semplice e cerca di spostare l’attenzione sull’amore fra loro due. Ci sono anche altri personaggi secondari che incontrano Mr. Silvera come Cosima: “È una donna che si crede pratica, realistica, astuta, dura, e che vive al contrario in una perpetua favola, in un mondo popolato di figure allegoriche, la Fame, la Speranza, la Fratellanza, l’Epidemia, il Capitale, lo Sviluppo. Una donna semplice, segretamente timida, sprovveduta, che con queste astrazioni si protegge dall’urto con i Fatti della Vita.” pag. 154 Viene narrata anche una cena che sembra un simulacro dei salotti aristocratici di un tempo per avvicinarsi ad un uomo dalla carica più alta in casa del padrone che aspira alla sua vita; ma resa quasi comica e uomo dai poteri non appartiene al mondo aristocratico che viene ricreato perché non riconosce errori percepiti come fatali da invitati e camerieri. In seguito vengono fatte delle scoperte su Mr. Silvera che cambiano totalmente l’andamento del racconto però il metodo narrativo che viene utilizzato è molto interessante siccome la protagonista parla con un uomo, che dice di sapere la verità, come fosse esaminata da un professore che non vuole sentire ciò che è stato già raccontato nel libro (citazione a pagine del libro) bensì nuove informazioni. Come se fossimo noi lettori onniscienti che non vogliamo ripetizioni su ciò che è stato già scritto. “N.B. - Qui la Candidata, malgrado le esortazioni dell’Esaminatore, ripete spesso a pappagallo le parole del suo libro di testo. Alcune delle sue risposte vengono perciò omesse o abbreviate.” pag. 209 Viene svelata dell’Ebreo Errante ovvero colui che fu condannato all’eterna immortalità per non aver fatto riposare Gesù sul suo giaciglio.
“Ma si può interrompere questo lungo silenzio per dire che tutto nella vita è heartbreaking ? Mr. Silvera trascina un piede, poi l’altro, su per gli scalini di un ponte, l’ennesimo. Sa che toccherebbe a lui aiutare la sua compagna a superarlo, che toccherebbe a lui trovare le parole per confortarla, per farle sentire che tutta questa generica e debordante tenerezza è causata da lei, è in relata per lei. Ma si limita a trascinare un piede, poi l’altro, muto e umiliato. Si rende conto che una simile impotenza viene dalla sua lunga abitudine a scorrere tra elusività e reticenza, dalla sua eterna deriva tra l’ indiretto e il superficiale. Ma non è una ragione per non provarne rimorso. Al momento buono non sa dare aiuto a chi ne ha bisogno, questa è la verità cui perviene alla sommità del ponte.” pag. 237 Sul finale, Mr. Silvera si dimostra molto consapevole del suo ruolo nel mondo e della pena che sta scontando, rimpiangendo la mortalità e l’impossibilità di trovare una shikse ovvero la moglie dell’ Ewige Jude che purtroppo non sarà quella incontrata. ——— È come se il nome della donna non fosse importante dato che i nomi sono cose che si dimenticano ma piuttosto viene narrata la loro storia d’amore impossibile e l’unico rimpianto di un uomo che ha fatto della sua condizione quasi una virtù spiegando l’arte anche per mantenersi con quei pochi soldi guadagnati
This entire review has been hidden because of spoilers.
Założenia powieści są zwodniczo proste. Opowiada o schadzce trwającej trzy intensywne i tajemnicze dni w Wenecji, w połowie lat 80.
******* OPIS WYDAWCY *******
''KOCHANEK BEZ STAŁEGO ADRESU'' - to powieść o ludziach, o detalach decydujących o życiowych przełomach i przemianach, ale opowiedziana w pięknej scenografii miasta dożów.
Jak przekonuje włoski duet autorów, to właśnie intymny portret Wenecji stanowi najlepszy klucz do odkrycia tajemnic ludzkich serc.
To romans subtelny, bo pozbawiony egzaltowanego pustosłowia romantycznego. Rdzeniem historii nie są buchające temperamenty i wylewające się z opisów namiętności, ale usilne poszukiwanie delikatności pierwotnych uczuć.
Już sam tytuł powieści jest bardzo tajemniczy, tak samo jak jej główny bohater Mr Silver podający się za przewodnika wycieczek. Poznamy również bezimienna bohaterkę, która zauroczona Mr Siverem, próbuje go rozgryźć i odkryć jego prawdziwą tożsamość. Może jest Żydem ? A może szpiegiem S Mossadu ? Czy znawcą sztuki i miasta, czy może rzeczywiście zwykłym przewodnikiem wycieczek ?
NIECODZIENNY PODRÓŻNIK, WRĘCZ TROCHĘ TAJEMNICZY.
Takie wrażenie zrobił na bezimiennej bohaterce Mr Silver, który z pewnością się wyróżniał wśród innych otaczających go osób.
Jako bohater powieści potrafi namieszać w głowie czytelnikowi, ponieważ od samego początku nie jest się pewnym, ile z tego
co mówi jest prawdą. Trudno jest odgadnąć to, czym się tak naprawdę zajmuje. Zawodów ma wiele, które są tymczasowe i z których szybko rezygnuje. Bezimienna bohaterka tak naprawdę jest rzymską arystokratką i znawczynią sztuki. Jej zadaniem jest zdobycie obrazów dla londyńskiego domu aukcyjnego po okazałych cenach.
Podczas pobytu w Wenecji między bohaterami nawiązuje się dość szczególna relacja i romans. Ten czas spędzony razem pozwala im na poznaniu siebie spacerując wąskimi uliczkami i tajemniczymi zakamarkami.
- CHCIAŁAM TYLKO POWIEDZIEĆ - KONTYNUUJE CICHYM GŁOSEM I ZNÓW WPATRUJE SIĘ W OGRÓD - - PAN NIE JEST NAPRAWDĘ PRZEWODNIKIEM, PILOTEM WYCIECZKI, PRAWDA ? -
Ciekawie napisana powieść, która wciąga czytelnika do świata w którym nie zabraknie przekrętów i kłamstw oraz dobrego humoru..
"ALE POWIEDZ MI, JOHN, JESTEŚ NAPRAWDĘ ŻYDEM WIECZNYM TUACZEM? " 'TAK, MOJA DROGA, JESTEM AHASVERUSEM, WYSIADŁEM Z BASILISSY I POWIEM CI WSZYSTKO, WSZYSTKO CI OPOWIEM"
Trzy dni w Wenecji, to jest czas dla naszych bohaterów spędzonych razem włócząc
się po knajpkach, spędzeniu czasu w swoich ramionach i rozmowach, który nieubłagalnie zbliża się do końca.
Nie jest to książka, którą się szybko czyta. Mimo to warto po nią sięgnąć i dowiedzieć się kim naprawdę by Mr Silver. POLECAM !!!